Che l’Italia sia un paese di amanti della pasta è cosa nota che vanta origini lontane, ma è soprattutto il Sud Italia che registra il maggior consumo di pasta con il 99% della popolazione che mangia in media la pasta anche 4-5 volte la settimana.
Solo nel 2016 è stata venduta nel Sud Italia il 36% del totale distribuito in tutta Italia, praticamente il doppio rispetto al Nord Est e un terzo in più rispetto a Nord Ovest e Centro. Questo è quanto emerge dall’Aidepi (Associazione delle industrie del dolce e della pasta italiane) su elaborazioni di dati Iri.
Il 48% dei meridionali pasta è l’alimento preferito dagli cittadini del Sud Italia che la scelgono perché piace e perché fa bene: tipologia più acquistata resta la pasta secca mentre il Nord Ovest ama soprattutto la pasta fresca, ma cresce il gradimento della pasta integrale che ha conquistato la metà della popolazione.
PASTA, COME RICONOSCERE SE È DI VERA QUALITA’
E da Roma in giù la pastasciutta piace soprattutto liscia come conferma Giuseppe Di Martino, pastaio di Aidepi e presidente del Consorzio Pasta di Gragnano IGP, ma soprattutto per una ragione reale: a Napoli la pasta rigata veniva prodotta solo per i mercati del Nord e vendita per i mercati da Roma in su, chiamata per questo “uso Roma”.
“Uso Napoli” sono invece Ziti e Mafaldine, “uso Bologna” sono le farfalle di Bologna della tradizione emiliana.
La ricerca nasce in occasione dei 50 anni della legge di purezza sulla pasta” (L. 580 del 1967), l’unica normativa del genere voluta dai produttori che fissando i limiti qualitativi, garantisce alla pasta italiana di mantenere la migliore del mondo.
“Vogliamo rimettere al centro della pasta la mano del pastaio, ingrediente invisibile e spesso dimenticato del nostro piatto simbolo – spiega Mario Piccialuti, direttore di Aidepi. Alcuni vogliono far credere che per fare una pasta buona servano solo materie prime eccellenti, ma c’è molto altro. È importante che gli italiani riscoprano la passione, la storia, la ricerca, i test sensoriali e di laboratorio, insomma tutto l’impegno dei produttori dietro una ottima forchettata di pasta.”
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