I superfood? Se almeno un italiano su quattro ha ammesso di aver acquistato qualche volta i ‘superfood’, vale a dire tutti quei prodotti alimentari che vantano specifiche proprietà salutistiche, è pur vero che nel Belpaese ai superfood esotici, si preferiscono i supercibi della nonna.
Qualche esempio? Si va dalle carote viola alla patata turchesa, dalla roveja di Cascia alla pompia, ai fagioli del purgatorio: questi i dati che emergono quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixenel corso dell’incontro “Le vacanze tra cibo e cultura con i superfood della nonna”.
E così si scopre che le carote viola di Polignano rappresentano un elisir di lunga vita grazie alla ricca quantità di polifenoli, flavonoidi e antocianine che hanno un potere antiossidante che dalla sa pompia, una specie di cedro con la buccia spessa si ricavano oli essenziali che curano la tosse e il raffreddore.
Il mais corvino dal colore nero-violaceo, senza glutine e ricco di antocianine antiossidanti arriva dalla Lombardia mentre la patata turchesa dell’Abruzzo è ricca di proprietà antitumorali e contrasta l’invecchiamento. Il carciofo moretto di Brisighella, è ricco di ferro e presenta un basso contenuto di zuccheri vantando proprietà lassative. La Coldiretti ricorda che sul territorio italiano ci sono oltre “40mila aziende agricole impegnate nel custodire semi o piante a rischio di estinzione”. E grazie a Campagna Amica, che si è attestata come la “più ampia rete di aziende agricole e mercati di vendita a chilometri zero” allevatori e coltivatori hanno avuto la possibilità di poter conservare varietà e razze a rischio di estinzione che altrimenti non sarebbero mai potuti sopravvivere alle moderne forme di distribuzione.
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