Meno pasta e più zuppe: gli italiani cominciano scegliere il benessere e a guardare all’alimentazione leggera durante tutto l’anno senza lasciarsi incantare troppo da cibi pesanti seppure appetitosi. E non è necessario rinunciare al gusto mangiando leggero.
Quindi meno pasta e più zuppe a tavola degli italiani: questa è la nuova tendenza alimentare registrata dalla Cna agroalimentare (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) che ha analizzato il mercato attuale mettendo anche in evidenza come il mercato abbia registrato una flessione su pasta e pane registrando la scelta degli italiani soprattutto verso cereali e farro. Una scelta che si consolida visto il desiderio degli italiani di non ingrassare, di non appesantirsi, ma anche di non perdere troppo tempo davanti ai fornelli. Senza rinunciare al gusto. Una tendenza che si associa alle scelte bio, agli acquisti gluten free e alle paste premium di altissima qualità che gli italiani sembrano cominciare a prediligere.
Il consumo pro capite annuale di pasta registrato è di 24 chilogrammi e arriva a 60 chili pro capite il consumo di pane, focacce e pizze dai forni artigianali.
I dati raccolti dalla Confederazione, con la ricerca della società Openfields, confermano che gli italiani consumano più di 100 chilogrammi all’anno di derivati dal grano duro e tenero e che la produzione di cereali sul territorio è di 2 miliardi l’anno mentre quella del grano è di 750 milioni di tonnellate.
Gli ultimi dati messi in evidenza dalla Cna confermano che nel 2017 l’Italia ha importato oltre il 50% del proprio fabbisogno di cereali, semi oleosi e farine di estrazione e che l’importazione italiana dall’estero è stata di circa 20 milioni di tonnellate.
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