Pumpkin pie per Halloween

Visto che questa è la settimana di Halloween vorrei continuare con le ricette per festeggiare questa festa importata direttamente dagli Stati Uniti ma che ormai ha preso piede anche qui da noi in Italia. Questa è la più classica delle ricette americane la Pumpkin Pie tradizionale, quella che si trova in qualunque diner di New York, una ricetta che è la celebrazione stessa della zucca. La potete usare per concludere il pasto dopo una ricetta a base di zucca, oppure a metà pomeriggio con del tè nero forte, oppure per lo spuntino di mezzanotte, mentre aspettate che le deliziose streghette bussino alla vostra porta per chiedervi appunto un dolcetto.

La preparazione è un pochino articolata, perché prevede prima la preparazione della pie la cosidetta basic vanilla pastry.

Pumpkin pie per Halloween

Ingredienti:

250 gr di farina 00 | 1 cucchiaio di zucchero | una punta di lievito | 180 gr di burro a temperatura ambiente spezzettato | 80 ml di acqua ghiacciata | 1 bustina di vanillina.

Preparazione: mettere la farina, lo zucchero ed il lievito nel robot da cucina ed azionare, aggiungere il burro e poi l’acqua con la vaniglia mentre il motore sta girando. Togliete l’impasto mettetelo nella pellicola e fatelo riposare per 30 minuti in frigorifero.

Veniamo ora al ripieno, ingredienti:

1 kg di zucca pulita e tagliata a pezzetti | 250 ml di sciroppo d’acero | 4 uova | 250 ml di panna | 1 bianco d’uovo per spennellare la copertura.

Torta di compleanno: prepariamo un savarin alle albicocche

TEMPO: 1 ora | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Per le torte di compleanno non c’è che l’imbarazzo della scelta: si possono preparare torte molto scenografiche, come quelle a piani, oppure deliziose torte alla frutta, o ancora una buonissima saint honorè o, l’idea che vogliamo suggerirvi oggi, un delizioso savarin con tanta panna montata e delle albicocche sciroppate anch’esse spruzzate con un ricciolino di panna zuccherata!

E’ un’idea diversa dal solito ma semplicemente goduriosa dal punto di vista del gusto. Savarin in realtà non era un cuoco ma un magistrato con un motto ben preciso: La scoperta d’un nuovo manicaretto giova all’umanità più che la scoperta d’una nuova stella. Vissuto ai tempi della rivoluzione francese, scrisse saggi di diritto, ma il suo nome è rimasto legato alla “Fisiologia del gusto” (1825), non un libro di cucina in senso tecnico, ma una serie di gustose meditazioni sulla civiltà e i piaceri della tavola.

Il dolce diplomatico

TEMPO: 1 ora circa | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: facile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


E’ un dolce semplice, di facile esecuzione e di grande effetto.
Quando ero piccola, la domenica andavamo, i miei genitori ed io, ad acquistarne tre porzioni in una panetteria in V. Arquata,vicina a corso Dante, a Torino e ricordo ancora l’aspetto e il gusto di quel dolce.
Fantastico.

Dolce gelato di castagne

TEMPO: 30 minuti + qualche ora in frizer | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI

Siamo ad ottobre, periodo di castagne o, come vengono chiamate dalle mie parti, di marroni.  Molte sono le preparazioni che in questo inizio di autunno possono accompagnare questi frutti autunnali ma io, amante della bella stagione, voglio ricordare l’ estate appena trascorsa utilizzando dei prodotti di stagione.

 Ed ecco quindi che il dolce gelato di castagne può diventare davvero un momento di festa in famiglia, un dessert fresco da essere servito sia alla fine di un pranzo che di una cena. Una volta le castagne erano chiamate “pane d’albero“, ed erano una risorsa insostituibile per i contadini del nostro paese perché riuscivano, nei momenti difficili, a risolvere il problema dei pasti giornalieri, rendendoli più saporiti e sostanziosi.

Una volta seccate si pestavano in piccole quantità per volta dentro robusti sacchetti di canapa dalla forma allungata e insaponati alle estremità, che forti giovani battevano ritmicamente su appositi tronchi di legno opportunamente sagomati, i cosiddetti “tacchi“, fino a staccare la pula dai frutti ; questi venivano accuratamente selezionati dalle donne in lunghe, ma allegre ore di lavoro attento e chiusi in ampi cassoni, i “bancà“, in attesa di consumarli o che i mercanti della pianura venissero ad acquistarli.

Torta della nonna: una variante con le pesche

TEMPO: 30 minuti + 1 ora per far riposare la pasta + 35 minuti di cottura | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Proprio l’altro ieri vi abbiamo parlato della torta della nonna, accennandovi anche all’esistenza di possibili varianti. Ho cercato a lungo in giro e tra i miei numerosi ricettari ho trovato diverse varianti; quella più diffusa è senza dubbio con il cioccolato nell’impasto della pasta frolla ma, in tutta sincerità, non mi sembrava poi una grande suggerimento da darvi (penso che ci sareste arrivati benissimo da soli!).

Invece ho trovato questa variante che prevede sempre l’uso della pasta frolla e della crema pasticcera ma con in più il tocco gustoso della frutta sciroppata! Un trionfo di pinoli (immancabili nella versione base), presenti nella morbida crema della guarnizione che riveste le fettine di pesche al vino. E’ una variante senza dubbio più lunga della versione originale ma ne vale davvero la pena!

I Lokum: le caramelle delle cronache di Narnia

TEMPO: circa 2 ore + 12 ore per il raffreddamento | COSTO: medio| DIFFICOLTA’: elevata

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Vi ricordate il primo episodio delle cronache di Narnia? Beh quattro fratellini londinesi, durante la seconda guerra mondiale, vengono mandati in una casa di campagna; qui, in una stanza misteriosa trovano un armadio magico, attraverso il quale è possibile entrare nel fantastico mondo di Narnia. Da qui le fantastiche avventure dei 4 fratellini avranno inizio per sconfiggere la malefica Strega Bianca.

 In un clima surreale, misto tra fiaba e terrore, il più grande dei 4 fratelli, Edmund, incontrerà la malefica strega Bianca. Pensate che fugga a gambe levate? Neanche per sogno; la strega bianca offre al malcapitato delle buonissime caramelle che rapiranno e ammalieranno nell’animo più profondo il piccolo Edmund. Quelle caramelle sono i Lokum.

Torte di compleanno

Torte di compleanno. Dopo aver girato numerose volte intorno l’argomento, parlando di torte nuziali, di torte per bambini, e di torte internazionali (come la celebre tarte tatin) è la volta dei dolci per le feste di compleanno. Tra qualche giorno sarà la ricorrenza di mio marito/moglie/compagno? Quale torta posso far preparare per la sua festa?

L’altra sera ero proprio al centro di un dibattito post-festa di compleanno su questo tema con le mie amiche e tra un boccone e l’altro si sosteneva che la formula segreta delle torte di compleanno è che siano fuorimisura e ricche di panna, in modo tale che possano poi essere consumate in solitudine dal festeggiato/a perchè i pensieri di un anno in più vanno affrontati direttamente affondando il dito negli zuccheri e non certo le posate. Allora in taluni casi, mi chiedo, perché non usare direttamente i denti? Perchè non festeggiare quest’anno in più mordendo direttamente delle adorabili e romantiche Cupcake di compleanno?

TORTA DI COMPLEANNO CON CUPCAKES

Ingredienti per 12 cupcakes (le conosciamo già su GINGER, ecco un’altra buona ricetta per le cupcakes):

125 gr di burro | 3 uova | 200 gr di farina per dolci | 1 cucchiaino e mezzo di lievito | 150 gr di zucchero | 60 ml di latte intero | 2 bustine di vanillina

Torta della nonna: ricetta base

TEMPO: 1 ora circa | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


La torta della nonna è oramai ampiamente diffusa sia in Italia che in diversi paesi europei come la Francia. Il nome evoca una figura dolce e protettiva che solo la nonna può essere. Fatta con ingredienti semplici, la torta della nonna, diversamente da come si può credere, richiede una precisione e meticolosità nella preparazione quasi da periti chimici.

 Innanzi tutto la pasta frolla deve essere fatta a regola d’arte e, proprio per questo, potete seguire la ricetta che vi abbiamo segnalato alcuni mesi fa; secondo elemento prezioso e fondamentale per la riuscita della torta della nonna è la crema pasticcera; a me personalmente piace con un pizzico di limone ma la ricetta base prevede una crema semplice e molto delicata, come vi abbiamo di seguito indicato.

 Vi siete mai chiesti qual è l’origine della torta della nonna? Non crediate che sia stata una nonna speciale con un indole spiccata per le novità, anzi! La torta della nonna deve i suoi natali alla splendida Toscana dove dalle sapienti mani dei pasticceri è nata dapprima una sorta di crostata con crema e pinoli e poi una serie di varianti di cui in seguito, se vorrete seguirci, vi forniremo anche la ricetta!

Strudel di uva

Passeggiando tra le strade della città vecchia ho visto nella vetrina di una piccolissima pasticceria ungherese una magnifica serie di strudel, tutti spolverati di zucchero a velo… la tentazione è durata una frazione di secondo e sono subito entrata a comprarne uno da portarmi a casa. Ecco il dessert perfetto per la cena di stasera e, magari, pure un piccolo spuntino pomeridiano…

Seduta sulla sdraio in terrazza, una fettina di strudel, un thè ghiacciato, assaporando gli ultimi raggi di sole della stagione, mi è venuto in mente di quanto i piccoli piaceri della vita abbiano il potere di farci stare bene, riconfortati, in pace, direi quasi… appagati. E poco importa quello che mangiamo in quei momenti, a volte i sapori più semplici sono quelli che più ci rimangono impressi.
Non vi è mai capitato di notare che spesso un sapore o un profumo riaccendono in noi ricordi lontani? Avete mai notato che cibo e memoria sono due cose talmente intrinseche tra loro da rendere impossibile vedere quando una finisce e l’altra incomincia.

Il cibo è memoria. Cosi come il sapore delle ‘madeleines’ ha riportato Proust alla sua più tenera infanzia nel suo celeberrimo ‘Alla ricerca del tempo perduto’, cosi noi abbiamo impressi nella mente i sapori ed i profumi che hanno accompagnato, mano a mano, i momenti più particolari della nostra vita.
Lo strudel è sempre stata la specialità di mia zia, nessuno lo riesce mai come lei e non solo per gli ingredienti che usa, ma per l’amore con cui lo serve, sempre a temperatura perfetta, mai troppo caldo nè troppo freddo, con la cucchiaiata di gelato alla vaniglia che si scioglie accanto. Grande!
Lei usa cinque o sei fogli di pasta fillo imburrati e sovrapposti per fare la sfoglia e questo lo rende particolarmente leggero e croccante, ma potete pure usare una pasta sfoglia normale che comprate congelata oppure usare la sfoglia nella ricetta qui sotto, prendendo cura di lasciarla riposare un’oretta prima di ‘tirarla’.

Mele caramellate al forno

È arrivata la stagione delle mele anche da noi in Quebec! Orde di giovani, famiglie numerose e scuole intere invadono i frutteti che i coltivatori aprono volentieri al pubblico con la formula “scegli e raccogli le tue mele, paga il tuo raccolto all’uscita”.

Divertentissimo per i piccolini che corrono subito a raccogliere tutte le mele ammaccate che cadono a terra, mentre i più grandicelli si arrampicano sui rami bassi di questi alberi relativamente piccoli, ma tozzi.
Una giornata trascorsa all’aria aperta, quando già comincia a fare freschetto, spesso sottoforma di pic-nic nel frutteto, anche se alcuni coltivatori offrono la possibilità di assaggiare i prodotti locali pranzando o cenando sul posto. Meno divertente per le madri che, al ritorno della gita, si ritrovano a dover smaltire 10-15 kg di mele in poco tempo.

Si fanno subito le conserve di mele cotte, le torte di mele, le mele al forno, il burro di mele, la gelatina di mele, le crêpes ripiene di mele ecc., ecc. Le mele sotto tutte le forme, purchè siano sempre abbinate al nostro fenomenale sciroppo di acero! Ah! che buone le nostre sottilissime crêpes ripiene di mele e formaggio cheddar che si fondono delicatamente insieme e ricoperte di un ricchissimo sciroppo di acero

Crostate da disegno, per cucinare giocando

Quando si ha a che fare con i bambini esistono due tipi di fantasia. C’è la fantasia creativa (la loro) che di solito si esercita su temi standard quali la casetta col tetto rosso, i fiorellini e arcobaleni in numero variabile.

C’è poi la fantasia interpretativa, cioè la nostra, che consiste perlopiù nel collegare scarabocchi indefinibili ad una categoria particolare distinguendo, se necessario, per quale verso va “letto” il disegno. Nessuno di noi chiederebbe davvero a un bambino di disegnare su una torta…non se teniamo a quella torta.

Ma l’imbarazzante verità è che anche noi almeno una volta abbiamo sognato che le nostre fantasie diventassero realtà…per i bambini è uguale, solo che il loro sogno è che quelle fantasie diventino cibo. Ok, diciamoci la verità, è anche il mio. Vediamo come.

Crostata da disegno

Ingredienti per una crostata:

320 gr farina 00 (debole) | 120 gr zucchero semolato | 20 gr miele millefiori | 1/4 cucchaino di cannella/noce moscata/chiodi di garofano (facoltativo) | 1 pizzico di sale | 130 gr burro (assolutamente non margarina, provate al massimo con il burro vegetale o comunque con ridotto contenuto di grassi) | 2 uova intere medie | 1/2 bustina di lievito per dolci scorza grattuggiata di 1 limone medio | confettura q.b. (io ho usato la marmellata di fragole, ma anche quella di arance è ottima per le crostate …ricordate comunque che è meglio abbondare per ottenere un risultato soffice) | Il disegno da copiare realizzato dai vostri bambini!