Nelle ultime settimane abbiamo scoperto come preparare diverse versioni delle albicocche sciroppate. Le albicocche allo sciroppo, così come le pesche a dir la verità, rappresentano, a mio parere, delle conserve immancabili in dispensa il cui valore riscopriremo tra qualche mese, quando il sole estivo sarà solo un ricordo e questi vasetti costituiranno un piccolo tesoro al quale ricorrere nei momenti di nostalgia.
Sulla conservazione della frutta sciroppata sono molti i dubbi. Vediamo di chiarire quali accorgimenti mettere in atto per un risultato esente da rischi. Molta importanza deve innanzitutto essere riservata alla qualità della frutta. Nel caso della ricetta delle albicocche allo sciroppo dovrete utilizzare dei frutti freschi, saporiti e assolutamente sani. Questo rappresenta già un ottimo punto di partenza.
Passiamo ai contenitori. I più adatti sono sicuramente i vasetti di vetro ma che siano stati precedentemente sterilizzati. Io tendo ad effettuare l’operazione prima, ma c’è chi preferisca farlo dopo l’invasettatura, procedendo ad inserire i vasetti all’interno della pentola e facendoli bollire già pieni. Per quanto mi riguarda sconsiglio tale metodo in quanto uno sbalzo termico potrebbe provocare la rottura del vetro.
In quanto allo sciroppo per la frutta, altro ingrediente fondamentale, questo dovrà cuocere per non più di 15 minuti. Regolatevi in base alla consistenza voluta ma fate in modo che non si scurisca troppo. In tal caso, infatti, una volta sopra la frutta, tenderà a caramellare diventando solido. Per una densità perfetta dovreste rispettare le seguenti percentuali: il 66,5% di glucosio e il 33,5% di acqua. Uno sciroppo poco zuccherato provocherà il gonfiarsi della frutta, uno troppo dolce il suo rinsecchimento. A questo proposito vi ricordo le ricette della composta di albicocche da preparare con il Bimby e della marmellata di albicocche fatta in casa con fruttapec.
Photo Credit | Thinkstock