Si confermano le fave i legumi tradizionali che vengono consumati in occasione della Festa del Primo Maggio, la festa dei lavoratori: nonostante il consumo pro capite di fave in Italia sia sceso da 7,7 Kg del 1961 fino a 1,3 Kg del 2016, come confermano i dati della Cia Agricoltori italiani rilasciati alla vigilia della festa del primo maggio, questo legume continua a essere il simbolo stesso della festa.
Si consuma tradizionalmente accanto al pecorino, soprattutto e Roma e nel Lazio, ma viene abbinato anche al vino bianco e a tanti altri prodotti di stagione come ad esempio gli asparagi.
Le fave però sono perfette anche per tante altre preparazioni diverse, per piatti freddi, come ingrediente di zuppe e vellutate di vario genere. E anche i prezzi aiutano: attualmente le fave vengono coltivate un Italia su una superficie di 7.985 ettari (7.553 nel 2017) con una produzione raccolta di 465.299 quintali (453.042 nel 2017). A Pasqua il prezzo era leggermente più alto, circa 2,00 euro/kg – 2,50 euro/kg a causa dell’anticipo climatico di un mese della primavera sulla stagione agricola.
Adesso i prezzi si sono anche abbassati: oscillano intorno a 1,50 euro/kg e dopo la festa del primo maggio il prezzo continuerò a crollare ancora.
Resta invece buona la qualità del prodotto visto che non ci sono pericoli da un punto di vista della scadenza o di deperimenti della freschezza delle fave in ogni periodo.
Legate in un certo modo al concetto di sfortuna, le fave potevano essere danneggiate dal troppo tepore primaverile che avrebbe potuto ingrossare, sformare o indurire le fave stesse.