Sia molti anni fa, quando seduti intorno al fuoco si mangiava con le mani la carne di canguro appena cacciata ed arrostita nella brace ardente, sia oggi, in uno dei moderni locali rinomati del grande mondo davanti ad una tavola apparecchiata con cura, si assaggino i cibi scelti preparati da capicuochi ben remunerati, un’abitudine accomuna i due tempi: durante i pasti si riuniscono gli uomini che il lavoro divide nell’indifferenza quotidiana.
Dall’epoca dei nostri antenati ci è giunto il concetto della riunione intorno al fuoco per mangiare; nei tempi più recenti la tavolata è l’espressione usata per la riunione di molti convitati intorno alla tavola per pranzare insieme. E più grande è la tavolata, maggiore è la diversità delle persone riunite, così che sorge il problema dell’associazione delle vivande, dell’apparecchiatura della tavola e — perchè non parlarne? — delle abitudini a tavola.
Il ‘600, periodo del barocco, segnò il varco storico delle usanze conviviali dell’occidente. Da allora fa parte delle buone maniere disporre con arte i cibi preparati con cura perchè, come si sa, si mangia, prima con gli occhi, allora come ora: da allora è invalsa l’usanza di mangiare con la forchetta. Al cucchiaio, fino ad allora simile ad un ramaiolo, si diede un lungo manico, divenne quindi più maneggevole.
Questa «suppellettile» svelava all’ospite qualche cosa sull’agiatezza del padrone di casa. Fino a quel momento in larga parte d’Europa era abitudine che l’ospite portasse il proprio coltello per tagliare la carne a tavola che veniva poi portata alla bocca con le mani. Tutto ciò cambiò: si incominciò a mangiare con coltello, forchetta e cucchiaio ed il tovagliolo fece parte di ogni tavolata. Per molti secoli furono soliti bere in parecchi da un solo bicchiere o boccale durante un pasto, ma da allora ad ogni ospite viene assegnato un proprio recipiente per bere.
L’ultima raffinatezza alfine, la tavola la conobbe ai tempi dei rococò (ai primi dei 18° secolo). I nuovi metodi di lavorazione del metallo, della porcellana, del vetro e della tela, portarono un’armonia mai conosciuta prima di allora nei materiali, nelle forme e nelle decorazioni di ogni singola suppellettile. Senza tema di esagerazione si può parlare da allora, per l’Europa, di un alto livello della cultura a tavola. Ancora oggi molte forme delle suppellettili da noi usate quotidianamente risalgono a quelle del barocco e del rococò senza che noi ce ne rendiamo conto.