È lo chef abruzzese Niko Romito a guidare la classifica delle “Tre Forchette” assegnate dal Gambero Rosso: un premio che viene assegnato per la capacità di coniugare il talento ai fornelli, ma capacità di impresa nel settore ristorazione.
Niko Romito si conferma al primo posto esattamente come lo scorso anno incalzato però Massimiliano Alajmo de Le Calandre a Rubano (Padova); terzo posto per Massimo Bottura dell’Osteria Francescana a Modena, quarto posto per Heinz Beck de la Pergola dell’Hotel Rome Cavalieri.
Seguono in classifica Don Alfonso 1890 a Sant’Agata sui Due Golfi (Napoli); Piazza Duomo ad Alba; Torre del Saracino a Vico Equense (Napoli); Uliassi a Senigallia (Ancona), Villa Crespi a Orta San Giulio (Novara) di Antonino Cannavacciuolo, Enoteca Pinchiorri a Firenze (93 punti), Cracco a Milano, Laite a Sappada, Lorenzo a Forte dei Marmi, Madonnina del Pescatore a Senigallia, Dal Pescatore a Canneto sull’Oglio, Seta del Mandarin Oriental Milano, La Siriola a San Cassiano, St. Hubertus a San Cassiano, La Trota a Rivodutri (Rieti), Da Vittorio a Brusaporto.
Nella classifica dei cuochi-imprenditori entrano anche Riccardo Camanini, con il suo Lido 84 di Gardone Riviera, Iaccarino, Santini, Portinari con Peca di Lonigo.
Il segreto del successo, come ricordano gli esperti del Gambero Rosso è pescare nella memoria cercando di offrire una cucina raffinata che sembra semplicissima, ma all’insegna della concretezza e dell’immediatezza dei sapori.
Sono in totale 38 le Tre Forchette compongono la squadra dei migliori ristoranti d’Italia a conferma dell’alta qualità della ristorazione italiana garantita dall’eccellenza del giudizio del Gambero Rosso e non mancano altri importanti riconoscimenti, come “Novità dell’anno” assegnata a Casa Rapisarda di Alessandro Rapisarda a Numana (Ancona); “Ristoratore dell’anno” Nuccia De Angelis di D.one Ristorante Diffuso a Roseto degli Abruzzi (Teramo) o Miglior servizio di sala in albergo al George’s del Grand Hotel Parker’s a Napoli.
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