L’acqua? Sta diventando esattamente come il vino e proprio come il vino andrebbe degustata seguendo una serie di accortezze e lanciandosi in una vera e propria esperienza di degustazione dell’acqua che arrivi a coinvolgere tutti i sensi, dall’olfatto, al gusto, dal sapore all’aroma come mette in evidenza Stefania Santini Simoncelli, l’idrosommelier partner del progetto “Water like Wine”, promosso da Acqua Filette.
A rendere ogni acqua diversa rispetto all’altra andando anche ad influire sulla sua personalità e sul suo gusto sono soprattutto la diversa mineralizzazione e il diverso pH, la percentuale di anidride carbonica disciolta, che influenzano la percezione al palato. Ecco allora che arrivano i quattro gusti base dell’acqua minerale, l’acqua tendente al salato, all’acido, al dolce e all’amaro.
I consigli per per imparare a degustare l’acqua
L’acqua va sempre centellinata e degustata con attenzione, coinvolgendo tutti i sensi.
Ecco allora i consigli dell’idrosommelier Stefania Santini Simoncelli:
1. Scegliete un bicchiere extra bianco, facendo attenzione alla temperatura:
Versate l’acqua in un bicchiere in vetro extra bianco, basso per un’acqua minerale piatta, con calice per acqua effervescente o addizionata, ed esaminate la purezza del liquido e la sua texture. Il bicchiere influisce sulla temperatura dell’acqua: per un’acqua con bolla sono richiesti almeno 2 gradi in meno ricordando che l’acqua minerale piatta andrebbe servita fra gli 11 ed i 13° C, mentre quella frizzante fra gli 8 ed i 10° C.
2. effettuate l’analisi visiva dell’acqua per valutarne la limpidezza, l’effervescenza e la persistenza della bolla
3. non dimenticate mai l’esame olfattivo per valutare la presenza di eventuali odori anomali
4. attivate le papille per l’esame gustativo per cogliere i quattro gusti principali di ogni acqua:
l’acidità data dal PH, se inferiore a 7, e dalla presenza di anidride carbonica
la sapidità data dalla presenza di solfati e bicarbonato,
il dolce dato da un maggior livello di PH e dalla presenza più o meno di calcio
l’amaro dato dal Magnesio.
5. l’importanza del residuo fisso:
il residuo fisso indica il contenuto di sali disciolti dopo l’evaporazione di 1 litro d’acqua a 180 gradi. Esistono diversi tipi di acqua classificata proprio in base al residuo fisso: quella poco mineralizzata (con residuo fisso non supera 50 mg/litro), oligominerale (con residuo fisso inferiore a 500 mg/litro), quella medio-minerale (con residuo fisso tra 500 e 1.500 mg/litro) quella ricca di sali (con residuo fisso superiore a 1.500 mg/litro).
Le acque oligominerali che hanno un residuo fisso compreso tra 200 e 300 mg/l, sono ottime perché né troppo ricche né troppo povere di sali minerali.
6. l’acqua giusta esalta i sapori dei cibi: sceglietela per analogia o per contrasto:
affinchè l’acqua possa predisporre il palato a degustare al meglio i sapori delle diverse pietanze è importante abbinarla ai diversi cibi per analogia o per contrasto.
7. Ecco alcuni abbinamenti:
Antipasti leggeri, verdure o pesce al vapore, pasticceria secca e gelato sono il perfetti con acqua piatta oligominerale
Carne e pesce ricche di condimenti e grassi, sono adatti con l’acqua minerale effervescente; se gustate piatti leggeri, meglio un’acqua oligominerale leggermente effervescente
Con formaggi e affettati, se freschi, l’abbinamento perfetto è con acqua oligominerale piatta o leggermente effervescente; se stagionati, con acqua minerale oppure oligominerale effervescente. I dessert cremosi vanno accompagnati da acqua oligominerale effervescente