E’ stata creata una nuova applicazione per iPhone e iPod touch, legata al cibo ed ai ricordi, si tratta di Evernote Food, ideata da Evernote, l’azienda nata con l’intento di fare ricordare di tutto agli abitanti del mondo. Evernote food permetterà di poter memorizzare sul proprio iPhone o iPod touch, attraverso delle immagini o delle informazioni, le pietanze preferite, ma senza restrizioni. Si potrà trattare infatti di cibi gustati in casa, nei ristoranti o in locali vari. Quello che importa è tenerli sempre a mente per non perdersi la possibilità di riassaggiare i propri piatti preferiti.
Il suo ristorante si chiama Combal.Zero e si trova in piazza Mafalda di Savoia, a Rivoli (To), all’interno della seicentesca struttura del castello di Rivoli, ex residenza sabauda oggi sede di uno dei più importanti musei di arte contemporanea europei. Davide Scabin ne è lo chef, il creatore, e potremmo dire anche il teorico, visto che il ristorante ha una sua forte identità e un’attenzione agli equilibri dei sapori che è rara da trovare. Davide Scabin è considerato all’unanimità uno dei più talentuosi esploratori delle ricerche culinarie ed esponente di quella che viene definita “Art and Food Design”. Due le sue caratteristiche principali: la creatività e la quasi maniacale ricerca di metodi standard da applicare in cucina.
In cucina siamo tutte autodidatte. Non che i consigli di mamme e nonne non siano serviti, ma sarete d’accordo con me se dico che in realtà tantissime cose le abbiamo imparate da sole e a nostre spese, combinando pasticci con risultati non sempre eccellenti. Anche se resto dell’idea che le sperimentazioni in cucina siano la cosa più divertente del mondo (errori compresi), mi piacerebbe frequentare una scuola per apprendere a perfezionare le mie capacità e magari imparare qualche nuova ricetta. Se anche voi avete questo desiderio, le scuole di cucina in Italia sono molte ma “Peccati di gola” è una delle mie preferite.
Finalmente ci siamo! La festa di Halloween è arrivata e con essa la notte delle streghe, della classica domanda “dolcetto o scherzetto” e dei travestimenti spaventosi che timidamente vedremo affacciarsi sulle strade. Non trattandosi di una festa “nostra” ma adottata con entusiasmo negli ultimi anni, difficilmente vedremo nelle nostre città le classiche scene viste in numerosi film americani, come bambini che suonano i campanelli o zucche intagliate o ancora falò in piena regola. Probabilmente sarà l’occasione per poter gustare prelibatezze dall’apparenza mostruosa e dall’aspetto poco invitante e per preparare ricette a base di zucca in tutte le salse. Ma se ci fermiamo un attimo a pensare, la festa di Halloween, porta con sè una serie di simboli che vediamo rivivere in cucina attraverso ricette che in parte abbiamo adottato nella nostra tradizione o che semplicemente abbiamo inserito nel nostro menù della cena del 31 Ottobre negli ultimi anni.
Foodspotting, significa più o meno “avvistare il cibo” ed è proprio questo che la nuova applicazione per smartphone ci permette di fare: vedere il cibo. Chiunque ami la buona cucina sa che il primo approccio con un piatto ben cucinato è quello visivo, capace di farci già pregustare le bontà che aspettano il nostro palato. Così, un network in cui tutti gli utenti fotografano i piatti di ristoranti, pizzerie, trattorie o di qualunque posto in cui ci sia cibo pronto da mangiare, può diventare un aiuto per tutti gli appassionati che poi possono votare le foto, commentare ed eventualmente andare a gustare di persona le meraviglie ritratte nelle foto.
A Montelepre, in provincia di Palermo, il 6 gennaio si svolgerà l’edizione 2011 della Sagra della Sfincia, manifestazione organizzata dall’associazione A.T.M.A., nata nel 2001 allo scopo di promuovere la cultura e l’identità siciliana attraverso la valorizzazione dei sapori e delle tradizioni popolari.
La sfincia è un dolce tipico della tradizione locale e un tempo era conosciuta come “sfincia di prescia”, ovvero di premura.
Perchè le feste in maschera devono essere solo per i più piccoli? Anche in età più avanzata può essere divertente travestirsi per una sera e lasciarsi prendere dall’euforia delle maschere. State pensando già al carnevale? No, per quello è ancora troppo presto! Ma, approfittando delle tradizioni che vengono d’oltreoceano e che si sono ormai radicate anche nella nostra cultura, ci si può mascherare anche nel periodo di Tutti i Santi. … ma certo, sto parlando di Halloween! E cosa si può mangiare in una festa in cui si sta tutti in piedi a danzare e chiacchierare se non degli stuzzichini finger food?
L’ortaggio di questo periodo, nonché simbolo della festa di Halloween, è la zucca! In passato vi abbiamo fornito delle deliziose portate a base di zucca, come le lasagne alla crema di zucca rossa e salsiccia o il gratin di zucca rossa e Asiago. Ma adesso è il momento di prodigarci per preparare qualcosa di appetitoso e allegro con la verdura dallo sfavillante colore arancione, la zucca. Ecco a voi la ricetta degli Spiedini Halloween! Gli ingredienti per preparare gli Spiedini Halloween? Pochi e semplici. Le quantità? Questo starà a voi deciderlo, in funzione di quanti invitati verranno alla vostra festa. Ed ora il procedimento per fare gli Spiedini Halloween.
Sono sempre stata convinta del fatto che la cucina sia una vera e propria forma d’arte. Il procedimento, e molto spesso anche i risultati, possono essere paragonati senza alcun dubbio alla produzione di quadri, fotografie, canzoni, libri e film, un’arte vera e propria, a tutto tondo. E’ chiaro che non è così per tutti e non possiamo generalizzare, soprattutto quando si parla d’arte non va riconosciuta sempre e per forza a tutti la bravura d’autore. La creatività che mettiamo quando cuciniamo non è uguale in ogni momento, per ogni pietanza e chiaramente varia anche da persona a persona, ma proviamo a seguire i procedimenti base, e non potrete far altro che darmi ragione.
Festa di fine estate. Un bellissimo giardino che profuma di gelsomini. Tante candele che illuminano dolcemente il luogo e creano l’atmosfera. Molti amici, tanti che non si incontrano da tempo, molti calici che tintinnano in un brindisi. L’estate è quasi al termine e le vacanze sono già un ricordo. Per fortuna ci resta sempre l’allegra compagnia degli amici ed i piaceri della tavola. Ma cosa può rendere ancora più allettante una serata del genere?
Un piatto semplice e divertente. Qualcosa di molto informale e che faccia pensare di essere ancora stesi sulla sabbia a prendere il sole. Qualcosa di simile ai panini o a degli snack veloci o dei sandwichs. Qualcosa, insomma, da mangiare con le mani senza troppi convenevoli. Bene, avete qualcosa in mente? Io non sapevo a cosa pensare! Fino a quando non ho visto spuntare la padrona di casa con un vassoio ricolmo di Cornetti salati con salmone ed erba cipollina. Vi devo confessare che il sapore dei Cornetti salati con salmone ed erba cipollina è davvero eccezionale … quindi ecco a voi la ricetta.
Non so se vi è mai capitato, di rientrare nel pomeriggio a casa dopo una giornata di lavoro o passata all’aria aperta ed essere assaliti da quel languore che fa nascere il desiderio di addentare qualcosa di buono. In questi casi, non si ha certo la volontà, però, di mettersi a preparare qualcosa, e l’unica cosa che si assaporerebbe davvero con gusto è quello che c’è già di bello e pronto. Un’altra situazione del tutto simile alla precedente, potrebbe accadere quando sul nascere della sera, prima di cena, si ha voglia di fare un aperitivo veloce, con un bicchiere di vino o di birra ed uno snack veloce.
In questi casi si può sempre ricorrere alle tante soluzioni confezionate offerte dai supermercati, correndo il pericolo di appesantirsi o di rovinarsi la digestione. Se invece avete un po’ di tempo a disposizione e siete spesso soggetti a questi attimi di irresistibile impulso mangereccio, vi consiglio di preparare una buona dose di Focaccia alla salvia da tenere pronta per l’evenienza. Per fare la Focaccia alla salvia non occorre molto tempo, ed una volta pronta, potrete conservarla per due o tre giorni ed averla sempre sottomano per una merenda pomeridiana od un piccolo snack prima di cena.
Seconda puntata del nostro viaggio nel mondo degli spaghetti. Ieri ci siamo dedicati a un po’ di storia, oggi invece parliamo della loro preparazione. Innanzi tutto, mettiamo l’acqua sul fuoco e prepariamoci a buttare la pasta!
Calcolare una media di 100gr di pasta a persona, se poi avete in programma un pasto sostanzioso chiaramente diminuite le quantità. Portate a ebollizione 1 litro d’acqua per ogni 100gr di pasta. Quando l’acqua bolle salatela. Per immergere gli spaghetti nell’acqua esiste un rituale ben preciso: prendete gli spaghetti, fatene un mazzo unico e teneteli con entrambe le mani, torcete il mazzo leggermente e gettate nella pentola. In questo modo gli spaghetti si apriranno a ventaglio e resteranno verticali e ben separati tra loro. Con un forchettone, meglio se di legno, girateli ogni 2 minuti per evitare che si attacchino.
Per decidere quando scolare la pasta non basatevi eccessivamente sulle indicazioni riportate sulle confezioni. Quei tempi sono puramente indicativi, la pasta, tutta, quella lunga e quella corta, deve essere scolata al dente, ovvero la consistenza deve essere cedevole sotto i denti ma la pasta deve mantenre sempre una certa resistenza. Regolatevi secondo il vostro gusto e quello dei vostri commensali, assaggiare è sempre la mossa migliore.
Gli spaghetti. La pasta per eccellenza. I protagonisti di pranzi fastosi e cene speciali, di notturne incursioni in cucina e di improvvisazioni attingendo da frigo e dispensa. Ma da dove provengono? Come si cucinano? A cosa ci riferiamo quando parliamo di spaghetti?
Questa pasta, di orgine mongola o araba, ma forse anche cinese, arriva in Italia verso la metà del Settecento, apparendo inizialmente in Liguria, regione che trafficava di frequente con l’Oriente. La notorietà dello spaghetto esplode però in Campania, e si diffonde in tutto il mondo, grazie all’usanza partenopea di utilizzare il pomodoro (fresco e sugo) come condimento ideale per la pasta. Il nome spaghetti giunge però solo verso la metà dell’Ottocento, e sta ad indicare ogni tipo di pasta lunga e affusolata e deriva dalla somiglianza che questi tipi di pasta hanno con lo spago. Questo nuovo nome va ad affiancare quello di vermicelli, e ne diventa immediatamente sinonimo.
La semola di grano duro è la componente principale, mescolata con sale e acqua. Esistono però anche spaghetti preparati con farina di grano tenero, quella usata per fare il pane per intenderci, ma non c’è nemmeno bisogno di dirlo, chiaramente non reggono assolutamente il confronto!
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