Gli italiani sono sempre più legati alla tradizione culturale e religiosa e anche in occasione del Venerdì Santo, scelgono il pesce da portare in tavola: una scelta concreta per sei italiani su dieci (59%) che in occasione della giornata di oggi sceglierà soprattutto il pesce azzurro, tra cui alici o sardine senza dimenticare gli sgombri.
E il tutto venduto a prezzi già bassi rispetto al solito per poter venire incontro alle richieste di sobrietà in occasione della ricorrenza della Pasqua.
Questi i dati che emergono dalla ricerca condotta dalla Coldiretti/Ixè sui consumi degli italiani a Pasqua: nell’80% dei casi il pesce scelto sarà di tipo nostrano per ragioni di sicurezza e rispettando la tradizione che per la giornata di oggi prescrive di non consumare carne, uova e latticini e di mangiare pesce, ma proibisce anche di mangiare cibi e bevande troppo ricercati o costosi in occasione della giornata.
La svolta decisa dei consumi a tavola all’insegna del pesce si è registrata già lo scorso anno con l’aumento del +7% negli acquisti di pesce fresco degli italiani che già ne consumano circa 25 chili a testa all’anno.
E ogni regioni mostra una propria preferenza e una propria tradizione locale anche nella realizzazione di ricette tipiche. Qualche esempio?
Si va dalla pasta con le sarde che si prepara in Sicilia, alle zuppe di pesce diffuse un po’ in tutte le regioni italiane e che nelle zone dell’Adriatico vengono servite con la polenta, ma non mancano piazzi sfiziosi come le aringhe scottadito, le sarde in saor con cipolla dal Veneto, seppie con i piselli, fagioli e cozze dalla Puglia, vongole e ceci dalle Marche.
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