Si chiamano tossinfezioni alimentari e sono tutte quelle infezioni che causano malattie e che vengono provocare dal consumo di alimenti deteriorati.
Chiaramente il rischio è concreto tutto l’anno, ma è anche vero che in estate le probabilità si impennano causa il caldo, l’umidità e le temperature più alte che favoriscono lo sviluppo di microrganismi (batteri e muffe in particolare) e alcune reazioni chimiche e biochimiche senza dimenticare la possibilità di produzione di tossine anche pericolose.
E se nella maggior parte dei casi le tossinfezioni alimentari si risolvono in pochi giorni, non sono comunque un’esperienza piacevole.
Meglio evitarle in vacanza e durante l’anno.
Ecco il decalogo del Ministero della Salute per aiutarci a evitare il problema.
1) Igiene nell’acquisto degli alimenti.
Chiedete ai rivenditori di non toccare gli alimenti con le mani, ma di utilizzare pinze, palette o guanti monouso e meglio evitare gli esercizi commerciali dove chi manipola gli alimenti sta anche alla cassa.
2) Ristoranti. A pranzo, e sopratuttto nei ristoranti che non conoscete, evitate i carrelli con cibi freddi, conservati a lungo a temperatura ambiente, soprattutto se contengono gelatine, creme, maionese, mascarpone, salse e uova. Ricordate che tutti gli esercizi della ristorazione collettiva devono rispettare delle norme igieniche di HACCP attestato con un foglio visibile.
3) Sagre paesane, festival gastronomici, ecc. Occhio soprattuttoagli alimenti preparati in anticipo e non correttamente conservati.
4) Congelatori. Nei bar e nei negozi non acquistate prodotti se il congelatore è stracolmo di roba visto che il frigorifero per una corretta conservazione non deve essere carico. Meglio privilegiare i freezer con gli sportelli chiusi in genere verticali.
5) Frutti di mare. Non acquistate pesce e frutti di mare di dubbia provenienza; prendete molluschi bivalvi dalle cozze alle vongole solo se contenuti in confezioni sigillate e avvolte da una retina di plastica e con un’etichetta che indica peso e scadenza. Ricordate che i frutti di mare possono essere conservati al massimo per 4 giorni, alla temperatura di 6°C, quindi, in frigorifero. Meglio evitare anche il consumo di molluschi “pescati” direttamente e per il pesce ricordate di verificare sempre anche il colore, l’odore e l’aspetto generale.
6) Occhio all’aspetto! Controllate sempre che non ci sia brina all’esterno delle confezioni surgelate perché indica cattivo mantenimento. Gettate i cibi le cui confezioni in scatola presentano un rigonfiamento, occhio ai prodotti freschi come latte, mascarpone, creme.
7) Scadenze. Controllate la data di scadenza di tutti gli alimenti ricordando che quelli in cui c’è scritto “da consumare entro…” la scadenza è tassativa. La scritta “da consumare preferibilmente entro…” indica che si possono mangiare anche dopo qualche tempo la scadenza.
8) Gelati in spiaggia e ambulanti. Il pericolo è che vengano venduti prodotti che hanno subito uno scongelamento e successivamente sono stati ricongelati: l’interruzione della catena del freddo può favorire lo sviluppo di microrganismi.
Osservate la confezione che non dovrebbe presentare una brina grossolana superficiale e all’apertura il gelato non deve essere distorto, ma mantenere una forma regolare. Non acquistate nessun prodotto deteriorabile da carrettini ambulanti che non hanno celle frigorifere adeguate.
9) Bibite. Evitate l’acquisto di bottiglie d’acqua o bibite lasciate sotto i raggi del sole perché i contenitori di plastica con il calore rilasciano sostanze chimiche che vengono poi assimilate dal nostro organismo. Controllate la data di scadenza delle bibite.
10) Segnalate e chiedete i danni. Denunciate tutte le situazioni anomale agli organi di vigilanza alla polizia municipale, carabinieri, Asl.
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