Il caldo torrido di quest’anno ha causato non pochi danni all’agricoltura vista l’eccezionalità delle temperature, ma è anche vero che non tutto il male viene per nuocere. Che significa? Che proprio il super caldo di questi mesi è riuscito ad esaltare le caratteristiche qualitative delle produzioni che hanno resistito al clima torrido.
Come conferma la Coldiretti in un recente dossier presentato all’Assemblea nazionale, a risultare gratificati dalle temperature del periodo, è la frutta, ma anche il grano.
Proprio il grano ha acquisito straordinari contenuti proteici con parametri invidiabili per la panificazione o la pastificazione, ma anche il pomodoro da industria promette bene e sembra che anche l’uva da tavola sarà particolarmente dolce quest’anno.
A beneficiare del caldo è anche la frutta: le pesche, le nettarine, le susine, le angurie e i meloni, presentano un alto livello zuccherino e una particolare ricchezza di sostanze antiossidanti.
Ciò può essere spiegato dal fatto che quando fa molto caldo i vegetali mettono subito in moto il loro meccanismo di difesa riducendo non solo la produzione, ma affiancandola a una elevata perdita di acqua per traspirazione e favorendo la maggiore concentrazione dei succhi organici e un altro livello zuccherino. Insomma, il messaggio di questa straordinaria stagione sembra essere lo stesso: poco, ma buono. Se i raccolti sono nettamente inferiori in termini di quantità è anche vero che la qualità è nettamente superiore rispetto al resto anche perché a causa dell’eccessivo calore non si sviluppano neppure le patologie fungine che attaccano le piante responsabili di tossine pericolose per la salute dell’uomo.
CENTRIFUGATI FRESCHI DI FRUTTA
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