Il fritto a Carnevale é davvero sovrano, gran parte dei dolci che si mangiano durante queste feste prevedono la cottura in olio bollente. E come dar torto a questa tradizione? d’altronde il risultato é buonissimo. Qui in Emilia, come in tutte le regioni d’Italia, ci sono diversi dolci del territorio: i crostoli, i ravioli fritti ripieni di mostarda e le classiche castagnole. Devo confessarvi che i miei preferiti sono i ravioli ripieni di mostarda di visciole ma siccome sono piuttosto brigosi da preparare ho optato per le castagnole. Tuttavia questa ricetta prevede una variante rispetto a quella tradizionale ovvero l’impiego della farina di mais mescolata insieme a quella di mandorle. Il risultato? un bellissimo colore dorato ed una friabilità eccellente. Io per scelta prediligo friggere in olio di soia, soprattutto se si tratta di dolci. Infatti l’olio di oliva tende a lasciare il suo sapore, anche in frittura. Inoltre non raggiunge la temperatura per cui i dolci assorbono parzialmente l’olio. Quello di soia invece é praticamente insapore e anche leggerissimo.
Ricette Dolci
La ricetta delle frappe, il più diffuso dolce di Carnevale
Ma quante varietà di dolci di Carnevale esistono? Le chiacchiere, il sanguinaccio, il migliaccio, i cenci, la schiacciata alla fiorentina, le
Le mele, protagoniste dei dolci di carnevale: gli sgonfiotti e le frittelle
Le mele a mio avviso costituiscono uno degli ingredienti più versatili che ci siano. Non solo sono l’ ingrediente fondamentale di tantissimi dolci, classici e non, ma anche di diversi secondi a base di carne, si sposano benissimo con il maiale, e fanno la loro comparsa pure nei primi piatti, tipo i risotti. Ma in questa sede, e considerando che siamo agli sgoccioli, carnevale è ormai quasi arrivato, poniamo l’attenzione su due tipi di dolci tipici di Carnevale, che, come vuole la tradizione sono fritti. Gli sgonfiotti di mele e cannella e le frittelle di mele.
Carnevale Napoletano: il sanguinaccio
Chiaramente vi propongo la ricetta senza sangue di maiale! Scusate se inizio così ma non so se qualcuno magari cliccando si aspettava di trovare proprio quella! Nel mio libro, quasi sacro, di cucina napoletana antica ho anche la ricetta con il sangue di maiale, non sono intenzionata a proporla, ma se qualcuno la chiede farò il mio bell’articolo perchè è giusto accontentare tutti! In realtà la vendita al pubblico del sangue di maiale è stata vietata nel 1992, ma questo non impedisce di preparare comunque il sanguinaccio utilizzando questo ingrediente caratteristico, basta solo “procurarsi” il sangue immediatamente dopo la macellazione, ma finiamola qui che non è proprio il caso di proseguire con questi argomenti sanguinolenti, nonostante il nome della ricetta!
Veniamo a questa crema a base di cioccolato fondente, deliziosa e tutta da leccarsi i baffi. E’ caratteristica non solo della Campania, ma anche di Marche, Abruzzo, Calabria e Liguria. Il sanguinaccio viene preparato nel periodo di Carnevale e accompagna principalmente le chiacchiere, ma anche altri biscotti, viene servito in coppe e se siete dei golosi all’ennesima potenza potete anche mangiarlo così, a cucchiaiate!
Carnevale Napoletano: le Chiacchiere
Le chiacchiere, note anche come cenci, frappe, bugie, cioffe, fiocchetti e qualche altro simpatico nome, sono i classici dolci di
Semplici o ricche prepariamo le frittelle di Carnevale?
Eh si, il Carnevale si avvicina inesorabilmente, sembra ieri che ci ritrovavamo intenti a festeggiare il Natale tra pandori e panettoni da preparare e cenoni da organizzare e siamo giunti già a fine Gennaio. Non so voi ma io ho già iniziato la mia produzione carnevalesca, domenica è stata la volta delle frittelle: ne ho provate due varianti, trovate tempo fa sul web, non ricordo più dove quindi me ne scusino gli autori, le stesse che vi propongo in questo articolo. La prima versione è quella delle frittelle semplici, la seconda quella arricchita con uvetta sultanina e pinoli, più ricca rispetto alla prima e forse più in sintonia con l’atmosfera carnevalesca. A me sono piaciute entrambe a dir la verità. A voi la scelta …
Ricette dolci: la chiocciola briosciata con crema e mele
Di fronte a questa ricetta non ho avuto il minimo dubbio: dovevo assolutamente provarla e l’ho fatto. Si tratta di una ricetta di Anna Moroni proposta alla trasmissione La Prova del cuoco l’anno scorso. Si tratta di un dolce a base di pasta brioche con un delizioso ripieno di crema e mele, di una golosità unica. E’ un dolce perfetto per la colazione ma anche per tutti gli altri momenti della giornata: perchè limitarsi? Non è una torta, non è un plumcake nè una crostata, forse ciò che mi ha più colpita, lo ammetto, è la forma a chiocciola, per me si tratta di un dolce nuovo, mai provato prima. Si mantiene morbido per alcuni giorni accuratamente coperto, anche se, per via della presenza della crema e delle mele nel ripieno che potrebbero inacidirsi, vi consiglio di consumarla presto, ma non credo ciò costituirà un grosso problema … Inutile dire che in casa è piaciuta a tutti, anzi l’hanno già richiesta per i prossimi giorni, come non accontentare gli altri componenti della famiglia?
Chiacchiere al forno, la variante più leggera
Avete voglia di cimentarvi nella preparazione dei dolci di Carnevale, ma non avete voglia di friggere? E chi l’ha detto che per gustare le chiacchere bisogna necessariamente mettere sul fuoco la pentola con l’olio e profumare deliziosamente la nostra cucina di puzza di frittura? Le chiacchiere possono anche essere cotte al forno e la ricetta di questo articolo è perfetta per portare avanti la vostra missione. Questa versione è sicuramente molto più leggera e meno calorica ed in più regala la soddisfazione di assaporare dei dolci di carnevale senza perdere troppo tempo ai fornelli.
Ricette dolci: torta rustica di pere, direttamente dal ricettario Paneangeli
Tenetevi pronti perchè sto per proporvi un dolce alle pere che è la fine del mondo. Un guscio di pasta frolla che racchiude un ripieno di pere aromatizzato alla cannella e cognac, da leccarsi i baffi. La ricetta proviene da quella istituzione che è il ricettario della Paneangeli ” I dolci si fanno così”, so che molti di voi ne fanno ampiamente uso ed io rientro nella categoria. Nel caso vi fosse sfuggita questa torta, provvedo a ricordarvela io. Per la base di pasta frolla seguite la ricetta in basso, mentre per il ripieno procedete come segue. Andranno bene sia le pere fresche che quelle sciroppate accuratamente sgocciolate per evitare che rilascino troppa acqua in cottura e che la frolla si inumidisca troppo con il rischio di rompersi.
Dolci fritti in vista del Carnevale: due varianti delle castagnole
E’ normale, a circa due settimane dalla fine delle festività natalizie, cominciare a pensare al Carnevale e a tutti i dolci, fritti e non, da preparare? Normale o no io ho già iniziato, e chi mi ferma più? Ci sono talmente tanti dolci tipici che variano da regione a regione e che si presentano sottoforma di ciambelle, frappe, chiacchere e chi più ne ha più ne metta, che forse sono già in ritardo? A parte gli scherzi in questo articolo vi propongo le castagnole, nelle due varianti a base di patate e a base di sola farina. Entrambe meritano davvero, vi consiglio di provarle tutte e due, magari dimezzando le dosi previste.
Cake alla marmellata con il “Quatre-Quarts”
Ed eccoci all’ultimo post sui Cake, almeno per questo periodo. La base di questo é piuttosto diversa da quella dell’altra volta. Infatti prevede l’utilizzo della ricetta francese del “quattro-quarti”, ovvero del pari peso dei quattro ingredienti fondamentali di ogni torta: uova, farina, burro, zucchero. Come già ho avuto modo di sottolineare la pasticceria francese é davvero straordinaria, ha poche regole ferree per ottenere risultati eccellenti. Nel noto libro “Cake dolci e salati” della Chovancova, l’autrice suggerisce anche una versione “alleggerita” del quatre-quarts ma sinceramente se volete fare un dolce fatelo esattamente come va fatto. Magari ne mangiate di meno se siete a dieta, ma almeno godetevelo per benino. Ad ogni modo la ricetta base del quattro-quarti é comunque una gran cosa perché secondo me si presta molto bene ad essere farcito. In questo caso io ho utilizzato della marmellata a strati, ma potete tranquillamente sostituirla con delle pere, piuttosto che con le mele oppure quando sarà stagione con i fichi.
La torta classica, per non saltare la colazione
Se dovessi pensare alla mia colazione ideale sarebbe (ed è in realtà) così composta: 1 tazza di caffellatte bollente ed una mega fetta di torta da tuffarci dentro. Questo per me è il massimo per iniziare ben la giornata, la mia coccola mattutina. E per soddisfare questa mia voglia non ci vuole mica così tanto, niente torte stratosferiche o ripiene di chissà quale creme, io preferisco di gran lunga una torta classica. Daltronde ormai è risaputo che la colazione è il pasto più importante della giornata, quello che ti fornisce tutte le energie di cui hai bisogno per affrontare al meglio la giornata. Il momento in cui ti ricarichi, però senza appesantirti troppo. Un motivo in più per consumare una buona e sana colazione consiste nel fatto che chi la salta arriva all’ora di pranzo affamatissimo e finisce per mangiare molto di più rispetto al caso contrario.
I bignè, come prepararli
Bignè è la trascrizione fonetica del termine francese beignet, che a sua volta deriva da beigne, ovvero rigonfiamento, bozza. Il bignè infatti è il classico pasticcino, che tutti conosciamo benissimo e che abbiamo mangiato tante volte, che si presenta tondeggiante, con il suo caratteristico aspetto rigonfio. Tutti noi li conosciamo principalmente come dolci, ma i bignè, farciti con un ripieno salato (uova, carne, pesce, verdure) possono essere un ottimo antipasto.
L’utilizzo dei bignè, come dicevamo, è comunque molto più comune in pasticceria, infatti vengono riempiti con cioccolato, crema pasticciera, panna, creme alla frutta e fanno spesso parte anche di decorazioni di dolci più complessi, o li compongono addirittura, infatti tutti conosciamo i profiteroles.
Sicuramente non sono un alimento dietetico, ma oltre che fritti, davvero buonissimi e in più la ricetta tradizionale li vuole così, i bignè possono anche essere cotti al forno. La temperatura ideale è di 200 °C e i tempi di cottura variano da 10 a 15 minuti, a seconda della dimensione dei pasticcini. Bisogna ricordare anche in questo caso, esattamente come accade anche durante la frittura dei bignè, che essi tendono a gonfiarsi fino a triplicare il loro volume. Quindi, se messi in forno, vanni distanziati bene l’uno dall’altro e se fritti, ne vanno gettati in padella pochi alla volta.
Ricette con la marmellata: millefoglie all’arancia
Questa millefoglie alla marmellata di arance appartiene alla categoria delle non-ricette che io amo tanto per la loro velocità di preparazione. Quì non c’è niente da cucinare, se non la pasts sfoglia (ammesso che non acquistiate quella già cotta e predisposta per dolci di questo tipo). Si tratta semplicemente di mettere insieme uno strato di pasta sfoglia, uno strato di panna montata amalgamata alla marmellata di arance ammorbidita con dell’acqua, e continuare così fino ad esaurimento degli ingredienti. Tutto quì, niente altro da fare, ed in meno di mezz’ora avrete un dolce da portare in tavola molto scenografico e che mette sempre d’accordo tutti. E golosissimo, ovviamente.