Si avvicina la Pasqua nota come una delle festività con il più brutale sterminio animale della nostra tradizione culinaria: quello dell’agnello. Per chi non lo sapesse l’agnello altro non è che un cucciolo di pochissimi mesi che viene sgozzato solamente per sollazzare palati sopraffini. Sì, tu che mangi ancora l’agnello sei colpevole dell’eccidio di cuccioli di animali, immaginate se questo accadesse ai bambini umani. Ma se la produzione di carne di agnello era già abbastanza nota al pubblico perché se ne parla spesso durante le festività pasquali, allora quali sono le specie a rischio a causa della deforestazione come principale motivo di preoccupazione?
Esistono però alcune specie animali che mai immaginereste di paragonare all’impatto ambientale che hanno le pietanze nel vostro frigorifero. La notizia è stata diffusa dalla pagina instagram ufficiale di WWF Italia proprio per informare e far venire a galla queste interessanti notizie. Attenzione però, anche da quello scritto in precedenza, qui nessuno vuole fare la morale, ognuno è libero di mangiarsi quello che vuole, questo è semplicemente un servizio di informazione che riguarda quello che mangiamo esulando un minimo dalle ricette pubblicate normalmente sul nostro sito. Consideratela appunto informazione.
Cominciamo dunque dal giaguaro al limite dell’estinzione a causa delle coltivazioni di soia che stanno devastando il suo habitat naturale. Vedete? Si parla anche di soia, non solo di carne, non si fanno eccezioni, quindi sottolineiamo ancora una volta il discorso “nessuna morale, solo informazione” anche se bisogna aggiungere anche le cosce di pollo alle minacce per la salvaguardia del giaguaro perché la soia viene utilizzata moltissimo come mangime per animali. Continuando la lista degli animali insospettabili, troviamo la farfalla monarca, una specie che ha subito addirittura un declino della popolazione pari al 90% per far spazio all’avocado. Il cacao invece ha reso molto rari gli avvistamenti del cercopiteco, una razza di scimmie dell’Africa sub-sahriana. Il tenero e uccellino conosciuto col nome di colibrì e noto per il suo fulmineo battito d’ali che lo fa fluttuare nell’aria, si è visto sormontare il proprio habitat dalle coltivazioni di caffè. L’Italia poi si fregia di essere il maggior consumatore di bistecche di squalo, la cui causa non è la deforestazione, confuso con il pesce spada volutamente con etichettature sbagliate esponendo i consumatori anche a rischi per la salute oltre che ad introdurre nel mercato alimentare specie in via di estinzione. Tra le principali vittime ci sono: spinarolo, gattuccio, verdesca e palombo.