Secondo appuntamento con il Brunch

Eccoci di nuovo con il consueto appuntamento con il Brunch, questa volta di sabato.
Stavolta non starò a perdermi in chiacchiere ma vi proporrò un intero menù di tre portate, e poi, sono sicura che ormai siate abbastanza ferrati sull’argomento.
Le ricette che seguiranno prevedono ingredienti facilmente reperibili nella stagione fredda ed anche piuttosto “agili” nell’esecuzione.
Ma non fateci l’abitudine perchè man mano che andremo avanti diventeranno sempre più complesse e voi diventerete dei perfetti padroni di casa!

Coniglio al cioccolato: tra leggenda e verità

In tazza, in tavolette, in barrette, ripieno; come base per la preparazione di dolci, soprattutto, ma anche ingrediente di piatti salati, il cioccolato unisce in un magico unicum profumi e gusti che sanno ad un tempo inebriare, addolcire e affascinare.

A sviluppare la coltivazione dell’albero del cacao furono, intorno all’anno Mille, i Toltechi, successori dei Maya. Di nuovo il mito vuole che ad insegnare al popolo tolteco le raffinatezze dell’utilizzo del cacao, sia stato il re-sacerdote Quetzalcoatl.

Venerato e amato per questo, Quetzacoatl era però odiato dall’invidioso e potente stregone Tezcatlipoca. Costui riuscì a far bere al re un filtro, che lo rese pazzo. In preda alla follia, Quetzacoatl fuggì in mare su di un’imbarcazione che altro non era che un groviglio di serpenti.

Il Guacamole, per condire con un pò di brio

Cosa farete per la sera di San Valentino? Nessuna idea, non vi va di uscire ed andare in qualche bel locale alla moda, poca intimità e molta confusione?
No, meglio non uscire, è una serata speciale, ci si può lasciare andare, magari si fa un brindisi in più, così per sciogliere un po’ le inibizioni e poi chissà …

Allora sorprendetevi e sorprendete il vostro partner organizzando una romanticissima cenetta a due, uno di fronte l’altro occhi negli occhi.

La prima cosa da fare è curare tutto nei minimi particolari, la casa, le luci, la musica e la tavola. Cercate di essere ricercati ma non troppo, nel modo di apparecchiare, la semplicità è sempre premiata.

Un contorno per tutti i piatti, le Zucchine Ripiene

Un problema che mi sono posto molto frequentemente, quando mi dedico alla fase di programmazione di un pranzo o di una cena, riguarda i contorni.

Sia che il piatto forte è a base di carne o di pesce, fa sempre piacere pulirsi il palato con una verdurina o con qualche ortaggio.

Certo, si può sempre fare la solita buona vecchia insalata semplice o un po’ più studiata, ma non tutti la gradiscono, e poi …se invito qualcuno alla mia tavola mi fa piacere servire qualcosa di più originale!

Da una confezione di uova la ricetta di un piatto unico: la Torta Gustosa

Una sera, inaspettatamente, mi sono ritrovato ad avere ospiti a cena un paio di amici.
Erano venuti a trovarmi nel pomeriggio e così, dopo quattro chiacchiere ed una tazza di tè verde, si è fatta sera.

La compagnia era spensierata e nessuno aveva voglia di rientrare a casa propria, si stava insieme in allegria! Senza pensarci troppo, li invito a restare per la cena.

Arrivato in cucina …il terrore! Cosa preparo? Trovo una scatola di uova, la apro e sul retro del cartone ecco la soluzione a tutti i miei problemi! La ricetta per la serata: la Torta Gustosa, una torta salata a base di uova e peperoni, ottima come piatto unico.

Coniglio alla Marengo con riso e miele, sintesi di una cena

Un piatto unico, un pasto completo dal punto di vista nutrizionale ed un ottima soluzione per risolvere in una sola portata una cena. In questa ricetta in particolare troviamo tutto, dal primo (il riso), al secondo (il coniglio), senza dimenticare il dolce (il miele).

Il coniglio alla Marengo è stretto parente del pollo alla Marengo e si prepara quasi nel medesimo modo. Le sue origini lo collegano nientemeno che al celebre condottiero Napoleone Bonaporte. Marengo è una località vicino a Torino, in cui si svolse la battaglia che ha preso il suo nome ed in cui Napoleone sconfisse gli austriaci nel 1800.

Conclusa la battaglia il condottiero ordinò al proprio chef, Dunand, di preparare la cena. La battaglia era stata lunga e lo chef aveva poche provviste, per cui si ingegnò nel mischiare gli ingredienti a sua disposizione, per quanto l’abbinamento potesse sembrare azzardato. Il piatto invece piacque molto a Napoleone che chiese a Durand di cucinarlo al termine di ogni battaglia.

Facciamolo dolce o salato…il brunch

La prima colazione è un pasto generalmente molto trascurato…un caffè in piedi, un cappuccino di corsa, un cornetto in tre bocconi!

Perchè non trasformarla in un momento unico di convivialità e gusto almeno di sabato o domenica, quando la fretta della settimana rimane fuori dalla porta?!

Il termine brunch viene dalla combinazione di due parole inglesi: breakfast (prima colazione) e lunch (pranzo). Questo costume è molto amato da inglesi, americani e australiani i quali riprendono tale abitudine dalle luculliane colazioni che venivano preparate nelle residenze aristocratiche di campagna o meglio del countryside. In queste occasioni la colazione veniva servita dalla mattina presto sino a mezzogiorno per permettere anche ai dormiglioni di approffittare del meraviglioso buffet a base di salsiccia, pancetta fritta, salmone, uova ….

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno (ovvero: Fried Green Tomatoes)

fried

Il cibo è sempre stato uno dei grandi protagonisti del cinema, come abbiamo già più volte descritto in Ginger&Tomato. Questa volta parliamo di un classico, Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, uscito nelle sale nel 1991.

Nel film una casalinga frustrata passa il suo tempo facendo compagnia ad una ottuagenaria signora ricoverata in un ospizio che le racconta una storia avvenuta 50 anni prima, la storia della sua infanzia, della sua giovenù e soprattutto della sua migliore amica. Interpretato da Kathy Bates, Mary Stuart Masterson e Mary Louise Parker e la vincitrice di un Oscar Jessica Tandy, il film è ambientato negli anni ’30.

Sono molti i piatti cucinati durante il film, soprattutto dal momento che le due ragazze aprono un loro ristorante, ma concentriamoci su quello del titolo. Pomodori Verdi Fritti può suonare strano come nome ed ancora più strano nell’aspetto, ma ha un sapore delizioso.

Caffè al cardamono, la spezia dell’amore

Il cardamono (o cardamomo) è un’antica spezia originaria delle foreste tropicali dell’Oriente. La pianta da cui nascono questi semi è della stessa famiglia della pianta dello zenzero. Si dice che crescesse già nei giardini pensili di Babilonia e che fosse stata poi importata in Grecia. Quello che è certo è che sia i greci sia i romani ne facevano già uso nell’antichità soprattutto per la preparazioni di profumi.

Nel celebre “Le mille e una notte” il cardamono viene più volte citato per le sue proprietà afrodisiache ed il forte ed esotico aroma. E’ una delle spezie più costose e in India viene usato nei piatti a base di riso nei giorni di festa ed è un ingrediente del celebre caffè arabo.

Il cardamono si presenta sotto forma di capsule generalmente essicate da cui si estraggono i semi che vanno poi macinati. Il suo aroma forte va d’accordo sia con i cibi salati che con quelli dolci, come le torte al cioccolato, ma è perfetto soprattutto per insaporire tisane, té, caffè o anche cocktail. In Scandinavia ad esempio viene utilizzato per speziare i vini caldi o aromatizzare liquori ad alta gradazione, rendendoli più leggeri da bere.

La tartrà piemontese, scopriamo le origini di questa ricetta regionale

La tartra o tartrà è una specie di budino salato, preparato con ingredienti poveri e di semplice esecuzione. Le sue origini si perdono nella storia della cucina piemontese: tra gli storici della gastronomia è opinione diffusa che la tartrà sia nata dall’incontro tra la abitudini alimentari saracene e le nostre in un’epoca compresa tra il 900 e l’anno mille.

Oggi in molti ristoranti della regione viene servita come un antipasto raffinato, magari arricchito con salse ed ingredienti diversi, ma in origine era un piatto unico, consumato nelle cascine, in particolare durante i freddi inverni.

Ingredienti:

  • 4 uova intere più due rossi
  • 1/2 l di latte intero fresco
  • 2 dl di panna
  • 3 cucchiai di parmigiano
  • 1 cipolla o la parte bianca di un porro
  • 50 g burro
  • un rametto di rosmarino
  • qualche foglia di salvia
  • un rametto di timo
  • una fogli di alloro
  • un pizzico di noce moscata (facoltativo)
  • sale e pepe

Sfogliatine di funghi ripiene alla crema di noci

pasta

Se siete amanti dei funghi e delle noci, questa è la ricetta che fa per voi. Ghiotte sfogliatine di funghi ripiene alla crema di noci. Un piatto sofisticato, ma non troppo elaborato: é abbastanza semplice da realizzare.

Ecco gli ingredienti per 8 persone:
  • 300 g di pasta sfoglia
  • 1200 g di funghi (porcini, chiodini o champignon)
  • 1 spicchio di aglio
  • sale
  • burro
  • legumi secchi

Fondue di formaggio alla Valdaostana, l’aperitivo “sociale”

Avete invitato degli amici a cena ma non sapete cosa preparare? Siete in cerca di un’idea originale e divertente? Eccola servita: una bella fondue di formaggio! E’ un piatto tipico della Valle d’Aosta, del Piemonte e della Svizzera e si presta a numerose varianti: il tipo di formaggio, la presenza del vino e cosa inzuppare cambia a seconda della regione o della vostra fantasia.

Per prepararla in Svizzera viene usato un tegame ad hoc, il caquelon, che può essere in ceramica, ghisa o terra cotta, e viene posizionato sopra una fonte di calore. Potete usufruire comunque della casseruola che usate per la bourguignonne di carne, la mia ad esempio è in acciaio, di quelle che si trovano comunemente in commercio, con una piastra elettrica su cui appoggiarla per cuocere direttamente in tavola.

I formaggi da fondere sono a vostra discrezione, se ne calcolano in genere 200 grammi a testa. Io uso emmenthal, groviera e toma piemontese, ma vanno bene anche la fontina, lo svizzero Vacherin o il francese camembert.

Come riciclare gli avanzi delle feste: Crostata di Cotechino

A quanti è accaduto di comperare, durante le feste di Natale, più del necessario e magari anche un cotechino o uno zampone di troppo? Spesso cucinarlo in un periodo diverso da quello natalizio non riscuote molti favori e da qui l’esigenza di doverlo riciclare in qualche modo. Il fatto di consumare il cotechino prevalentemente nel periodo di Capodanno è comunque errata in quanto come ogni carne di maiale è un alimento completo e nutriente.

La storia dello zampone e del cotechino risale a tempi antichissimi, potremmo designarlo come il padre del salame o della mortadella. Lo zampone è un insaccato di puro suino da consumarsi esclusivamente cotto. Quello che viene infilato nella pelle della zampa suina è, in definitiva, un impasto di carne magra di maiale a cui vengono aggiunti sali, aromi e spezie varie (noce moscata, cannella, ecc.).

Sul piano nutrizionale lo zampone ed il cotechino sono praticamente identici e le calorie sono strettamente collegate al rapporto grasso/magro al momento della cernita dell’impasto. La ricetta della crostata di cotechino è un vero e proprio piatto unico e gli ingredienti per realizzarla sono:

Amaro alle erbe: il piacere di un digestivo a fine pasto

A fine pasto è consuetudine offrire ai propri ospiti il cosiddetto ammazzacaffè, un liquore digestivo che “bruci” la sensazione di pesantezza di una cena o di un pranzo particolarmente luculliani. La scelta è varia: c’è chi predilige il limoncello, chi altri tipi di liquore come il liquore al cioccolato, all’alloro, alla fragola, alla menta. In commercio se ne trovano per tutti i gusti e alcuni molto originali, come il liquore alla banana, al latte, alle mandorle, alla rosa. Per chi invece vuole cimentarsi nella produzione di un liquore digestivo casalingo, oggi propongo la ricetta per la preparazione dell’ amaro alle erbe, ottimo a fine pasto ma anche da offrire semplicemente, in qualsiasi altra occasione.