Il secondo per il pranzo di Natale, il tacchino ripieno con prugne

Sicuramente sarà di più facile associazione con il giorno del ringraziamento, che quì in Italia non festeggiamo ma conosciamo attraverso i telefilm americani dove li troviamo trionfalmente serviti su tavole imbandite, ma il tacchino ripieno è un secondo che si serve anche in occasione del natale. Di sicuro costituisce un secondo imponente che fa la sua bella figura in tavola.

La preparazione del tacchino ripieno è abbastanza lunga così come la sua cottura, ma vale la pena assolutamente faticare in cucina in vista del piatto finale. Prima di cimentarvi nella preparazione del tacchino ripieno munitevi di ago e spago per alimenti perchè vi serviranno per cucire il tacchino in modo che il ripieno non fuoriesca. Lo spago inoltre vi servirà per legare le ali e le zampe del tacchino per conservare la classica forma che tutti conosciamo. Il ripieno del nostro tacchino è molto ricco, ecco perchè questo costituisce un secondo gustosissimo perfetto per il pranzo di natale. Con le dosi della ricetta riportata sotto sfamerete all’incirca 15 persone.

Una ricetta di Natale dal Veneto, bollito di manzo al cren

Le feste, la corsa ai regali, la preparazione meticolosa e il rituale dell’albero o del presepe. Il Natale arriva così, tra tradizione, nastri, neve, dolci e panettoni. Il Natale è una festa ricca di tradizioni che restano immutate nel tempo e che vengono trasmesse di padre in figlio. I gesti, i colori, ma soprattutto i sapori, sono sempre gli stessi anno dopo anno. I menu natalizi sono sempre ricchissimi e ogni regione italiana mangia un piatto particolare. Oggi parliamo di un piatto tipico del Veneto, ma diffuso anche in Piemonte, Trentino, Friuli ed Emilia Romagna. Si tratta del bollito di manzo accompagnato dalla salsa al cren. Il cren o rafano è una radice che cresce spontanea sia in pianura che in montagna a bassa quota, dalla cerchia alpina all’Appennino Tosco-Romagnolo; a volte è presente anche più a sud, ma raramente, in Lazio e Basilicata. Meno conosciuta di altri condimenti per pietanze a base di carne, la salsa di cren è in realtà una ricetta presente da tempo nella tradizione culinaria di varie regioni italiane e rimane, per gli estimatori dei sapori forti e decisi, uno dei migliori accompagnamenti per bolliti e arrosti in genere. E’ preparata con diverse varianti a seconda delle regioni, ed è presente in particolar modo nella cucina Veneta, dove durante il pranzo di Natale si usa per accompagnare il bollito di carne. Il bollito è un secondo piatto che si ottiene lessando un pezzo di carne di manzo assieme a verdure, erbe aromatiche e spezie. Per ottenere un ottimo bollito adoperate dei tagli di carne presi dal quarto anteriore del manzo, lessate la carne in una pentola stretta e alta aggiungendo circa 3 litri di acqua per ogni kg di carne e 12-15 gr di sale; il bollito va cotto a fuoco basso per circa 3 ore.

Un contorno per natale, l’insalata di pere e songino

Il natale, si sa, è la festa che più di altre rispetta la tradizione: il pranzo con i familiari, l’immancabile panettone, i regali, l’albero e così via. Anche a tavola in realtà è tradizione portare determinate pietanze, ma ciò non toglie che ai soliti piatti possano essere affiancate delle ricette alternative. Proprio per questo vorrei proporvi oggi un contorno da offrire ai commensali il giorno di natale, l’insalata di pere e songino.

Si tratta di un’insalata sfiziosa e fresca a base di pere, songino, noci e parmigiano. Un delizioso intermezzo per scandire le varie portate di un ricco e gustoso pranzo di natale. La preparazione dell’insalata di pere e songino consiste nel mettere insieme i vari ingredienti previsti nella ricetta e condirli con olio, aceto e senape. Quindi vi basterà tagliare le pere a fette sottili, lavare il songino, sgusciare le noci e ridurre a scaglie il parmigiano. Unire tutto sul piatto da portata e servire cosparsa con una vinaigrette ottenuta con i condimenti sopra citati.

Un primo ligure natalizio, i maccheroni in brodo.

Continuiamo il nostro viaggio attraverso i piatti regionali della tradizione in occasione delle festività natalizie. Ieri vi ho proposto la ricetta dei tortellini in brodo emiliani, oggi continuiamo sulla scia dei primi e ci spostiamo in Liguria. Questa ricetta risale alle antiche tradizioni del Natale a Genova, dove veniva servita la sera della vigilia o il giorno di Natale. Oggi forse sono più comuni i ravioli, ma un tempo i ravioli si preparavano il giorno di Santo Stefano con gli avanzi del giorno prima, mentre durante il pranzo di Natale si cucinavano i natalini.  A Natale infatti, in Liguria vengono prodotti degli speciali maccheroni, chiamati appunto “natalini” o semplicemente “maccheroni di Natale”. Si tratta di un formato di maccheroni piuttosto lunghi, tagliati di sbieco alle estremità, molto simili agli ziti napoletani ma leggermente più larghi di diametro e prodotti utilizzando la semola di grano duro. Questi speciali maccheroni vengono prodotti in Liguria soltanto in occasione del periodo natalizio e hanno una lavorazione particolare. Sono dorati, lisci ma con lievi irregolarità e anche il sapore è piuttosto particolare. La tradizione ligure richiede che i maccheroni in brodo si mangino durante il pranzo di Natale. Il brodo tradizionale è quello di cappone, a cui durante la cottura della pasta va aggiunto qualche pezzo di salsiccia sbriciolata e dei pezzi di cardo lessato. I maccheroni di Natale sono perfetti anche conditi con il tocco, il sugo di carne tipico di Genova e in questo caso si aggiunge anche qualche fetta di patata.

Antipasti di natale, la gelatina di birra

Non so a voi, ma a me le gelatine in generale hanno sempre fatto un pò senso. Sicuramente la causa è da ricercarsi nella loro consistenza molle ed appiccicosa, difatti soprattutto da bambina non osavo neanche toccarla. Poi crescendo le cose cambiano, i gusti pure e mi sono avvicinata al mondo gelatinoso, prima con le classiche gelatine alla frutta ed infine con una meravigliosa scoperta: la gelatina di birra.

La gelatina di birra rappresenta una sorta di condimento per i formaggi e da spalmare sopra i crostini. Può essere utilizzata come antipasto per natale perchè si tratta di una preparazione insolita ed originale perfetta da servire ai vostri commensali sia per il cenone della vigilia che per il pranzo del giorno seguente. E’ facile da preparare perchè non si impiega neanche troppo tempo, se non quello della solidificazione e gli ingredienti previsti sono solo tre: la birra, lo zucchero e la colla di pesce.

 

Una ricetta emiliana per il pranzo di Natale, i tortellini in brodo.

Il tortellino è una pasta all’uovo tipica della cucina emiliana, specialmente in occasione delle festività natalizie. La forma ricorda un piccolo anello che la tradizione associa all’ombelico di Venere, ed il ripieno è un misto di varie carni con prosciutto, mortadella, uovo, parmigiano e noce moscata. La paternità della ricetta è da sempre contesa tra le città di Bologna e Modena ed è antichissima, tanto che già lo storico Cervellati, segnala che nel secolo XII a Bologna si mangiavano i “tortellorum ad Natale”. Il più fedele compagno del tortellino è il brodo di cappone, almeno nella ricetta tradizionale. Il cappone è un gallettino nato tra aprile e maggio e castrato ad agosto, quando pesa circa un chilo e mezzo. A Natale ha raggiunto il peso giusto, tra i quattro e i sei chili. Se il cappone, o la gallina, non c’è può prendere il suo posto anche un brodo di manzo. L’essenziale è che il brodo sia a base di carne (con parti grasse e magre in egual misura) e di aromi (sedano, cipolla, carote e prezzemolo). Chi ne ha voglia può aggiungere un pomodoro o una patata. L’acqua è fondamentale (un litro ogni 100 grammi di carne) e  va aggiunta di tanto in tanto per compensare l’evaporazione e non per allungare il brodo. Per dar vita al tortellino si deve prendere un pizzico di ripieno, sistemarlo sul quadratino di pasta, e poi chiudere la sfoglia sul ripieno, con una sapiente pressione nei punti giusti. Infine, la cottura. I tortellini vanno cotti con delicatezza, facendoli cadere lentamente, perché non  si incollino. Il tempo di cottura è breve, quanto basta per vederli salire a galla. Certo la preparazione del tortellino non è un’operazione semplice, ma vale la pena impegnarsi perchè il risultato è eccezionale e il pranzo di Natale con un piatto del genere, resterà un dolce ricordo per tutti.

Un primo per la vigilia di Natale, i ravioli di pesce

Dopo aver iniziato la nostra avventura alla scoperta dei piatti di Natale, continuo parlandovi della sera della vigilia, durante la quale spesso si mangia il pesce. Bene, per non venire meno a questa tradizione, ho pensato di proporvi i ravioli di pesce. Un pò più insoliti rispetto a quelli a base di carne, i ravioli di pesce costituiscono un primo adatto alle feste, sono delicati ma allo stesso tempo gustosi e sapranno essere degni di una vigilia di Natale di tutto rispetto.

Per la preparazione dei ravioli di pesce vi servirà del filetto di cernia e della ricotta: questi gli ingredienti principali del nostro ripieno. Il filetto di cernia dovrà essere saltato in padella con l’aglio, poi, una volta cotto, si dovrà unire lo stesso peso di ricotta e lavorare bene insieme a pecorino e cerfoglio. Per quanto riguarda il condimento, io ho scelto di utilizzare del solo burro fuso con l’aggiunta di prezzemolo, ma la ricetta originale, che credo provenga dalla Prova del Cuoco, prevede due condimenti a scelta per i ravioli.

Ricette regionali del Natale. La scacciata siciliana con broccoli e salsiccia.

Apriamo il mese di Novembre preparandoci per bene alle festività natalizie. Il tempo passa in fretta e prima che ce ne rendiamo conto sarà già Natale. Cominciamo dunque a fare un viaggio attraverso le specialità culinarie delle diverse regioni italiane, esplorando il mondo variegato dei piatti che si cucinano in ogni regione in occasione delle festività di Natale e Capodanno. Oggi cominciamo con una ricetta siciliana molto conosciuta. La scacciata è un piatto tipicamente invernale, cucinato soprattutto nella Sicilia orientale nei mesi invernali. Chiunque abbia trascorso un Natale in Sicilia sa che non c’è cenone di Natale o Capodanno dove manchi una scacciata. Si tratta di una focaccia ripiena e si prepara con tantissimi ingredienti. Ce ne sono con il ripieno di verdure (cavolfiori e broccoli soprattutto), oppure con ripieno di tuma (un formaggio poco salato tipico della Sicilia) e acciughe, o ancora con pomodoro, cipolla e patate.  Gli accostamenti vanno da questi più tradizionali a quelli più arditi come le scacciate con ripieno di fave e ricotta e quelle con broccoletti e salsiccia. Preparare la sfoglia della scacciata (o schiacciata che dir si voglia) è un’operazione abbastanza complessa, che richiede anche un bel po’ di pratica. La pasta deve infatti risultare soffice e al tempo stesso un po’ rustica. Ma chi non ha tempo da dedicare ai tentativi e vuole ugualmente cimentarsi con questa ricetta, può acquistare un panetto di pasta già lievitata al panificio. Così vi sarete evitati la fatica della preparazione della sfoglia e sarete già a metà dell’opera.

Iniziamo a pensare al Natale? I kipferl alla vaniglia

Siete pronti ad iniziare a pensare al Natale? Si, è vero, siamo appena entrati nel mese di Novembre, c’è ancora tempo, e per questo possiamo utilizzarlo nel migliore dei modi per raccogliere e sperimentare ricette in vista del grande evento, e nello stesso tempo, trascorrendo l’attesa tra profumi inebrianti e sperimentazioni culinarie. Per inziare in tutta dolcezza, da grande golosa quale sono, ho scelto dei biscotti che per me rappresentano il Natale: i kipferl.

I kipferl, ovvero cornetti, sono dei biscotti burrosi e fragranti a base di mandorle e con un profumo invitante di vaniglia. Io li preparo ogni anno e riscuotono sempre un grande successo. In particolare li “utilizzo” anche come regalo di Natale alle amiche più care, sigillandoli in sacchetti carini e decorandoli con fiocchi colorati; vengono  molto apprezzati. La preparazione dei kipferli prevede un impasto simile alla frolla, ma senza uova e con l’aggiunta delle mandorle, quindi sono anche perfetti per chi ne fosse allergico o intollerante.

La farina viene setacciata su un piano di lavoro e viene amalgamata al burro a pezzi. Dopo questa operazione vengono aggiunti gli altri ingredienti (tranne lo zucchero a velo) e si ottiene un composto piuttosto granuloso ma non è un problema, perchè la bontà dei biscotti sta proprio quì.

Castagne al burro, un contorno per l’autunno

Ottobre. E’ tempo di castagne. Forse sembrerà strano, ma questo frutto autunnale è un ingrediente importantissimo della cucina. Generalmente di tende ad associare l’uso delle castagne alla preparazione dei dolci, dai marrons glacés alle torte dolci. In realtà però la castagna si presta benissimo anche alle preparazioni salate. In particolare la castagna era considerata un frutto prezioso soprattutto nelle aree montane dove rappresentava, specie nei periodi di cattivi raccolti cerealicoli, una delle poche risorse alimentari a disposizione della popolazione, che per questo ne ha sviluppato un ampio uso gastronomico. Oltre alle “ballotte” (lessate in acqua) ed alle “caldarroste” (tradizionale il metodo di cottura sotto cenere), le castagne trovano impiego nella cucina come ingredienti di molteplici primi e secondi piatti. Senza dimenticare il miele di castagno e le squisite confetture a base di castagne. Addirittura, in previsione dei pranzi in programma in occasione delle festività invernali, potete usare questa ricetta per farcire il tacchino o la faraona, aggiungendo ad esempio la salsiccia sbriciolata, il pangrattato e gli aromi, del vino bianco e un uovo. Quella che vi propongo oggi è una ricetta semplicissima che potete utilizzare come contorno per l’arrosto di maiale o di carni bianche in genere.

Ricette per Halloween: la Zuppa delle streghe

Giusto l’altro ieri vi ho descritto la divertente e spensierata ricetta degli spiedini Halloween, pratico finger food per feste in maschera danzanti. Oggi, invece, vorrei proporvi una ricetta per chi ha, in ogni caso, voglia di festeggiare ma ama le riunioni più comode e tranquille in cui ci si ritrova tutti intorno ad una tavola e si banchetta seduti. Restando sempre in tema Halloween ed utilizzando la famosa zucca, si va tutti in tavola con la Zuppa delle streghe!

Niente paura! Gli ingredienti per preparare la Zuppa delle streghe non comprendono ali di pipistrello, zampe di rospo e code di lucertola. Il nome è solo un omaggio alla festa del brivido. La Zuppa delle streghe si prepara con i normali ingredienti della nostra cucina. La particolarità della Zuppa delle streghe? La presentazione! Per servire in tavola la Zuppa delle streghe si utilizza, infatti, la zucca stessa. Come? Seguite la ricetta e lo saprete.

Festa in maschera per Halloween? Prepariamo gli Spiedini Halloween

Perchè le feste in maschera devono essere solo per i più piccoli? Anche in età più avanzata può essere divertente travestirsi per una sera e lasciarsi prendere dall’euforia delle maschere. State pensando già al carnevale? No, per quello è ancora troppo presto! Ma, approfittando delle tradizioni che vengono d’oltreoceano e che si sono ormai radicate anche nella nostra cultura, ci si può mascherare anche nel periodo di Tutti i Santi. … ma certo, sto parlando di Halloween! E cosa si può mangiare in una festa in cui si sta tutti in piedi a danzare e chiacchierare se non degli stuzzichini finger food?

L’ortaggio di questo periodo, nonché simbolo della festa di Halloween, è la zucca! In passato vi abbiamo fornito delle deliziose portate a base di zucca, come le lasagne alla crema di zucca rossa e salsiccia o il gratin di zucca rossa e Asiago. Ma adesso è il momento di prodigarci per preparare qualcosa di appetitoso e allegro con la verdura dallo sfavillante colore arancione, la zucca. Ecco a voi la ricetta degli Spiedini Halloween! Gli ingredienti per preparare gli Spiedini Halloween? Pochi e semplici. Le quantità? Questo starà a voi deciderlo, in funzione di quanti invitati verranno alla vostra festa. Ed ora il procedimento per fare gli Spiedini Halloween.

Le Torte di Compleanno per i bambini? La Coco Pops Cake

Volete un’idea carina e salutare per la torta di compleanno del vostro bambino? allora questa ricetta fa per voi. Noi ve la proponiamo a forma di orso ma se volete potete utilizzare qualunque stampo: cavalli, farfalle, stelle, basta seguire i gusti dei propri figli. Io preparo spesso questa ricetta nelle feste di compleanno dei bambini soprattutto perché é comoda da decorare. Infatti si utilizzano i Kellog’s Coco Pops, ghiotti, al cioccolato e tutto sommato anche abbastanza salutari. La cosa veramente divertente di questa torta di compleanno infatti é la decorazione perché mentre per la base potete tranquillamente utilizzare la ricetta della butter cake o di una qualunque torta margherita, per la guarnizione potete davvero sbizzarrirvi soprattutto se lo fate insieme a vostro figlio o figlia. Quello che vi occorrerà? smarties, coco pops, fili di liquirizia, e del cioccolato al latte per fare la colla! ed ora buon divertimento

Cucinare con gli avanzi:la ricetta del semifreddo al croccante

Oggi vorrei iniziare la settimana dandovi un consiglio spassionato: ogni tanto vi suggerisco di fare un giretto nella vostra dispensa, di aprire quegli sportelli che rimangono sempre chiusi, di visitare quegli angoli in cui inziano a formarsi le ragnatele (vabbè, esageriamo…). Perchè? Per fare un punto, una sorta di inventario dei prodotti che avete in casa e non vi ricordate neanche della loro esistenza. Non vorrei che vi ritrovaste nella mia stessa situazione di ieri, quando, cercando non ricordo più cosa, mi sono imbattuta in questo pacchettino semiaperto ( a quattro, dico quattro mesi dal Natale) di torrone alle mandorle. “E quì si che è dura” , ho pensato: si tratta di utilizzare un prodotto non propriamente estivo e di impiegarlo per qualcosa che si adatti al periodo. “Sicuramente deve essere qualcosa di fresco”, ho pensato. Alla fine la scelta è ricaduta, complice anche della panna in scadenza, su un semifreddo al torrone. E sia!