Streetfood, l’associazione del cibo di strada
Si chiama Streetfood, è nata da un’idea di 9 ragazzi ed ha lo scopo di pubblicizzare, proteggere e celebrare il
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Lunedì 5 Maggio l’Associazione Sommeliers Toscana ha insignito Marcello Lippi, il CT della Nazionale Campione del Mondo di Berlino, del
Secondo una ricerca della Coldiretti il 42% degli adulti pranza fuori casa: ben 3,7 milioni di persone per 5 volte
“Assaggiare l’antico“, un ciclo di quattro conferenze dedicate alla cultura del cibo presso i popoli antichi, dagli Egizi ai Romani,
A Firenze in questi giorni si mangia calabrese! Dal 14 al 19 di questo mese è in corso la “Settimana
I ravioli più conosciuti sono quelli di pasta di riso, tipici della cucina cantonese, ma ne esistono molte varianti locali, come quella del Nord della Cina che presentiamo qui. Sono d’altronde i cinesi ad avere inventato la cottura al vapore, che permette ai cibi di non disperdere nulla del loro sapore e delle loro sostanze nutritive.
Fra gli ingredienti di questa ricetta, i ravioli al vapore, si segnala il cavolo cinese, chiamato anche cavolo di Pechino o cavolo sedano per la forma allungata e le foglie bianco-giallastre: è acquistabile nei negozi di alimenti orientali o in quelli di frutta e verdura specializzati.
De.C.O. o meglio Denominazione Comunale d’Origine, è il certificato che viene dato dai comuni ai prodotti agroalimentari che non rientrano
Velenitaly: Visto che l’informazione giornalistica “tradizionale” sembra non passarsela benissimo e che il numero di copie vendute sembra essere diventato l’unica motivazione per pubblicare riviste, credo che stia proprio ai blog, come fa notare Fiorenzo di Diario Enotecario, ad aiutare i consumatori a capire le vicende troppo semplicisticamente descritte dall’ormai famoso articolo dell’Espresso della scorsa settimana (giovedì). Lascio a Marco Mancini i risvolti sanitari della faccenda, mentre volevo qui chiarire alcuni punti. Innanzitutto sono di ieri i nomi delle aziende coinvolte, tutte fornitrici di vino per GDO e non per ristoranti enoteche e simili, quindi tutto vino venduto in brik o in plastica o anche in vetro ma comunque sotto i 2 euro al litro.
Poi, distinguiamo la faccenda del Brunello cosiddetto “taroccato” sollevata da Franco Ziliani sul suo blog e discussa ampiamente sui forum del settore dal vino al metanolo. Il problema nel Brunello (e in altre denominazioni come Chianti Classico e Passito di Pantelleria, stando a quanto dice l’Espresso) è di natura enologica ovvero sembra che siano state utilizzate uve e vitigni non permessi dal disciplinare di produzione in alcuni vini a Denominazione di Origine Controllata e Garantita (DOCG) e vini DOC. In particolare si presume l’utilizzo di Cabernet, Merlot e Syrah per ammorbidire il Brunello e renderlo più facilmente vendibile in Italia e all’estero e altre uve non provenienti dal Chianti per il Chianti Classico e uve non provenienti da Pantelleria per il Passito omonimo.
Quindi una truffa a livello di nome e rispetto per i disciplinari ma si tratta comunque di prodotti sani, controllati e puliti e per di più buoni (anche troppo…).
La cucina solare, o meglio: i fornelli solari, un esempio di cucina ecologica, una nuova realtà che va incontro alle
Ospiti d’onore dunque due varietà di asparagi coltivati nel trevigiano: l’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP e l’Asparago di Badoere IGP (Indicazione Geografica Protetta) titolo a loro conferito dalla Comunità Europea. L’Asparago Bianco di Cimadolmo è caratterizzato da un profumo e da un sapore delicati come le atmosfere di primavera e l’Asparago di Badoere, o Asparago del Sile perché la sua area di produzione si trova all’interno del Parco Regionale del fiume Sile, esiste sia nella versione bianca che in quella verde. Non mancheranno altri prodotti primaverili come ad esempio le fragole, la cui fragranza è un invito a preparare freschi dessert e insoliti risotti alle fragole.
Da citare inoltre è la presenza del radicchio rosso di Treviso IGP e del radicchio Verdon, colture tradizionalmente più legate al mondo contadino trevigiano e pilastri fondamentali dell’alimentazione delle popolazioni di questa zona. Germogli di Primavera è un’originale idea organizzata dal comitato Pro Loco UNPLI Treviso e sostenuta e finanziata dalla Provincia di Treviso e che ha come scopo quello di mettere insieme le principali feste tradizionali che celebrano ogni primavera il risveglio della natura.