Un altro antipasto per natale, la tarte tatin alle cipolle

La tartin tatin per eccellenza è un dolce, di origine francese, a base di mele e pasta sfoglia, più comunemente conosciuta come torta rovesciata, dato che la farcitura nella teglia, va messa sul fondo, coperta dalla pasta sfoglia. Una volta sfornata perà la torta andrà capovolta, il ripieno quindi tornerà su ed avremo una torta non solo buona, ma anche esteticamente accattivante. Vi ho illustrato il procedimento della tatin classica perchè consiste nello stesso metodo da utilizzare per qualsiasi tarte tatin scegliate di preparare. Ad esempio in quella che vi propongo oggi, e che costituirà un validissimo antipasto per natale, le protagoniste sono le cipolle rosse.

La tarte tatin di cipolle rosse è una torta salata a dir poco eccezionale, dal sapore agrododolce, arricchito dalla presenza del timo e dell’origano, ma soprattutto dall’estrema facilità di esecuzione. Soprattutto perchè la pasta sfoglia prevista nella ricetta è quella già pronta che troviamo al super nel banco frigo. L’unico ingrediente che dovrete cuocere sono le cipolle affettate, con dell’olio ed un pizzico di cannella. Una volta cotte andranno versate in una teglia nella quale avremo precedentemente sciolto del burro con dello zucchero di canna.

Zuppa di ceci e castagne, una tradizione del Natale in Abruzzo.

Il nostro viaggio tra le tradizioni culinarie delle regioni italiane oggi approda in Abruzzo. Per la prima volta parliamo delle zuppe di Natale, una portata molto comune nei pranzi di Natale o della vigilia perchè, complice il clima rigido, c’è più voglia di gustare piatti confortevoli e caldi. L’Abruzzo è una terra ricca di lavoro e di passione, di storia e di ideali.
Questa regione mantiene intatte le sue tradizioni gastronomiche. Pastorizia ed agricoltura sono attività ancora ben sviluppate e la gastronomia propone gusti forti e genuini, la cucina è robusta nei sapori. Dominano nei piatti abruzzesi aromi e spezie e le ricette sono espressione di una cucina semplice, sia per ingredienti che per modalità di cottura, ma non per questo poco gustosa. La ricetta di oggi è quella della zuppa a base di ceci e castagne, un piatto tipico del pranzo di Natale. Ingredienti poveri dunque, ma al contempo gustosi, che mixati nelle più astruse combinazioni, sono in grado di stuzzicare il palato come pochi piatti al mondo. La tradizione culinaria abruzzese è molto variegata e molto legata alla sua conformazione geografica. Ecco quindi che nelle zone di mare le zuppe di pesce e la materia ittica la fanno da padrona, con la loro freschezza e la loro originalità.  Se invece ci avviciniamo alla catena montuosa appenninica ed al Gran Sasso, possiamo subito notare come le tradizioni dei contadini e degli allevatori  che solevano sfamarsi con i frutti della terra e della propria transumanza, siano ancora vive nella cucina.

Un primo per la vigilia di natale, i tagliolini neri allo scoglio

Devo ammettere che fino ad oggi non avevo mai preparato niente del genere, intendo la pasta fresca preparata con il nero di seppia. Non che ci fosse un motivo in particolare, semplicemente non c’era mai stata occasione. La pasta colorata ha un qualcosa di invitante, sarà per la curiosità di scoprirne il sapore, sarà per il fatto stesso di essere diversa dal solito. Fatto sta che trovo che i tagliolini al nero di seppia con pesce siano adatti da essere serviti come primo piatto della cena della vigilia di natale.

Ed allora scopriamo nel dettaglio come si preparano: innanzitutto la pasta andrà preparata in casa a partire dal solito impasto a base di farina di semola, uova, ed acqua, ma l’elemento che fa la differenza sarà proprio il nero di seppia. Ne dovrete aggiungere tanto quanto basta per ottenere un impasto dall’intenso colore nero. Per quanto riguarda il condimento, invece, dovrete procurarvi circa 800 gr di pesce tra calamari, vongole, cozze, seppie e gamberetti.

Strascinati al ragù di salsiccia. Una ricetta lucana per il Natale 2010.


Il Natale dei lucani oggi si presenta così: tradizioni, profumi, colori, festa, corsa ai regali e tanta buona cucina. L’unica festa religiosa che per eccellenza, riesce a mantenere sempre vivi riti e modi di fare che si trasmettono di padre in figlio. Anno dopo anno i gesti sono sempre gli stessi, anche se il rito che si ripete con più forza è quello della cucina. Nella giornata di Natale si riscopre il piacere di una tavola imbandita e di riassaporare i gusti di una volta e che appartengono alla propria tradizione culinaria. La ricetta di oggi è tipica della tradizione lucana e unisce due ingredienti tipici di questa terra: gli strascinati e la lucanica. Gli strascinati sono un tipo di pasta di farina di grano duro, fatta in casa. Il nome “strascinato” deriva dal modo in cui si ottiene, letteralmente trascinando un pezzettino di pasta sotto le dita, su un piano chiamato “cavarola”. La lucanica invece, elemento di prestigio della gastronomia lucana, è una salsiccia di carne di maiale molto apprezzata anche a livello europeo, proveniente da maiali allevati allo stato semi brado ed insaccata in budello. L’unione di questi due ingredienti ci regala un primo piatto decisamente gustoso. La carne, lasciata cuocere lentamente nel nostro ragù, lo insaporisce dei suoi grassi e la nostra pasta fatta in casa sembra nascere apposta per accogliere tanta bontà.

Antipasti per natale 2010, i rotolini di crepes al salmone

Hanno un non so che di elegante questi rotolini, soprattutto se serviti come li vedete in foto infilzati con uno stuzzicanti ed una fettina sottilissima di limone. In realtà i rotolini di crepes al salmone costituiscono a mio avviso un appropriato antipasto per il natale 2010. Ma ciò che contraddistingue la ricette in questione, è la sua velocità di realizzazione.

Con pochi gesti e con ingredienti semplici otterrete dei finger food sfiziosi ed invoglianti. A volte basta così poco, e con un pò di ingegno e qualche piccolo accorgimento si può portare in tavola un piatto da mangiare con gli occhi prima che con la bocca. Per la preparazione dei rotolini dovrete prima preparare le crepes con i classici ingredienti: farina, latte e uova. A parte invece dovrete preparare il ripieno frullando il salmone affumicato con la robiola e l’erba cipollina.

Pasta al Salmone e Pesto, un classico-moderno adatto ad ogni occasione


Ci sono tantissime ricette per la pasta al salmone, davvero un’infinità. E d’altra parte come sarebbe possibile diversamente, il Salmone infatti é oramai diventato l’indiscusso protagonista delle ricette del periodo natalizio. La fa da padrone sia alla Vigilia di Natale che a Capodanno per cui é normalissimo essere sempre alla ricerca di nuove idee su come proporlo. Quella che vi suggerisco oggi é una rivisitazione originale della classica pasta al salmone, infatti agli ingredienti soliti aggiungeremo anche un pesto leggero fatto di aneto, prezzemolo ed una punta di aglio, il tutto ammorbidito da un velo di mascarpone. Insomma una vera goduria ve lo assicuro! ora un solo momento per ricordarvi che non dovete acquistare i ritagli di salmone e nemmeno quello a poco prezzo. Con questo pesce non si scherza, spesso il prezzo riflette -in questo caso – riflette la qualità. Io comunque vi consiglio in assoluto quello scozzese.

I canederli, un piatto tradizionale del Natale in Trentino.

Il clima natalizio è certamente rigido specialmente per le regioni italiane del Nord, così anche in vista dei giorni che verranno e della neve che immancabilmente ricoprirà i tetti delle case nel periodo natalizio, oggi vi propongo una ricetta tradizionale del Trentino, che si cucina spesso nei periodi più freddi dell’anno e che costituisce una delle portate più comuni del pranzo di Natale. Stiamo parlando dei Canederli, o più precisamente Knodel, golose e speziate polpettine di pane raffermo immerse in un caldo brodo. Un piatto perfetto in inverno, perchè molto confortevole con il freddo. La ricetta tradizionale vuole che siano salati, ma ne esiste anche una versione dolce. Queste paffute ed invitanti polpette morbide di pane si sciolgono appena sono in bocca, ma fintanto che restano immerse nel brodo restano consistenti ed intatte. La leggenda vuole che i canederli siano un’invenzione di una contadina altoatesina che trovandosi minacciata da una truppa di Lanzichenecchi che invasero il suo maso pretendendo di mangiare, preparò un pranzo utilizzando tutti gli ingredienti che aveva in casa. Ingredienti poveri s’intende, come il pane raffermo e le spezie. I Canederli infatti sono un piatto gustosissimo ma davvero molto economico e velocissimo da preparare. In genere si servono immersi nel brodo caldo di cottura, che tradizionalmente è un brodo di carne. Ma si possono proporre anche conditi soltanto con burro fuso e salvia. In Trentino si preparano tantissime variazioni di canederli: allo speck, agli spinaci, al fegato tritato, alle erbe aromatiche, all’ortica, oppure canederli pressati e arrostiti al formaggio secondo antiche ricette e in gran parte a base di prodotti propri del maso.

pesce spada

Un primo per la vigilia, i fusilli al pesce spada, pomodorini e capperi

Oggi ho pensato di proporvi un primo per la vigilia di natale. Si tratta di un primo che mi piace molto mangiare e che, quando mi capita di pranzare al ristorante, ordino molto spesso. Si tratta dei fusilli al pesce spada, pomodorini e capperi. Un primo piatto a base di pesce, semplice e veloce da preparare ma soprattutto per niente sofisticato. Come avrete capito sono un’amante dei sapori e delle ricette semplici e questo piatto ne è un esempio.

Con poca spesa, il che non è da sottovalutare soprattutto di questi tempi, porterete in tavola un primo che piacerà a tutti. Per la preparazione dei fusilli, dovrete procurarvi (vi consiglio di recarvi dal vostro pescivendolo di fiducia) del pesce spada, dei pomodorini, una manciata di capperi, vino bianco ed una cipolla. La cottura non durerà che una ventina di minuti. Dovrete tagliare le fette di pesce spada a dadini, unirli al soffritto di cipolle, e dopo un minuto sfumare con il vino bianco.

Spaghetti alla Chitarra con Ragù d’Anatra, un piatto d’effetto per le festività natalizie

Questa ricetta é davvero straordinariamente semplice e gustosa. Potete prepararla per il pranzo di Natale e sarà un successone, ma potete anche proporla ad un pranzo in famiglia in una fredda domenica invernale. Leggendo la ricetta vi renderete conto che il Ragù d’Anatra preparato in questo modo é non solo molto veloce  ma anche buonissimo, inoltre vi eviterà quegli spiacevoli incidenti degli ossicini e cartilagini tra i denti che capitano con i ragù dei volatili. Infatti in questo caso si tratta di un ragù al coltello preparato con il petto dell’anatra, che essendo carne rossa andrà appena cotto. Per la pasta da condire invece io vi consiglio degli spaghetti alla chitarra che saranno perfetti me se preferite potete anche utilizzare delle tagliatelle o addirittura delle pappardelle, a voi la scelta!

Il dolce friulano del Natale, la gubana.

Durante le festività natalizie è usanza scambiare gli auguri e i regali, ritrovarsi in famiglia con i parenti e con gli amici più cari, per momenti di convivialità e di gioia.
Il Natale è soprattutto “dolce e infatti sono molti i dolci tipici di questo periodo, per le feste più magiche e ghiotte dell’anno. La tradizione natalizia abbonda con offerte di leccornie molto ricche, per fare felici i golosoni.
In casa c’è aria di festa e i dolci tradizionali di ogni regione italiana sottolineano i giorni delle festività natalizie. Alcuni dolci sono noti e diffusi in tutto il territorio nazionale e anche all’estero, come il panettone e il pandoro, altri sono meno noti, ma non per questo meno buoni.
Moltissimi dolci tradizionali natalizi hanno in comune una grande passione per la frutta secca e candita ed è questo il caso della Gubana, il dolce natalizio tipico friulano delle Valli del Natisone a base di una pasta dolce lievitata con un ripieno di noci, uvetta, pinoli a altre leccornie, a forma di chiocciola e cotto al forno. Generalmente si serve irrorato di slivovitz, un liquore che si ricava dalla distillazione delle prugne. Il suo nome sembra provenga dalla parola slovena “guba”, che vuol dire piega, e che indicherebbe appunto la sua forma ripiegata a chiocciola. La preparazione di questo dolce è abbastanza complessa, la pasta va fatta lievitare per bene e per avere un risultato ottimale bisognerebbe cominciare a predisporre parte degli ingredienti il giorno prima di cucinarlo. Un po’ di fatica da fare quindi, ma ne vale davvero la pena per servire a tavola un dolce così buono.

Ricette per l’aperitivo di natale, i biscotti alle olive

Eh già, perchè cosa c’è di più appagante che sorseggiare l’aperitivo di natale sgranocchiando uno sfizioso biscotto salato alle olive? Se non avete mai provato a preparare dei biscotti salati, vi consiglio vivamente di cimentarvi perchè sono buoni tanto quanto quelli dolci, non si riesce a fermarsi dal mangiarli, e se ve lo dice una golosa come me, c’è da crederci!

I biscotti alle olive si preparano come la maggior parte dei biscotti. Si versa la farina setacciata sul piano di lavoro, ed al centro si versano le uova, il burro a pezzi ammorbidito, il parmigiano ed il sale. Volendo, se vi piaccono dei sapori ancora più decisi potete sostituire una parte del parmigiano con del pecorino grattuggiato. Dopo aver impastato prima con una forchetta e poi con le mani, aggiungere anche le olive sminuzzate e lavorare ancora in modo che si distribuiscano uniformemente all’impasto. Mezzoretta in frigo, e la nostra pasta sarà pronta da essere stesa e trasformata in biscotti alle olive.

Dolci di natale. Gli struffoli napoletani.

Gli struffoli sono i dolci più napoletani che ci siano. A pari merito con la sfogliatella e con la celebre pastiera e la loro fama di bontà si è diffusa un po’ in tutta l’Italia centro meridionale. Si trovano in Campania, in Abruzzo e persino a Palermo, dove si cucinano con qualche piccola ma non sostanziale variante. La tradizione vuole che gli struffoli si preparino durante le festività natalizie. Per chi ancora non avesse mai sentito parlare degli struffoli, basti dire che sono delle piccole palline di pasta dolce, fritte e poi immerse nel miele e decorate con confettini colorati e frutta candita. Gli struffoli, come tutte le ricette della tradizione regionale, nella loro sostanziale immutabilità presentano molte varianti: regionali, familiari  e personali. Quindi anche se gli ingredienti sono esattamente gli stessi, in ogni casa (o pasticceria in cui li acquisterete) si cucinano in un modo diverso. E ciascuno ritiene che i “propri” struffoli siano quelli autentici, quelli della tradizione, tramandati da una nonna, una mamma o ancora meglio da una zia monaca. Infatti a Napoli un tempo, gli struffoli venivano preparati nei conventi dalle suore dei vari ordini, e portati in dono a Natale alle famiglie nobili che si erano distinte per atti di carità. Come accade a tutte le ricette ormai abbondantemente codificate, che sembrano non presentare punti oscuri, gli struffoli sono insidiosi: nascondono infatti molti segreti, spesso custoditi gelosamente. Uno di questi sta nel miele che dev’essere abbondante. Senza di lui,  questo dolce non può definirsi veramente tale.

Ricette primi per la vigilia di Natale, le tagliatelle al salmone e creme fraiche

La cena della vigilia di natale è, tradizionalmente, a base di pesce. Vorrei consigliarvi quindi la ricetta di un ottimo primo, le tagliatelle al salmone e creme fraiche. Si tratta di un primo se vogliamo classico, arricchito in questo caso con la creme fraiche, ossia panna acida. La creme fraiche è molto utilizzata nella cucina francese, si tratta di una panna dal sapore un pò acidulo. Ovviamente se non vi piacesse, o non la trovaste, potete sempre sostituirla con la classica panna fresca.

Le tagliatelle al salmone si prestano a diverse varianti. La prima è con l’aggiunta di uova di lompo. La seconda con la vodka. Comunque decidiate di procedere porterete in tavola un primo piatto adatto per un cenone di natale di tutto rispetto. La preparazione delle tagliatelle al salmone è molto semplice. Si inizia con l’affettare la cipolla molto sottilmente e metterla a soffriggere nel burro. Poi al soffritto andranno aggiunti il salmone tagliato a pezzi e la panna.

Natale 2010 in Calabria: il pesce stocco di Cittanova con la ghiotta.

Oggi parliamo di un altro secondo piatto tipico delle festività natalizie in Calabria: il pesce stocco di Cittanova con la ghiotta. Finora infatti avevamo parlato di brodo di cappone e di bolliti di manzo ma in moltissime regioni italiane invece, all’interno dei piatti tipici della tradizione per il pranzo di Natale ci sono ricette a base di pesce. Del resto il recupero delle tradizioni a tavola prevede l’abbandono delle mode esterofile del passato pagate a caro prezzo. Meno caviale, ostriche, salmone  e più bollito di carne, pesce stocco, aringhe e acciughe. Con un notevole risparmio anche sul budget del pranzo di Natale, che utilizzando gli ingredienti della tradizione diventa più economico, oltre che più buono. Il pesce stocco è una conserva di stoccafisso (merluzzo essiccato) che costituisce la base di molti piatti tipici della cucina calabrese. La tradizione radicata vuole che, quasi come fosse un precetto, le famiglie consumino lo stocco il venerdì santo e la vigilia di Natale. Altra tradizione locale calabrese è quella di usare lo stocco come regalo. Infatti molti emigrati, al rientro dalle ferie, lo portano con sé sia per regalarlo che come consumo personale. Il pesce stocco rappresenta la tipica specialità gastronomica di Cittanova. La sua qualità è molto rinomata anche perchè, si dice, l’acqua purissima dello Zomaro ne consente una lavorazione ottimale. La ghiotta di Natale dunque, costituisce uno dei piatti più graditi e preparati della cucina calabrese e viene cucinato con tutte le varianti esistenti (senza sconvolgere il piatto), anche in periodi diversi dal Natale, ma sempre durante il periodo invernale.