Gli zuccheri sono le sostanze maggiormente presenti nella nostra alimentazione. Il loro utilizzo è tanto essenziale, quanto bisogna moderarne il consumo.
Il suo abbinamento migliore è con miele e castagne, spalmate su una bella fetta di pane nero. È conosciuto soprattutto al nord, dove è venduto nella sua quasi totalità.
Si chiama Wagyu ed è la carne giapponese per eccellenza, quella così pregiata da doversi sciogliere in bocca senza l’aiuto di un coltello. La carne Wagyu è il meglio delle carni bovine giapponesi di cui la Kobe è la più pregiata: viene importata in Europa perché priva di osso e si presta a moltissime preparazioni, illustrate nel corso di un seminario condotto a Roma che fa parte di un ampio progetto che coinvolge 20 noti chef italiani, che saranno chiamati a preparare un piatto con la carne Wagyu, ma rivisitato all’italiana.
Spazio quando a ricette di vario genere ma non per tutte le tasche anche perché la Wagyu presenta un costo molto alto, pari a circa 150 euro al chilogrammo.
Aglio nero: ne avete mai sentito parlare? Si tratta della variante esotica del classico agliobianco e che deve il suo particolare colore al processo di ossidazione.
Questa varietà di aglio (nata in Corea, ma diffusa anche in Europa) però si caratterizza per un piacevole odore di liquirizia, il sapore dolce e la totale assenza del retrogusto un po’ sgradevole. Cotto o crudo è l’ideale da consumare per poter usufruire dei benefici del classico aglio, liberandosi dei suoi spiacevoli effetti collaterali.
Diciamo la verità: non sono in molti a conoscere la patata viola, praticamente sconosciuta ai più in Italia fino a qualche tempo fa.
Originaria dell’America Centro Meridionale, fra il Perù e il Cile, la patata viola si è diffusa rapidamente in Francia dove ha assunto il nome di Vitelotte e dove viene utilizzata come ingrediente per molti ricette diverse.
Autunno è sinonimo di numerosi prodotti di stagione imperdibili: tra questi non possiamo non annoverare i cachi. Caratterizzati dall’inconfondibile colore acceso rappresentano, insieme al melograno, i frutti tipici del periodo, quelli che durante i primi mesi freddi in tavola non mancano mai. Il caco è originario dell’Asia, è dolce, dalla consistenza molle ma particolarmente piacevole al palato, ed è ricco di virtù. Scopriamole nel dettaglio.
Con il termine cicoria si definiscono in genere diverse verdure in foglie e in radice, come l’indivia, la cicoria catalogna, le puntarelle e la scarola. La cicoria selvatica è invece una pianta erbacea perenne dai fiori azzurri che fin dall’antichità veniva utilizzata da Greci e Romani per le sue proprietà benefiche. Il suo caratteristico sapore è abbastanza amaro, tanto che il decotto di cicoria è stato utilizzato per lungo tempo come sostituto del caffè. Essendo una pianta perenne è facile trovarla durante tutto l’anno, ma è preferibile raccoglierla da maggio a luglio, periodo in cui le foglie sono più tenere.
Frutti estivi dalle molteplici proprietà, le albicocche vantano tra i loro valori nutrizionali il contenuto di vitamina A e C, sali minerali, betacarotene e fibre. Delle albicocche esistono diverse varietà. Caratterizzate da un contenuto di calorie irrisorio, le albicocche fresche sono reperibili sui banchi della frutta già da inizio estate anche se è possibile trovarle in commercio tutto l’anno in diverse forme: molto apprezzate sono, ad esempio, le albicocche sotto spirito, quelle secche o ancora le sciroppate. Da non dimenticare, infine, le albicocche tardive, ovvero quelle raccolte dopo il 20 luglio.
Ci sono tantissimi alimenti, salutari e buoni da mangiare, che non conosciamo e a cui siamo poco abituati. Tra questi c’è sicuramente il topinambur – detto anche tartufo di canna – una pianta erbacea perenne originaria del Nord America e del Canada i cui tuberi, nodosi e rossastri con la polpa bianca, hanno un sapore molto simile al carciofo e sono ottimi sia in cucina che per la salute. Il topinambur ha un contenuto calorico estremamente ridotto – pari quasi a zero – eppure è ricco di vitamina A, vitamine del gruppo B, Ferro e Potassio. Contiene anche Arginino (amminoacido immunostimolatore) e Colina, che protegge le cellule dai danni dell’ossidazione e protegge dalle patologie cardiovascolari. Si consiglia di introdurre il topinambur nell’alimentazione giornaliera sia per combattere il sovrappeso, sia per controllare il diabete.
Questa pianta aromatica è utilizzata a livello industriale per ricavare un’essenza, la quale non deve mai essere usata se non dietro prescrizione medica.
I frutti del coriandolo contengono vitamina C e un olio essenziale, il cui principale costituente è il linalolo.
Leggendo qua e la ho anche scoperto che, le proprietà del coriandolo, sono antisettiche, antispasmodiche, aperitive, digestive, carminative e stimolanti. Nei casi di digestioni difficili e di meteorismo si utilizzal’infuso preparato mettendo a riposare 1 cucchiaino di frutti essiccati in 250 mi d’acqua bollente per una decina di minuti. Trascorso questo termine si filtra e se ne consuma mezza tazza dopo i pasti principali. Lo stesso infuso confezionato nelle dosi precedentemente dettate e consumato nella misura di mezza tazza prima dei pasti principali, è utile per combattere l’aerofagia. Lo stesso infuso, ancora, risulta utile nei casi di spasmi intestinali.
Nel caso di vertigini e nausee si può ugualmente utilizzare l‘infuso di coriandolo. Anche in questo caso si pone a riposare 1 cucchiaino di frutti essiccati in 250 mi d’acqua bollente per una decina di minuti. Trascorso questo periodo si filtra e se ne consumano 1 o 2 tazze al giorno a seconda del caso.
L’acetosa (Rumex Acetosa) è una pianta erbacea perenne, che si sviluppa lungo tutta la penisola italiana. Si presenta con un alto fusto eretto, le sue foglie sono di due tipi: quelle che si trovano alla base dello stelo sono ampie, e hanno la forma di una lancia, quelle che sono invece all’estremità della pianta sono più strette e lunghe. Emanano un odore piuttosto caratteristico, acidulo, che corrisponde al loro sapore. I fiori sono di colore rossiccio, la loro fioritura inizia in primavera e prosegue poi per tutta l’estate. Il frutto è anch’esso di colore rosso, è ricoperto di petali, che a loro volta hanno un colore rosso ruggine.
La pianta contiene Vitamina C, ferro, acido ossalico e ossalato di ferro. Ha proprietà diuretiche, lassative, antinfiammatorie e rinfrescanti, e le sue foglie possono essere utilizzate fresche, oppure le sue virtù benefiche vengono sprigionate anche se si consumano infusi e decotti. Grazie a queste sue proprietà depurative e drenanti viene utilizzata per curare l’acne e la pelle grassa, per le punture di insetti e in caso di alitosi e anche di eccessiva sudorazione.
In cucina l’acetosa può essere utilizzate come gli spinaci o come altre erbette, pulita, lessata e poi condita o ripassata in padella, oppure le foglie cotte possono essere aggiunte alle minestre. Fresche invece, sempre ben pulite, possono essere utili per insaporire delle insalate, o anche utilizzate per farcire delle frittate ad esempio. Inoltre si può ricavare una purea, cuocendo le foglie e passandole, che poi va utilizzata per accompagnare pollame e pesce. Unica cosa da tenere ben presente è che il sapore dell’acetosa è piuttosto acido, quindi quando la unirete alle vostre preparazioni culinarie donerà questa caratteristica al vostro piatto.
La voglia di naturale sta avanzando anche in ambito enologico e così crescono vignaioli e cantine per consumatori davvero esigenti. L’uomo per millenni si é nutrito di prodotti naturali, frutto cioè di un vero e proprio ciclo vitale privo di forzature e storture. La nascita dell’industria chimica e dell’utilizzo incontrollato dei suoi derivati in ambito agricolo hanno danneggiato tale ciclo originando così dei prodotti carenti di principi nutritivi. Pertanto anche nel settore enologico alcuni produttori hanno adottato metodi di produzione biologici, sottolineando che non esistono vini biologici bensì vini ottenuti da uve da agricoltura biologica. E questo significa che tutta la filiera non ammette elementi chimici ma unicamente sostanze organiche, inoltre l’azienda bio deve possedere alcune caratteristiche quali l’estensione, il numero di alberi piantati ed anche una certa numerosità di specie animali. Veniamo ora a conoscere alcuni produttori di vini ottenuti da agricoltura biologica e tentiamo anche di capire che prezzi hanno.
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