Dolci di Natale. Il pandolce genovese.

Se parliamo di tradizioni natalizie, il dolce che vi propongo oggi ne è il simbolo. Originario della Liguria ma apprezzato in tutta l’Italia, il Pandolce genovese fa parte di quella ricca schiera dei pani arricchiti, tradizionali delle feste in molte regioni italiane. Leggenda vuole che sia stato il doge Andrea Doria, nel ‘500, a bandire un concorso tra i maestri pasticceri di Genova per la creazione di un dolce rappresentativo della ricchezza cittadina. Questo dessert doveva essere coerente con l’anima marinara genovese: nutriente ma di lunga conservazione, da tenere in cambusa durante i lunghi viaggi per mare. Nacque così il pandolce, una sorta di focaccia di pasta lievitata farcita. Indipendentemente dall’attendibilità storica del fatto, il pandolce si collocò saldamente nella tradizione del Natale ligure, tanto da diventare il protagonista di un rito propiziatorio di salute, fortuna, soldi per il nuovo anno. E ancora oggi la tradizione esige che il più giovane estragga il rametto d’ulivo che si colloca al centro e lo conservi come simbolo di buon auspicio. Il più anziano a tavola invece, taglia le porzioni e ne conserva due fette: una per il viandante o il povero che potrebbe bussare alla porta e l’altra per San Biagio (3 febbraio), protettore della gola. Tutto viene innaffiato con vino di Coronata e lo Sciacchetrà che accompagna i dolci.

Prepararlo non è difficile, eccetto per il fatto che bisogna preparare una parte dell’impasto il giorno prima e poi tenerlo in un luogo caldo almeno per 24 ore, in modo che la pasta possa lievitare al massimo.

Calciuni del Molise. Le frittelline dolci per il Natale 2010.

Tra una settimana esatta sarà Natale. Ormai sono quasi due mesi che vi parliamo di ricette natalizie, regionali e non, quindi il vostro menu dovrebbe essere già abbastanza ricco. Ma i dolci, si sa, non bastano mai quindi approfittiamo di questi giorni per continuare a parlare di idee utili per la cena della vigilia o il pranzo di Natale, ricette in cui potreste cimentarvi anche nel caso in cui voleste offrire un dolce regalo ai vostri amici. Quella di oggi è la ricetta dei calciuni del Molise e la tradizione popolare molisana vuole che questi dolci siano serviti alla fine dei pasti dei giorni di festa. Il finale dolce, nella cucina molisana è sempre il risultato di una combinazione di prodotti e tradizioni. Dalle preparazioni più semplici (i mostaccioli o i dolci con marmellate d’uva, con il naspro o con il mostocotto) a quelle più elaborate per i giorni di festa.

I calciuni sono frittelline dolci, a base di castagne e mandorle e ricoperte di zucchero a velo. Una vera bontà, a base di ingredienti tipicamente invernali e squisitamente natalizi. I dolcetti fritti sono tipici del Natale. Ricorderete infatti che abbiamo già parlato delle seadas sarde e degli struffoli napoletani. Una vera prelibatezza da servire a conclusione di un meraviglioso pranzo delle feste, oppure in uno di quei pomeriggi delle vacanze in cui ci si incontra con gli amici per stare insieme davanti al camino. La ricetta non è complessa ma richiede un po’ di tempo di preparazione, specialmente perchè bisogna lessare le castagne prima di dedicarsi alla preparazione vera e propria della sfoglia di queste frittelle che somigliano moltissimo a dei ravioli dolci fritti.

Il sorbetto al mandarino, un gustoso intermezzo per il pranzo di natale

Sicuramente quello al limone è molto più conosciuto, ma il sorbetto al mandarino è un’ottima alternativa al primo, sia per la frutta, i mandarini, che sono di stagione, sia per il sapore delizioso. Il sorbetto in generale, un incrocio tra un gelato ed una granita, costituisce sia un dessert di fine pasto dalla funzione digestiva, che un goloso intermezzo durante dei pranzi o delle cene “impegnativi” come possono essere la cena della Vigilia o il pranzo di natale. Ad esempio è perfetto per separare le portate di carne da quelle di pesce. La sua preparazione è facilissima, ricordatevi solo di prepararlo almeno con un giorno di anticipo affinchè abbia il tempo di solidificarsi.

Ma vediamo nel dettaglio come ottenere il sorbetto al mandarino: innanzitutto si prepara un caramello versando lo zucchero in un pentolino e coprendolo con acqua. Si fa bollire fino a che lo zucchero non si sia sciolto bene e si aggiunge, fuori dal fuoco il succo di 6 mandarini. A questo punto, dopo averlo fatto raffreddare si trasferisce in freezer fino a completa solidificazione.

Tiramisù alle fragole… con il latte alle fragole!

Ecco una ricetta alternativa e molto molto veloce per la preparazione del tiramisù alle fragole. Credo proprio di aver già detto in più occasioni che non sono un’appassionata, né per quanto riguarda la preparazione né a livello di gusti e preferenze, dei dolci freddi e semifreddi, quelli che si mettono in frigo e non in forno, il cheesecake ad esempio è una delle mie più note preparazioni ma ci tengo ben a precisare che io mi riferisco a quello cotto, e non alle sue varianti che vanno dritte dritte in frigo! Detto ciò, il mio fidanzato adora il tiramisù e lo prepara molto bene, quindi mi è capitato di mangiarlo spesso a cene o pranzi con gli amici, ma nonostante questo, non ne sono una gran fan. Questa ricetta alternativa però la trovo simpatica, visto che andiamo ad intingere i savoiardi nel latte alle fragole, quindi il tempo che comunemente si perde a preparare i caffè, o in questo caso a mettere insieme un composto di fragole che sia succoso e dolce, bè, viene eliminato, perchè il latte alle fragole si compra al supermercato!

La pasta di zucchero per le vostre decorazioni

Non dobbiamo di certo diventare degli artisti come chi ha messo in piedi questa magnifica signora con i cetrioli sugli occhi! Credo che la piccola donna si trovi in una Spa oltretutto, circondata da prodotti e da una bottiglia di champagne! Insomma, questo poi dipende da quanto siete brave voi, a lavorare con le mani soprattutto, io sono una frana ad esempio, e posso limitarmi a bellissime coperture, ma voi potrete anche stupire tutti con personaggi e piccoli oggetti da favola! La pasta di zucchero può anche essere comodamente acquistata, ma farla con le vostre mani sarà una grande soddisfazione. Detta anche fondant questa pasta fatta con lo zucchero a velo può anche essere colorata, con il colorante alimentare, che aggiungere prima di unire il composto liquido allo zucchero, ed ecco che anche voi sarete vita ai vostri dolcissimi personaggi!

La torta al limone verde

Questa torta al limone può essere davvero molto particolare, visto che la sua preparazione di base è molto semplice, basta mescolare gli ingredienti con cura, ma la copertura risulta po un po’ più delicata, e sarà proprio questa fase a rendere il dolce così speciale. Soffermiamoci un attimo sul limone verde, che potremmo chiamare anche lime, e che potrete tranquillamente sostituire con il limone giallo più comunemente utilizzato. Il lime ha un sapore più forte e più aspro, molti infatti tendono a utilizzarlo nelle preparazioni dolci solo come decorazione che poi non verrà neanche mangiata! La vostra torta al limone potrà quindi essere preparata con succo e scorza di limone e poi decorata magari con le fettine verdi, o anche con un’alternanza di giallo e verde!

Volevo inoltre farvi notare la presenza del lievito fresco, che nelle ricette più moderne non compare quasi più. Mi sono rivolta a un libro di parecchi anni fa per questa ricetta e subito questo particolare, abbinato all’attesa della pasta che cresce, mi ha fatto venire in mente mia nonna e il rituale fisso dell’attesa della lievitazione, durante la preparazione di ogni torta.

Un cheesecake per le feste

Ecco una simpatica idea per le feste, che in realtà potrete adattare anche in molte altre occasioni, disponendo di formine diverse pronte a mettersi al vostro servizio per creare un dolce che in fondo è diventato un classico anche della nostra cucina, ma che in questo modo può rivelarsi davvero molto originale!

Il procedimento per preparare questo cheesecake è il solito, il difficile, se così si può dire, arriva al momento di creare la decorazione, che non sarà sopra il nostro cheesecake, ma dentro. Decidete che tipo di decorazione desiderate, per Natale esistono moltissime formine da biscotti, campanelle, alberelli, stelline, potete anche sistemarli in modo sparso nello stampo, sulla base di biscotti, e poi procedere con la preparazione, come indicato in ricetta. Scegliate i colori in modo classico, ma anche in modo divertente, perchè un albero deve essere per forza verde, e non blu, rosso, arancione, giallo o rosa?!

Tegole valdostane e Caffè mandolà. Un dolce perfetto per concludere il pranzo di Natale.

I biscotti si sa, sono i protagonisti del Natale. In tutte le regioni italiane c’è una ricetta speciale, di  biscotti tipici delle feste, da mangiare in compagnia di parenti e amici dopo il pranzo di Natale, magari accompagnati dal caffè o da un bicchierino di liquore per i grandi. I biscotti piacciono a tutti, accontentano anche i bambini specie se sono decorati e colorati e non sono pesanti, specie se consideriamo che i pranzi di Natale sono occasioni in cui generalmente si fa il pieno di grassi e calorie. Quella che vi propongo oggi è la ricetta delle tegole valdostane, un biscotto sottile, a base di mandorle e albume d’uovo, la cui forma ricorda quella tipica delle tegole delle case valdostane, appena ricurve. Questi dolci sono relativamente antichi. La tradizione vuole che siano stati inventati intorno agli anni Trenta, quando alcuni pasticceri di origine valdostana andarono in Normandia e scoprirono questi squisiti biscotti. Furono colpiti dal buon sapore delle tegole e siccome richiamavono nella forma proprio le tegole della Valle d’Aosta, decisero di produrle nei laboratori di Aosta. Le tegole ottennero un grande successo e da allora entrarono nel patrimonio culinario valdostano. Questi biscotti, che sono molto secchi e croccanti, si accompagnano generalmente al caffè mandolà. Si tratta di un caffè molto lungo al quale si aggiungono il burro e le mandorle tritate. Dopo una leggera bollitura si serve in tavola per accompagnare i biscotti. Il risultato è un dolce perfetto per completare un pasto e per accontentare anche chi, a fine pasto, non sa proprio rinunciare al piacere di un buon caffè. La ricetta nel dettaglio del Caffè mandolà la trovate in fondo.

Torta dolce semplice, come una crostata

La pasta frolla non è così semplice da preparare e da cuocere, pur essendo un impasto base che è bene saper preparare. La frolla va lavorata il giusto necessario, e alle prime prove può sfaldarsi o risultare troppo grassa, insomma, bisogna prendere la mano per riuscire ad avere degli ottimi risultati che poi ci possano permettere di preparare crostate, biscotti e torte buonissime.

Questa pasta che vi propongo oggi è molto più semplice, va impastata e presuppone un tempo di riposo, come le altre paste base, ma la consistenza è meno friabile e il rischio di combinare pasticci minore. Inoltre, se amate preparare dolci, questi ingredienti sicuramente li avete in casa, quindi in un attimo sarete pronte e pronti per impastare, stendere e cuocere!

Un dolce al cucchiaio di stagione, quello alle castagne

Per gli amanti delle castagne questa è senza dubbio una stagione golosa. Andando nei posti giusti, nei mercati soprattutto si possono trovare delle castagne davvero deliziose, che si prestano a preparazioni dolci e salate, che possono trasformarsi in marron glacé o essere scaldate in forno, arrostite alla maniera più semplice, e poi sgranocchiate sul divano davanti alla tv. La poesia la raggiungiamo però quando le castagne le compriamo per strada, una coppetta piena di bontà. Insomma, i cultori della castagna amano l’autunno anche solo per questo!

Poi c’è chi le castagne le va a cercare, mattinate, pomeriggi o giornate intere, e alla fine la castagnata, con qualche bicchiere di vino per scaldarsi, davvero delle buone tradizioni!

Un dolce semplice e squisito: il segreto di dama

Lo dico io prima che leggendo la ricetta ci pensiate voi, questo dolce è davvero molto simile al ben noto salame di cioccolato! A questo punto devo anche confessarvi che io non ho mai preparato il salame di cioccolato, è un dolce buonissimo che ho sempre un po’ snobbato, sicuramente sbagliando, ma quando mi sono avventurata nel mondo dei dolci ho lasciato perdere quelli senza cottura, così, per principio! A parte gli scherzi, non amo moltissimo questo genere di dolci, quindi non li preparo, ad esempio non sono una fan del tiramisù, non lo mangio mai e non lo preparo mai, preferisco una bella crostata o una buonissima torta, e anche lo stesso cheesecake, fresco e sodo, insomma, tutta una questione di gusti!

Detto questo, se invece la pensate diversamente da me ecco il dolce che fa per voi, solido e friabile, provatelo e ditemi se vi è piaciuto, prima o poi potrò ricredermi!

Più semplice non si può: il plumcake allo yogurt

Davvero più semplice di così non si può. Questo è il dolce per eccellenza che si prepara per fare in fretta, gli ingredienti sono sempre in casa, piace a tutti, e le amiche, le zie, le cugine e anche gli amici e i cugini poi ci chiedono la ricetta, perché questo dolce, come molti altri della sua specie, è semplicissimo, velocissimo, ma buonissimo!

Il tocco in più può essere quello di farcirlo o ricoprirlo con creme e glasse, io ad esempio vado sul classico, quando ho poco tempo, plumcake semplice ricoperto al cioccolato, così so di non potermi sbagliare, sarà buonissimo e piacerà praticamente non solo a casa ma a tutti quelli che passeranno e lo assaggeranno!

I roccocò. Biscotti natalizi della Campania.

I dolci sono qualcosa in più di una semplice dedica al palato: rappresentano un profumato appuntamento con la memoria, un frammento di vita vissuta che rievoca ricorrenze, domeniche in famiglia ed allegre feste con parenti ed amici. I biscotti poi, sono un dolce molto semplice da preparare, si conservano per lungo tempo e nella preparazione potete coinvolgere amiche e bambini e così trascorrere un pomeriggio in allegria.  Un’altro dolce natalizio. Ritorniamo nuovamente a Napoli e dopo gli struffoli parliamo dei roccocò. Anche questo è un dolce storico, pensate che risale addirittura al 1320 e la tradizione vuole che sia stato inventato dalle monache del Real Convento della Maddalena . Il roccocò è un dolce  tipico del Natale napoletano prodotto con mandorle, farina, zucchero, canditi e pisto (un mix di cannella, chiodi di garofano, coriandolo, anice stellato e noce moscata) che dà loro l’odore e il colore caratteristici. E’ come un biscotto cotto al forno ed ha una forma tondeggiante simile a quella di una ciambella schiacciata della grandezza media di 10 cm. È un biscotto particolarmente duro quindi può essere gustato ammorbidito, bagnandolo nel vermouth, nello spumante, nel vino bianco o nel marsala. Il suo nome deriva dal termine francese rocaille per via della forma barocca e tondeggiante simile a una conchiglia arrotondata. Il dolce viene mangiato a chiusura del pranzo, si inizia l’8 dicembre e si continua per tutto il periodo natalizio.