Come cucinare le alghe -ultima puntata-

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Finisce il nostro viaggio alla scoperta di questo affascinante mondo gastronomico. Abbiamo fatto un tuffo nella storia delle alghe e una brevissima puntata per conoscere quelle di uso più comune, che non sono difficili da trovare nemmeno per noi in Occidente. Oggi concludiamo con le ultime quattro ricette, che hanno come protagoniste le alghe Iziki e Arame. Buona lettura e se vi andrà di cercare gli ingredienti e sperimentare qualche nuovo sapore, buona prova di cucina orientale, alla scoperta di nuovi sapori.

Iziki alle mandorle

Ingredienti: 50gr. di iziki, 2 cucchiai di shoyu, 60gr. di mandorle sgusciate, alcuni rametti di prezzemolo.

Lavate le alghe, sistematele in un recipiente, aggiungete dell’acqua e rimescolatele, fate lo stesso sponstandole in un altro recipiente. Infine copritele d’acqua e lasciatele in ammollo per 10 minuti. Trascorso questo tempo tagliatele a pezzi di circa 4 cm, mettete l’acqua dell’ammollo in una pentola, facendo attenzione che sul fondo non vi siano granelli di sabbia, e fate bollire le alghe, aggiungendo, se necessario, altra acqua. Lasciate cuocere per 35 minuti, a fuoco moderato e pentola coperta, unite lo shoyu e lasciate sul fuoco ancora per 20 minuti. Una volta evaporato il liquido unite alle alghe le mandorle tostate e tritate. Guarnite con del prezzemolo tritato e portate in tavola.

Cucina macrobiotica, vegetariana e non solo: ricette con le alghe

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Ecco la seconda puntata del nostro viaggio alla scoperta della cucina con le alghe. Vi ricordo che la loro storia e le loro proprietà, e anche altre informazioni, potete trovarle nei primi due capitoli di questo excursus, alla scoperta di questi ingredienti che sono vecchi come il mondo, ma che la cucina moderna e occidentale ha completamente dimenticato.

Passiamo subito ad altre ricette.

Involtini con dulse

Ingredienti: 4 grosse foglie di cavolo cinese, sale, 50gr. di dulse, 100gr. di crauti.

Lavate le foglie di cavolo cinese e scottatele per mezzo minuto in acqua bollente salata. Toglietele dall’acqua e fatele sgocciolare, mettetele a raffreddare stese su un vassoio e poi asciugatele. Lasciate la dulse in ammollo nell’acqua per 5 minuti, quindi tagliatela a listarelle sottili e mescolatela insieme ai crauti, tenendo da parte una piccola quantità di questi ultimi. Stendete bene una foglia di cavolo sul vostro piano da lavoro, mettete lungo ognuna 1/4 di misto di crauti e dulse, avvolgetevi intorno il cavolo, a formare un involtino, e poi tagliatelo a metà per il largo, infine disponete ogni metà su un piatto da portata. Decorate ogni involtino con un po’ di crauti messi da parte e servite.

Cucinare con le alghe: ricette alla scoperta del loro sapore

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Iniziamo il nostro viaggio nel mondo delle alghe, per imparare a conoscere dei sapori e delle consistenze nuove, per provare ad aggiungere dei nuovi ingredienti alla nostra cucina e anche perchè bisogna provare un po’ di tutto, perchè non possiamo sapere quanti sapori esistono nel resto del mondo, gusti che non conosciamo e che potrebbero ispirarci per nuovi e gustosissimi piatti.

Ribadisco che queste sono ricette in cui le alghe la fanno da padrone, non sono solo accompagnamenti o condimenti, sono preparazioni pensate proprio per imparare a conoscere le cotture e il sapore di questi particolari e antichi ingredienti.

Involtini di kombu

Ingredienti: 8 strisce di kombu di circa 20 cm ciascuna, 4 carote, 1 cucchiaio di shoyu.

Lavate rapidamente le alghe sotto l’acqua corrente e lasciatele in ammollo in acqua per 1 ora. Pulite e tagliate le carote in bastoncini di circa 6 cm di spessore, tagliate anche 6 delle strisce di kombu in 3 pezzi di circa 6 cm e con questi avvolgete i bastoncini di carote. Tagliate invece in lungo le altre strisce, facendone delle striscioline molto sottili, con cui legerete i bastoncini avvolti nelle kombu, chiudendo con un nodino. Mettete l’acqua dell’ammollo delle alghe in una pentola, versatevi dentro i bastoncini di carote e portate ad ebollizione, lasciando poi cuocere a fuoco medio e pentola coperta per 40-45 minuti. Aggiungete lo shoyu e lasciate sul fuoco, senza più coprire, in modo che il liquido possa evaporare. Dopo aver tolto dal fuoco portate in tavola.

Ricette semplici: le polpette di melanzane e pecorino

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TEMPO: 40 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Quando si parla di polpette si risveglia la bimba che c’è in me, chissà perchè, nonostante sia un piatto che tutti apprezzano, penso sempre che sia il preferito dai bambini. Sarà per quella simpatica forma, sarà che ci si può mettere dentro di tutto, con buona pace delle mamme che riescono cosi a far mangiare ai loro pargoletti anche le verdure rese irriconoscibili una volta aggiunte all’impasto, fatto sta che le polpette riscuotono sempre un grande successo in tavola. Ed il bello è che ce n’è per tutti i gusti: a base di carne, di pesce, di verdure ed anche di legumi, i falafel li trovo molto stuzzicanti con il loro sapore fortemente speziato.

In questo caso ho optato per delle polpette di melanzane, quando c’è gente a cena bisogna pur inventarsi qualcosa, dando sfogo alla propria fantasia, o affidandosi all’ispirazione che viene dopo aver aperto il frigo, e così è stato: un paio di melanzane da consumare e tanta voglia di mangiare qualcosa di sfizioso che non fosse la solita parmigiana. Ecco fatto: le polpette di melanzane sono servite. Potete gustarle come aperitivo, magari facendole di dimensione minore, perchè no, infilzate negli spiedini, oppure come secondo accompagnte da una fresca insalata.

Ricette semplici: il plumcake fagiolini e pancetta affumicata

Plumcake salato
TEMPO: 1 ora | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Rieccoci, una nuova settimana è iniziata, molti di voi saranno già in ferie da un pezzo, altri magari iniziano proprio da oggi, altri ancora (tra i quali figuro anch’io, ahimè) saranno ancora a lavoro. Ma non è questo il momento di scoraggiarsi, anzi, chi ha voglia, si metta ai fornelli a preparare un gustoso plumcake salato con fagiolini e pancetta affumicata come quello che vi suggerisco in questo articolo.

Come scrivo anche sotto questa è una validissima base per i plumcake o le torte salate, a seconda dello stampo che deciderete di utilizzare. Si parte appunto da questa ricetta e si aggiungono di volta in volta un paio di ingredienti a piacere. Il risultato è un successo assicurato, si ottiene un cake morbido morbido che si scioglie in bocca ed è impossibile non chiedere il bis.

Io ho deciso di usare questa volta dei fagiolini che avevo lessato il giorno prima, e della pancetta affumicata a dadini, a mio parere si sposano benissimo e conferiscono al plumcake un gusto unico. Che dire altro? Provatelo. Sotto potete leggere qualche suggerimento di abbinamento tra gli ingredienti.

Le alghe: un ingrediente in più non solo per i vegetariani

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Le alghe sono state consumate fin dall’antichità, dai popoli del Mediterraneo, dell’Europa e dell’America, sono conosciute in tutto il mondo, ma hanno trovato nella cucina tradizionale del Giappone la loro massima utilizzazione. Al giorno d’oggi questi preziosi vegetali sono tenuti in grande considerazione perchè hanno delle proprietà nutritive davvero straordinarie e per noi occidentali può presentarsi la scoperta di un vero e proprio settore alimentare, che non è riservato solo alla macrobiotica, alla cucina vegetariana, o appunto alla tradizione orientale, le alghe possono diventare se non un alimento base o fondamentale della nostra cucina, sicuramente un ingrediente da utilizzare per variare, per provare sapori nuovi e anche per migliorare la nostra salute, viste le molteplici proprietà anche a livello nutritivo.

Le alghe si trovano senza problemi anche in Occidente, e la loro commercializzazione è dovuta proprio alla diffusione della cucina macrobiotica. La loro importanza per la nostra alimentazione è legata principalmente alla ricchezza di sali minerali e vitamine, motivo per cui le alghe possono essere un ottime sostitute della carne o dei latticini, e quindi sono entrate anche nell’alimentazione vegetariana. Oltretutto sembra che le loro proprietà benefiche vadano addirittura oltre, e che siano in grado di portare benefici anche a chi ha diversi problemi di salute.

Le fresche insalate dell’estate: verdure grigliate e feta, un mix tutto da gustare

Insalata di ortaggi
TEMPO: 25 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Indovinate cosa mi aspetta oggi a pranzo? Un’insalata di ortaggi proprio come questa qui che vedete in foto. L’appetito con il caldo viene meno ma bisogna pur mangiare qualcosa ed allora meglio stare sul leggero. Leggero si, ma con gusto, e questa insalata ne è la degna rappresentazione. Un gustoso mix di sapori che allieteranno il vostro pranzo.

Si tratta di un’insalata di zucchine, carote e cipolle grigliate, alla quale aggiungeremo dei pomodori a spicchi ed infine della feta sbriciolata. Un mix ideale per chi vuole saziarsi ma non appesantirsi. Un’insalata fresca che potete preparare in anticipo e conservare in frigo fino al momento in cui la servirete.

Che dire infine? Per il mio solito spirito di innovazione, non riesco mai ad eseguire una ricetta alla lettera, devo sempre apportare le mie personali modifiche, vi suggerisco qualche variante: potete aggiugere delle melanzane e dei peperoni, del tonno sott’olio. Potete sostituire la feta con della ricotta, con un dressing a base di yogurt greco ed infine potete arricchirla con della frutta secca a vostro piacimento.

Cucina vegetariana: tris di verdure in gratin

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TEMPO: 1 ora circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Quando si parla di verdure sono sempre in prima linea. Mangiarne in quantità industriali non solo fa bene, sempre senza eccedere si intende, ma permette anche di sperimentare ricette nuove, utilizzando gli stessi ingredienti, ma variando condimenti, metodi di cottura, salse di accompagnamento e anche piatti di accompagnamento! Insomma, come sostengo sempre, viva la sperimentazione culinaria!

In questo caso poi, è una vera festa … con peperoni, zucchine e melanzane ci vado veramente a nozze! Combinate poi così, cotte insieme, sono davvero una delizia senza pari. Avete mai provato una classica e semplicissima ricetta, ovvero cucinarle insieme in padella, dopo aver fatto soffrigere una grossa cipolla bianca? E poi sta a noi decidere se cuocerle insieme o separatamente, per poi unirle, e anche decidere se aggiungere qualche patata! E possono diventare un contorno o un condimento per il cous-cous, per la pasta o il ripieno di un panino. Ecco, se vi piacciono provate questa ricetta, è davvero ottima, facile da preparare, speciale in ogni occasione, insomma, una vera delizia per il palato, l’olfatto e la vista!

L’ultima puntata delle Tapas, antipasti di verdure al sapore di Spagna

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Anche le tapas di verdure, come quelle al formaggio e uova, si avvicinano molto al nostro modo di concepire sia l’aperitivo fuori casa che l’antipasto prima di iniziare un pranzo o una cena tra amici. Anzi, possiamo dire che durante gli happy hour sono proprio le verdure a fare un richiamo alla tradizione culinaria italiana, cosa che le tapas rappresentano in tutta la loro totalità per la cucina tradizionale spagnola. Quante volte ci sarà capitato di mangiare una parmigiana di melanzane durante un aperitivo, io ne ho viste di molto carine, mono porzione, così come le cruditè vengono intinte negli intingoli e nelle salse che rappresentano una parte della nostra cucina, mi viene in mente ad esmpio la bagna caoda per il Piemonte o delle salse al pesto, per la Liguria.

Ma ritorniamo alle nostre tapas. Questo è il capitolo conclusivo del nostro excursus spagnolo, chiudiamo in bellezza con queste delizie in miniatura, colorate e saporite.

Peperoni piquillo ripieni

Ingredienti per 8 peperoni: 8 peperoni piquillo freschi (o altri peperoni allungati rossi e non piccanti), 6 pomodori secchi, 2 cucchiai di pinoli, 6 olive verdi, 300gr. di formaggio di capra, ½ cucchiaino di timo secco, 2 cucchiai di olio d’oliva.

Riscaldate bene il forno. Nel frattempo lavate i peperoni, sistemateli su una teglia oleata e poneteli in forno per una decina di minuti. Quando si formeranno le bolle, tirateli fuori e metteteli in una busta di plastica, chiudetela e teneteli da parte. Mettete i pomodori secchi in acqua tiepida per 10 minuti, tostate i pinoli senza olio, snocciolate le olive e tagliatele a cubetti, quindi sgocciolate i pomodori e tagliateli a dadini. Lavorate il formaggio con il timo e l’olio, poi aggiungete i pomodori, i pinoli e le olive. Scuotete la busta con i peperoni per facilitare la spellatura, poi prendeteli, spellateli, togliete il picciolo e da sopra eliminate i semi. Riempiteli con il composto di formaggio, disponete poi i peperoni su un piatto da portata e accompagnateli con pane fresco o focaccine.

Ricette semplici: noodles con verdure e gamberetti

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TEMPO: 30 minuti | COSTO: medio-basso | DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Oggi ancora un primo, ma questa volta ci spostiamo in ambito asiatico. Ho scoperto questo tipo di cucina troppo tardi, solo da qualche mese per la verità,  e adesso sto facendo di tutto per recuperare, come andare alla ricerca di introvabili ingredienti per riprodurre in casa qualche ricetta. Posso affermare che non sapevo che cosa mi stessi perdendo. Non è stato voluto comunque, è solo che quì in zona i ristoranti cinesi scarseggiano e per poter gustare questo tipo di cucina a volte è necessario dover sopportare 2 ore di macchina, il che non è molto comodo, diciamolo.

Tornando al piatto di oggi si tratta di un primo, forse un classico, magari banale per alcuni che avranno già avuto modo di assaggarlo, i noodles con verdure e gamberetti, niente di più appetitoso per me che adoro questo tipo di crostacei. Le verdure, zucchine, peperoni, cipolle, stanno sempre bene e la salsa di soia completa il tutto rendendo questi spaghetti gustosissimi, provate e mi saprete dire. Dimenticavo, per chi non lo sapesse il termine noodles indica appunto gli spaghetti di riso, molto utilizzati nella cucina orientale. Daltronde bisogna pur ingegnarsi nella vita e se l’unico modo di assaporare un piatto etnico è quello di prepararselo in casa, ben venga, accetto la sfida…

Il cous cous per tutti? Quello vegetariano per un primo piatto freddo

Cous cous

TEMPO: 30 minuti | COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

 


 

Ma quanto è buono il cous cous? Qualsiasi sia la variante io lo trovo sempre ottimo. Ho una predilezione per quello al pesce e quello alle verdure, e trovo che quest’ultimo, preparato con la ricetta di questo articolo, sia eccezionale. Tra l’altro, soprattutto in estate, spesso mi dimeno tra diverse probabili ricette per utilizzare la grande quantità di ortaggi presenti in cucina. E trovo che prepararci il cous cous sia uno dei modi più deliziosi per farle fuori, per ottenere un piatto degno della migliore cucina vegetariana.

Chi di voi non ha in casa zucchine e carote, alle quali aggiungere a vostro piacimento, come spesso faccio anch’io, delle melanzane e dei peperoni? Per ovvie ragioni (mancanza di tempo, mancanza dell’abilità necessaria e dell’attrezzatura specifica come la cuscussiera) ho utilizzato il cous cous precotto, ma nulla vieta di cimentarsi con quello da cuocere tradizionalmente seguendo il metodo che prevede che la semola venga lavorata a lungo in un piatto di terracotta largo e basso. Questo è il procedimento che richiede una lavorazione molto lunga ma fortunatamente in commercio esistono diversi tipi di cous cous tra cui, appunto, quello precotto. In questo caso il tempo di cottura si riduce in maniera considerevole.

Il miglio: cottura e alcune ricette

miglioIl miglio è un cereale molto antico, originario dell’Asia Centroorientale e coltivato anche dagli Egizi. In Europa non è molto utilizzato, invece per alcuni paesi africani e asiatici è un alimento quotidiano e fondamentale.

E’ molto simile al frumento come composizione, solo che non contiene glutine, infatti viene molto utilizzato per l’alimentazione delle persone affette da celiachia. E’ indicato anche per chi soffre di acidità di stomaco, visto che è l’unico cerale che ha un effetto alcalinizzante. Impariamo adesso la sua cottura base e poi alcune ricette per preparlo.

Prima della cottura il miglio in chicchi va lavato molto accuratamente con acqua fredda, fino a che l’acqua non risulterà limpida, e dopo va sistemato in un colino a scolare. A questo punto può essere cotto. Sarebbe meglio prima tostarlo con pochissimo olio d’oliva, in modo che in seguito la cottura riesca meglio. Dopo la tostatura lo si ricopre con una quantità di acqua pari al doppio del suo volume. L’acqua l’avremo precedentemente portata a bollore e la verseremo nella pentola della tostatura, per poi riportare il tutto a bollore a fiamma elevata. Raggiunta l’ebollizione si può abbassare la fiamma e il miglio ha bisogno di circa 20 minuti per essere pronto, senza che sia necessario o consigliabile mescolarlo. Una variazione nella cottura può dipendere dalla qualità e dalla tostatura. Una volta cotto sarebbe meglio lasciarlo riposare nella pentola di cottura, in modo che possa finire di gonfiarsi e assorbire l’acqua in eccesso.

Passiamo adesso ad alcune ricette con il miglio.

Una frittura estiva con i fiori di zucca farciti

fiori-di-zucca-farciti

TEMPO: 30 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


La frittura risulta una preparazione che si sposa bene con la calda stagione. Come mi è già capitato di considerare, nonostante sia un piatto (di verdure, di carne o di pesce) sempre un po’ pesante e non molto dietetico, in estate finisce con l’essere sempre molto piacevole, ma come sappiamo le fritture sono talmente tanto saporite che alla fine vanno bene in ogni stagione!

La tradizione napoletana è fatta anche di frittura, soprattutto di verdure, e infatti i fiori di zucca richiamano nella mia mente, automaticamente, mia nonna, che era un’ottima cuoca, e in quanto tale riusciva a friggere i fiori di zucca in un modo estremamente delicato, li faceva asciugare e alla fine li spolverava con un pizzico di sale. Mi sembra proprio di vederla la cucina di mia nonna. La grande finestra aperta, che illumina  la parte della cucina in cui ci sono i fornelli e il lavello, e lascia leggermente in ombra le credenze e una parte del tavolo. In dettaglio il piatto con il foglio di carta assorbente appoggiato sui fornelli, i fiori che friggono nell’olio bollente, e poi si asciugano, e il primo privilegiato assaggio, era sempre il mio. Soffici e saporiti, conditi per di più dal sapore di quella cucina costantemente intrisa di profumi.

Contorni estivi: i fiori di zucca fritti, il ripieno fa la differenza

Fiori di zucca

TEMPO: 25 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Ogni anno in questo periodo veniamo letteralmente sommersi dai fiori di zucca, ma, a differenza di quello che potrebbe succedere con altri alimenti, dei fiori di zucca non ci stanchiamo mai. Perchè? Perchè abbiamo trovato una ricetta che, come spesso succede, non si sa più chi ce l’abbia fornita, la utilizziamo ormai da anni e non l’abbiamo più lasciata. La troviamo così appetitosa che l’abbiamo sostituita a quella che prevedeva la sola pastella in cui immergere i fiori di zucca prima di friggerli.

La ricetta che vi propongo oggi è quella dei fiori di zucca fritti ripieni di acciughe e mozzarella. Già il solo ripieno è gustoso di suo, ma se pensate alla pastella che li ricopre formando una  dorata crosticina, non si può resistere. Già al primo morso vi ritroverete in bocca un involucro croccante che racchiude un ripieno filante, davvero non ci sono parole, se non il consiglio di provarli. Certo, non saranno adatti per chi è  a dieta, ma io un pensierino ce lo farei ugualmente, daltronde, si vive una volta sola…