Si celebra il 28 maggio l’Hamburger Day o Giornata Mondiale dell’Hamburger: una 24 ore interamente dedicata al piatto tradizionale degli Stati Uniti amato ormai in tutto il mondo.
Nato negli inizi dell’Ottocento da una semplicissima fetta di carne, la Hamburger Steak, o bistecca di Amburgo, sarebbe stata importata negli Usa dai tedeschi e poi diventata nell’arco di pochi anni il tradizionale disco di carne macinata.
Servite per la prima volta nel suo ristorante di New York nel 1873 dallo chef Charles Ranhofer, l’hamburger di carne è diventato subito molto famosi e sarebbe rapidamente diventato così popolare da riuscire addirittura ad imporre al panino in cui veniva servito solitamente il suo nome.
Ed ecco allora che l’hamburger viene identificato oggi come il panino con pane, carne, salsa e verdure.
È pur vero che adesso conosce innumerevoli varianti diverse a cominciare dal tipo di carne fino alla variante vegetariana o vegana.
Oltre alla carne di bovino è possibile utilizzare la carne di pollo e la carne di maiale, spesso insaporiti con altri ingredienti. Esistono poi diversi nomi per indicare il tipo di hamburger: ad esempio lo slopper è l’hamburger ricoperto di salsa chili, il patty melt l’hamburger con cipolle saltate e formaggio, avvolto in due fette di pane di segale imburrato e fritto e lo slider è l’hamburger piccolo e quadrato servito nel classico panino tondo con semi di sesamo. E naturalmente occhio alla cottura perfetta: via libera a piastre, griglie o padelle ben calde, alla cottura omogenea e al divieto assoluto di forare la carne con una forchetta.