Le ostriche? O le ami o le odi: in effetti non c’è alcuna via di mezzo quando si parla di ostriche, molluschi costosi e molto ambiti che vanno generalmente consumate nei mesi con R, soprattutto in quelli invernali.
Nonostante siano particolarmente prelibare e hanno la fama riessere afrodisiache, le ostriche però non piacciono a tutti, ma se le amate sappiate che vanno seguiti una serie di consigli di degustazione forniti via Ansa da Anthony Hardy, giovane chef del ristorante dell’hotel Logis Chateau de Sable di Porspoder.
Il consiglio è di assaporate le ostriche al naturale e senza nessuna aggiunta. Se si volesse però sperimentare comunque un abbinamento, è possibile gustarle con una semplice fetta di pane insieme al burro semi salato in modo tale da riuscire a valorizzare il prodotto.
Non tutti sanno che esistono diverse varietà di ostriche come la Belon o la Morlaix: la differenza maggiore è conferita dalla texture e dalla sensazione che regala in bocca, ma un altro aspetto è dato dal sapore perché possono essere più o meno carica di iodio, possono sapere di nocciola o di alghe.
Ma come scegliere le ostriche migliori? Esiste un trucco e consiste nel battere leggermente sulla superficie del guscio: lo stesso guscio non dovrà “suonare” vuoto e sarà necessario controllare che le valve siano del tutto chiuse. Una volta aperte, il mollusco deve ritrarsi, se viene toccato. Inoltre, dovrete anche considerare il periodo dell’anno: da settembre ad aprile, infatti, le ostriche hanno odore e sapore particolarmente gradevoli tanto che i mesi consigliati sono proprio quelli invernali dove compare la lettera R.
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