Aperitivi & bicchieri: è di qualcuno questo bicchiere?

someonescup

Sempre per rimanere in tema aperitivi & bevande,  sento il bisogno di segnalare un problema che mi sta affliggendo in questi giorni estivi di happy hour con gli amici: qui lo dico e non lo nego, se c’è una cosa che odio è quando nel bel mezzo di una serata mi sparisce il bicchiere.

Luogo del misfatto? Il famigerato aperitivo nei locali con tavoli degnamente imbanditi per l’occasione, con il continuo viottolo  avanti e indietro per procacciarsi il cibo, quello che alla modica cifra di  una bevuta ti permette di mangiare  e spelluzzicare qua e la.

Il lato divertente di un buffet in piedi, una festa o un aperitivo è sicuramente quello di potersi muovere, chiaccherare girando per il posto. Uno degli inconvenienti più fastidiosi di questi sempre più usuali eventi socio-gastronomici è che non prevedono di stare fermi e seduti ad un tavolo, quindi le mani sono sempre super impegnate tra bicchieri, cellulari, sigarette e finger food. Ed è li che accade il fattaccio: appoggi il bicchiere un attimo, lo lasci li accanto a te, ti distrai un attimo e…. riesce a sparire nel giro di un secondo, più veloce di un bimbo appena entrato al supermercato. E magari era ancora mezzo pieno!

Fosse per me scriverei il nome di ognuno su ogni bicchiere, prorpio come alle feste delle medie. Ma c’è chi ha aguzzato l’ingegno, trovando una soluzione ancor più divertente e di sicuro appeal per una interessante linea di bicchieri.

Aperitivi estivi: Pimms Cocktail

pimmscocktail

TEMPO: 10 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: NO


Cocktail.

Estate, tempo di freschi aperitivi all’ombra del glicine e dell’edera del bersò in giardino. Benedetto sia l‘happy hour, chi lo ha inventato e i cocktail tutti! Già tempo fa abbiamo scoperto come sopravvivere a questo lieto evento socio-gastronomico. Quindi largo alla creatività, addentriamoci nel magico mondo dello shaker alla ricerca di proposte per il cocktail dell’estate.

Questa è la volta di Pimm’s Cup. Aperitivo che si rifà alla tradizione alcolica inglese, la ricetta classica è a base di gin ma proposto anche in altre versioni con scotch, brandy, rum, whisky o vodka.

Come l’ho scoperto? Qualche sera fa per caso, tra le prime zanzare che ti vengono a trovare e l’indecisione tra prendere il solito mojito o negroni che sia. Ho scelto a caso tra i cocktail che il menù proponeva, per provare il brivido dell’incerto. Chiaramente amore a prima vista e primo assaggio, nessuno però ha suputo spiegare il perché e il per come. Odore dolce e carmelloso, in contrasto con la freschezza del cetriolo e il sapore forte della menta. Poi oggi misticamente distillate.com ha svelato l’arcano mistero, rispondendo a tutte le mie domande sul mio nuovo amico.

Un cocktail guarnito dalla classica fettina di cetriolo, semplice ed essenziale nel sapore e nella presentazione davvero lontana ai manufatti barocchi cocktail alla frutta a cui siamo abituati. Nato nel lontano 1840 dalle sante manine di James Pimm, è uno dei cocktail estivi più popolari in territorio anglosassone. Facile facile da preparare, potete preparare grandi brocche da cui poi ognuno potrà attingere, oppure dilettarvi in ogni singolo bicchiere. Sappiate che orientativamente vi serviranno le quantità di seguito indicate, poi naturalmente da rivalutare a seconda dei propri bisogni e personalissimi gusti.

Una Ricetta Estiva per gustare la Frutta: gli Smoothies

smoothies

Guardando bene in giro per il mondo, noi di Ginger abbiamo scoperto che tra le nuove tendenze nella cucina dell’estate troneggiano gli Smoothies. La nuova filosofia che pervade molti locali é quella proprio dello “spirito sano in un corpo sano” e quindi va bene mangiare con gusto ma mantenendo sempre una base di prodotti freschi e di stagione. Ed é proprio nell’ottica di coniugare una cucina estiva, veloce, gustosa, sana e nutriente che sono nati gli Smoothies. Ma che cosa sono? Si tratta di veri e propri “frullati” che possono avere una base di 3 o di 2 frutti di stagione. Alla frutta poi si abbinerà un profumo, ovvero una spezia -cannella cardamomo menta fiori d’arancia- ed anche un goccio di latte. Quello che si otterrà sarà una bevanda estremamente fresca e gradevole che si potrà servire come Aperitivo d’Estate, oppure come fine pranzo estivo in alternativa al Gelato.

Cocktail d’Estate: il Bloody Mary

bloody mary

Forse non c’è niente di meglio che iniziare ad assaporare il profumo delle serate estive standosene seduti a chiacchierare con gli amici gustandosi un buon aperitivo. In estate poi c’è solo l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda le proposte “da bere”, si spazia infatti dagli analcolici a base di frutta fresca, alle salutari centrifughe per completare poi con gli intramontabili cocktail. Uno dei cocktail che amo di più in questa stagione é il Bloody Mary, sarà perché i pomodori cominciano ad essere buoni oppure perché trovo che sia un cocktail particolarmente rinfrescante. Si narra che il Bloody Mary sia stato inventato a New York dall’attore George Jessel attorno al 1940, ma il divo americano in realtà aveva solo mescolato in due parti uguali succo di pomodoro e vodka. La versione moderna del cocktail pare si debba attribuire al francese Petiot. Fu lui infatti ad arricchire questo favoloso drink con la salsa Worcester, il sale, il pepe, il succo del limone e successivamente anche con i gambi di sedano.

Come si serve in un pranzo in piedi?/3

come-servire-un-buffet

Anzitutto predisponete un menù abbastanza diversificato, con una vasta scelta di piccole cose (stuzzichini, vol-au-vents, tartine. ecc.) facilmente mangiabili in un sol boccone, magari un solo piatto caldo espresso e alcuni piatti freddi da prepararsi con buon anticipo e che non richiedano, possibilmente, l’uso del coltello. Naturalmente ci saranno moltissime cose da bere, due o tre buone qualità di vino, succhi di frutta, bibite gasate, liquori e ghiaccio a profusione.

Allestendo l’ambiente badate che il buffet sia accessibile a tutti, con il tavolo, debitamente allungato, contro una parete, o meglio ancora, se lo spazio lo consente, al centro della sala per permettere di girarci intorno. Se il tavolo è abbastanza grande potete disporvi ai lati piatti, bicchieri e posate: se viceversa è poco capiente, destinate un altro tavolo a bicchieri, bottiglie, shaker, mixer, secchiello per il ghiaccio, nascondendo sotto la tovaglia, che cadrà fino a terra, le bottiglie di riserva. Su un terzo tavolo più piccolo presso il buffet sarà impilato un gran numero di piatti, ci saranno tanti tovaglioli e le posate divise per uso. Su altri piccoli tavolinetti sparsi in giro mettete le ciotoline con patatine, salatini, crackers e olive.

Bevande rinfrescanti per il pomeriggio e la sera

bevande-rinfrescanti

Il caldo ci ha colto all’improvviso. Come spesso succede, ma ci facciamo sempre trovare impreparati. Per quanto mi riguarda il bisogno di una bevanda fresca, al pomeriggio, dopo aver consumato litri e litri d’acqua, diventa una vera e propria necessità, e provare a inventarsi qualcosa di diverso e carino, da preparare sul momento, può anche essere una soluzione per non pensare all’afa, durante i lunghi pomeriggi del fine settimana, se non si esce per evitare di prendere una gran bella botta di calore, soprattutto tra le strade cittadine.

In più oltre alle soluzioni non alcoliche, completamente alla frutta, si può anche preparare qualche cocktail casalingo, da offrire agli amici che vengono a trovarci a casa. Qualche tempo fa avevo la fortuna di avere un piccolo terrazzino, ed era molto simpatico, a notte inoltrata magari, sedersi fuori con gli amici a chiacchierare, e si può sorseggiare una bella bevanda preparata con le nostre mani.

Comunque sia provate a tenere sempre in casa del tè, degli agrumi, frutta di stagione, e anche qualche bottiglia di rum o vodka, potranno sempre servire durante la lunga e calda estate che ci attende. Queste sono le quattro ricette che vi suggerisco per delle rinfrescanti bevande estive.

Torta Pina Colada

torta-pina-colada

TEMPO: 2 ore e 45 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI/NO


Questa torta prende il nome e il gusto dalla famosissima bevanda alcolica Pina Colada. Gli ingredienti per preparare il cocktail, che poi sono gli stessi usati per la farcitura della torta, sono rum chiaro, latte di cocco e succo d’ananas, o anche ananas a pezzetti o tritato.

Questa bevanda è originaria di Porto Rico, è le sue prime preparazioni sembra risalgano agli anni ’60, anche se esistono alcune versioni senza latte di cocco già dagli anni ‘2o e pare che nei Caraibi, già intorno al 1950, si parlasse e si bevesse questo succo alcolico fatto da ananas, cocco e rum. Comunque sia nella Vecchia San Juan, ovvero un piccolo quartiere di San Juan, capitale di Porto Rico, esiste una targa in cui viene ricordata la creazione della prima Pina Colada.

Il cocktail va preparato nel blender (frullatore) utilizzando anche i cubetti di ghiaccio. Mettete 7-8 cubetti nel frullatore, poi inserite gli ingredienti in queste dosi: 2/10 di latte di cocco (o batida di cocco), 3/10 di rum chiaro, 5/10 di succo di ananas o circa 3 fettine di ananas. A questo punto frullare tutto, stando ben attenti a non far sciogliere completamente il ghiaccio. Versare poi il cocktail in un bicchiere a tulipano e guarnire con una ciliegia o con uno spicchio d’ananas. Ricordare bene che i frammenti di ghiaccio devono rimanere in modo che si sentano un po’ in bocca, e anche che se si utilizza la batida non cambierà il sapore, ma umenterà solo la gradazione alcolica.

A questo punto prepariamo anche la torta, che nessuno vi vieta di servire dopo una cena fuori o a casa, quando la notte avanza, proprio accompagnata dal suo cocktail d’origine.

Aspettando Terroir Vino: Vinix Unplugged

vinix-unplugged

Vinix Unplugged Open Unconference

LUOGO:Genova, Palazzo Ducale | DATA:Domenica 14 Giugno 2009 | PRODOTTI TIPICI: “unconference” sui temi del vino, del cibo e dell’interazione online


Mentre aspettiamo Terroir Vino, Genova ci propone un’altra occasione di incontro e degustazione: Vinix Unplugged. In un contesto con clima analogo ma offline (o per meglio dire unplugged,  guardandosi negli occhi) la comuntità Vinix cerca di trasportare fermento che durante l’arco dell’anno si propaga abitualmente attraverso il web.

Una comunità in continuo fermento Vinix , attiva sia online che offline, luogo d’incontro tra migliaia di professionisti e appassionati del cibo, del vino e della comunicazione.

Tutto nasce dall’idea di sfruttare al massimo l’evento Terroir Vino che raggruppa e raccoglie moltissimi produttori e protagonisti del mondo enogastronomico si riuniranno a Genova lunedì 15 giugno 2009.
Presenza massiccia di produttori, operaori e blogger wine & food si riuniranno anche il giorno precedente l’evento, cioè domenica 14 giugno, questa “open unconference”.

E’ aperta a tutti previa prenotazione (nei limiti degli spazi disponibili).

Unconference per il clima: ogni momento di questa giornata sarà più informale possibile, verso la collaborazione e lo scambio. Si presentano progetti, novità, idee e soluzioni. Spazio dunque a domande e dibattiti.
Qui di seguito altre indicazioni utili per partecipare a Vinix Unplugged:

Terroir Vino 2009

terroirvino

Terroir Vino 2009 Quinta Edizione di TigullioVino.it Meeting

LUOGO: Palazzo Ducale, Genova | DATA: Lunedì 15 Giugno 2009 | ORA: Dalle ore 11.00 per gli operatori, dalle ore 15.00 per il pubblico | PRODOTTI TIPICI: vino vino vino!


Genova già protagonista di eventi enogastronomici ci stupisce con altre inebrianti proposte. Armatevi di agenda e penna dunque, segnatevi uno dei primi succolenti appuntamenti genovesi di questa primavera.

Vino, persone, web

Terroir Vino 2009 ‘evento annuale organizzato dalla commissione degustatrice di TigullioVino.it, online magazine italiano dedicato al mondo del vino.  il meglio dei vini e degli oli proposti in degustazione, con la viglie ed esplicativa presenza dei produttori.

L’incontro tra il vino, le persone e il web: per informare ed informarsi.

L’evento consiste nella presentazione e nel riconoscimento della miglior selezione di produttori e vini individuati e segnalati negli anni, attraverso il lavoro minuzioso di due commissioni degustatrici. Ogni anno la suddetta Commissione degustatrice di TigullioVino.it degusta e recensisce centinaia di campionature inviate dalle aziende.

Tra tutti i vini degustati, la selezione effettuata premia i produttori e i vini che abbiano un alto livello qualitativo, un eccellente rapporto qualità/prezzo,  nel rispetto del vitigno e del territorio di provenienza.

Quindi non necessariamente “vini moda” o “vini punta“, bensì vini che meritano attenzione per la loro qualità, originalità e fruibilità.

Un evento che mira ad enfatizzare il legame tra territori vitivinicoli, su un terreno di confronto e dialogo comune,attraverso degustazioni e discussioni tra produttori, critici e consumatori.

Dalla cucina indiana, dissetiamoci con un lassi

3009843706_90138d11281

L’India è famosa per il suo cibo ma molte persone non sanno che vi si preparano tutta una serie di bibite dalle caratteristiche uniche e rinfrescanti. Un tempo bere alcol era vietato in molte culture etniche indiane, di conseguenza non troveremo molte bibite alcoliche. Oggi parliamo del lassi.

Dopo il the indiano, noto come Chai, la bevanda più diffusa è sicuramente il lassi. Si tratta di una bibita, dolce o salata, originaria dell’India del Nord, a base di yogurt o latte fermentato sbattutti con acqua o ghiaccio. A questi si aggiungono, oltre il sale o lo zucchero (ed in alcune versioni anche il miele) delle spezie e/o frutta, molto gettonato è il mango, ma anche la banana.

Nonostante potremmo a prima vista scambiarlo con un frullato, almeno due sono le differenze: la consistenza del lassi infatti risulta molto liquida, tanto che solitamente viene sorseggiato anche come accompagnamento durante i pasti per contrastare la piccantezza dei cibi con i quali viene servito, e l’aroma, che è decisamente speziato. E’ una bevanda dal grande potere dissetante e nutriente.

Nasce illy issimo, la prima bevanda di caffè “ready to drink”

illyssimo

Nasce illy issimo, la prima bevanda di caffè “ready to drink”. Il lancio ufficiale avverà a Milano, durante l’imminenete Salone del Mobile, prescisamente in ZonaTortona 2009. Già abituati a gustare profumi e fragranze del semplice ma perfetto espresso, blend illy di pura Arabica, pronti a questa fresca novità?  Tutto l’aroma del caffè racchiuso in una lattina di inconfondibile design.

Quindi vi presento illy issimo, la nuova linea di bevande di caffè da consumare fredde, frutto dell’unione tra illycaffè e Coca-Cola.

Un Coffee Drink dal colore intenso e dal profumo deciso, ready-to-drink a base di solo caffè illy, lattina da 150 ml, oppure una lattina da 200 ml per illy issimo Coffee Drink al Latte: unione del profumo intenso del caffè e il gusto vellutato del latte.

Pensato per un pubblico giovane, dinamico, curioso e cosmopolita, illy issimo offre un nuovo modo di gustare il caffè, sempre a portata di mano, senza rinunciare alla qualità autentica e all’intenso piacere di un caffè illy. SUl sito illy issimo tutte le info su questo nuova proposta della illy, lancio milanese dell’evento illy issimo e lo spot ufficile.

Ecco tre drinks-proposte per un giocare e rendere ancor più speciale illy issimo:

L’albero di fragole di Stéphanie Marin

albero-fragoleE’ tempo di primavera. Ci siamo dilettati per pasquetta con la prima di una lunga serie di grigliate, di picnic con gli amici e zingarate domenicali fuori porta. Maledizione, quando si inizia ad assaporare le gioie del bel tempo e dello star furi è difficile riuscire a rinunciarci. Per tutti quelli che non hanno il tempo o il modo di sfruttare la magia di una bella scampagnata ed il ritorno alla natura, ecco la Tiny Forest di Stéphanie Marin, giovane designer francese che ha trovato un ottimo sostitutivo casalingo per soddisfare il Cappuccetto Rosso che è dentro di noi.

Si tratta di un alberello di legno in miniatura, con rami-spiedini su cui è possibile infilzare qualsivoglia bocconcino: fragoline, patatine fritte, formaggio, focaccine….tutto quello che volete. La magia e lussuria di dare vita ad un insolito mini albero di fragole?
Divino. Alla faccia di Darwin.

Giochiamo a fare il pic nic in salotto, stendiamo il plaid spostiamo le sedie e divani. Ecco pronti i piatti e tovaglioli a quadrettoni rossi. Nel mezzo un tiny forest di formaggio e focaccine, da spelluzzicare con le mani, come quando si va a fare more nei boschi. Se aggiungiamo il vino e la compagnia giusta sembrerà quasi di sentire il rumore delle foglie e la brezza sul prato.

Come sopravvivere all’aperitivo – Happy Hours Milanesi

Cerchi un locale trendy dove gustarti un aperitivo con gli amici dopo il lavoro? Happy hours magari a Milano?  In realtà….. cerco di sopravvivere agli aperitivi Milanesi.

Considerando che su Ginger&Tomato abbiamo già affrontato come servire l’aperitivo, perchè non capire come soppravvivere all’aperitivo? Soprattutto a Milano, sembra non demodere questa abitudine. Non è la prima volta che qualcuno tenta di sdoganare l’argomento: c’è chi lo vive come must sociale, evento imperdibile, invece per me è un vero e proprio dramma enogastronomico. Ma partiamo dall’inizio.

Ore 19.00 : se tutto va bene, finalmente la giornata lavorativa è volta al termine. Stanchi, distrutti, chi non cede davanti al miraggio di una serata rilassante con gli amici per distendere i nervi? Avanti con l’aperitivo allora!

Ore 19.30 : ci troviamo al solito locale, bevuta alla mano, prezzo fisso happy hour 5-7 euro. Con un trionfo di free-buffet che si palesa davanti ai primi rantoli di fame.

Ore 19.35 : attacco al buffet. Ordinatamente, con timore e reverenza, pensando alla dieta, al cosa non mi farà male, cosa deve essere buono e sano.

Ore 20.00 : perdita di dei buoni propositi, seconda bevuta, inizio della fine. Attacco al buffet in ordine sparso, confuso e su più fronti,  voglio assagiare tutto quello che luridamente mi viene sottoposto.

Ore 22.00 : rintro a casa e inizio del dramma. Sensi di colpa si affollano, cominciano i avrei dovuto evitare tutta quella maionese e quel fritto,  si avvicina  il mal di stomaco. La cena oramai è rovinata. Si possono intravedere le lunghe ore notturne della digestione e gli incubi che accompagneranno il nostro sonno: rincorsa da un finger food, cadendo in un mare di salsa rosa mi aggrappo a polpettine di pesce al sesamo.

Eccovi proposte di seguito le mie personalissime regole di sopravvivenza, collaudate in anni di interminabili e distruttivi aperitivi.

Come servire l’aperitivo/3

Quali e quanti bicchieri servono per servire un drink ai nostri amici? Così come ogni vino ha i suoi bicchieri, anche per aperitivi, cocktails e drinks vale lo stesso discorso. Naturalmente un piccolo bar casalingo non potrà avere tutta la gamma di bicchieri specifici, tuttavia ci vorrebbero almeno quelli classici. Che sono: coppette da cocktail, Martini e short drinks in genere; coppe o flútes per spumanti, champagne e bevande preparate con questi vini; tumbler grandi per long drinks, tumbler piccoli per superalcoolici «on the rocks», ballons per Brandy e Cognac.

Gli «altri» bicchieri (quelli cioè che normalmente non figurano nel bar di casa, a meno che non sia un superbar) sono: copite per lo Sherry e il Porto, i bicchieri per i vini aperitivi, quelli da grog o punch, resistenti al calore, i calici giganti per i cosiddetti «mangia-e-bevi». Qualche consiglio pratico: