Scatta il fermo pesca con il conseguente blocco di tutte le attività della flotta da pesca italiana lungo l’Adriatico: la notizia arriva dalla Coldiretti Impresapesca che annuncia il provvedimento che bloccherà tutte le attività di pesca per 42 giorni, dal 31 luglio fino al 10 settembre.
Il blocco è previsto da Trieste ad Ancona e da Manfredonia a Bari, ma lungo il tratto compreso fra San Benedetto e Termoli si potrà continuare a pescare visto che qui il blocco scatterà dal 28 agosto all’8 ottobre.
Per Ionio e Tirreno il blocco delle attività è previsto dall’11 settembre al 10 ottobre per il tratto da Brindisi a Civitavecchia, mentre da Livorno a Imperia il blocco sarà effettivo dal 2 ottobre al 31 ottobre e per Sardegna e Sicilia il fermo sarà disposto con provvedimenti regionali, ma sarà almeno di 30 giorni.
Ci sono chiaramente delle zone dove non è in atto il fermo pesca, ma il pesce fresco può arrivare da allevamenti nazionali o dalla produzione locale dovuta comunque al lavoro delle barche da piccola pesca che sono esentate dal fermo.
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Il rischio del fermo pesca è però quello di ritrovarsi nel piatto grigliate e fritture di pesce straniero o congelato, m per verificare l’acquisto di qualità del pesce arrivano i consigli di Coldiretti Impresapesca che invita a leggere l’etichetta del pesce che per legge deve contenere l’area di pesca (Gsa).
Ecco le provenienze da controllare:
Gsa 9 (Mar Ligure e Tirreno)
10 (Tirreno centro meridionale)
11 (mari di Sardegna)
16 (coste meridionali della Sicilia)
17 (Adriatico settentrionale)
18 (Adriatico meridionale)
19 (Jonio occidentale)
7 (Golfo del Leon)
8 (Corsica)
15 (Malta).
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