Si chiama risotto all’isolana ed è un piatto tipico dell’Isola della Scala, in provincia di Verona: è un risotto ricco adatto a chi voglia consumare un primo piatto, ma anche un piatto unico a base di riso e di carne.
La caratteristica principale però consiste nel fatto che si tratta di un risotto che viene preparato con un riso particolare, il vialone nano veronese.
Si chiama risotto alla sbirraglia ed è un primo piatto di origine veneta: è una sorta di piatto unico dato che viene arricchito dalla presenza del condimento di pollo in umido con la polpa di pomodoro.
Secondo la tradizione, il nome un po’ particolare, alla sbirraglia, deriva dal fatto che in origine veniva preparato dalle contadine venete per gli sbirri.
Si chiamano gnocchidel Carnevaledi Verona e tradizionalmente venivano preparati con la pastissada o stracotto di cavallo. Gli gnocchi nacquero nel 1531 quando furono distribuiti ai cittadini più poveri del quartiere di San Zeno per sedare una probabile rivolta a causa della carestia.
Preparati con pane, vino, burro, farina e formaggio sono diventati un piatto tradizionale che veniva preparato con la “pastissada de cavàl”, un gustoso spezzatino di carne di cavallo.
Riso e salsicce alla veneta è un piatto unicoa base di riso e di salsicce, le classiche luganega. Oltre alle salsicce il piatto si arricchisce anche della presenza del prosciutto crudo e ovviamente della presenza del parmigiano per mantecare e condire il piatto poco prima di portarlo in tavola.
Altra particolarità del piatto è la presenza delle rapelessate che arricchiscono il piatto insieme alle cipolle e al prezzemolo, utile non solo per conferire freschezza, ma anche per regalare un tocco di colore al vostro risotto.
La preparazione è abbastanza lunga, ma semplice: i baicoli veneziani sono i tradizionali biscotti della città di Venezia che richiedono ben due giorni di riposo per l’impasto.
Con un po’ di impegno potrete preparare in casa dei dolcetti che arrivano dall’antica Repubblica Marinara e che si caratterizzano per la loro forma lunga e sottile. Vengono tagliati da un panetto allungato, tagliati e poi venduti all’interno delle tradizionali scatole di colore giallo.
Meglio che gli allergici al formaggio stiano lontani da questo piatto: la ricetta del frico di San Daniele è perfetta per realizzare un piatto tradizionale friulano che vede nella presenza del formaggio frico proprio il suo ingrediente principale.
È un piatto veramente semplice da preparare che unisce al sapore del formaggio anche la presenza delle mele golden.
Ad arricchire il tutto, anche la presenza del burro e del songino con cui potrete accompagnare il vostro piatto e arricchirlo anche con del pepe.
È un dolce economico e semplice da preparare, ma veramente squisito: la crema fritta alla veneziana è un dessert tipico della città lagunare che si prepara in occasione del Natale e del Carnevale.
Gli ingredienti necessari, farina, zucchero e latte e servita sia fredda, sia calda, sono veramente pochi e sempre reperibili in cucina: la crema fritta alla veneziana è ottima se servita insieme al vino passito per poter servire un dolcetto veramente speciale.
Il baccalà è un pesce economico e saporito molto amato nel Nord Europa, ma anche nel Nord Italia e soprattutto a Venezia dove si mangia tradizionalmente il baccalà mantecato.
Si tratta di una sorta di crema morbida di pesce che si ottiene dalla sua mantecatura e che addolcisce il sapore un po’ forte dello stoccafisso.
Voglia di una frittata? Ecco una ricetta un po’ diversa dal solito: la ricetta della frittata alla veneta vi consente di preparare una frittata arricchita dalla presenza di acciughe e pomodoro.
Una ricetta facile da preparare come accade per tutte le frittate, ma caratterizzata dalla presenza di sapori più ricchi.
Oggi è giovedì e allora… gnocchi! Gli gnocchi di patate sono fra i piatti più diffusi della penisola italiana proposte un po’ in tante varianti diverse.
Dagli gnocchi alla romana agli gnocchi di semolino agli gnocchi alla sorrentina, non avrete che l’imbarazzo della scelta. Oggi però proponiamo la ricetta degli gnocchi alla padovana.
Oggi è la volta di una di quelle ricette che spesso dimentichiamo, appartenenti alla cucina povera, forse meno allettanti rispetto al classico piatto di lasagne, ma veramente apprezzate una volta portate in tavola. Mi riferisco alla pasta e fagioli alla veneta, pietanza appartenente alla cucina tradizionale, servita ancora oggi presso i migliori ristoranti. La pasta e fagioli rappresenta un must della cucina italiana in genere, quella che vi propongo oggi è la versione ricca e gustosa proveniente dalla cucina locale, arricchita infatti condiversi ingredienti che la rendono quasi un piatto unico.
Avete mai sentito parlare degli scampi alla busara? Molto sinceramente io no, almeno fino a qualche giorno fa, quando mi sono imbattuta in questo piatto mentre facevo tutt’altra ricerca su internet e scoprendo allo stesso tempo una pietanza assolutamente da provare. Gli scampi alla busara rappresentano una preparazione contesa tra due regioni: il Friuli Venezia Giulia ed il Veneto anche se si conferma come un piatto tipico della città di Trieste.
Il Mandorlato di Cologna Veneta è davvero una specialità italiana conosciuta un po’ dovunque. Un dolce che somiglia molto al torrone ma è decisamente più morbido e profumato, con una sottilissima sfoglia di ostia nella parte inferiore. Anche se il suo nome viene spesso riferito, in modo generico, a vari tipi di torrone, il mandorlato o mandolato è una specialità preparata in Veneto che caratterizza tutte le fiere e le sagre del periodo di Natale, a partire dal 21 novembre (festa della Madonna della Salute) per arrivare a fine anno. La ricetta originale di questo dolce sembra risalire al XIII sec. ai tempi della signoria degli Scaligeri a Verona. Più precisamente alcune fonti sostengono che sia nato solo nel 1852 a Cologna Veneta, dove lo speziale Antonio Finco, volendo offrire agli amici un dolce genuino avrebbe inventato il mandolato. Successivamente un altro speziale colognese, Italo Marani, perfezionò la ricetta ottenendo il prodotto di colore bianco e consistenza croccante tanto amato oggi. Il mandorlato si prepara con mandorle, miele, zucchero, albume d’uovo e una sottilissima cialda sulla faccia inferiore. È caratterizzato dalla superficie irregolare non coperta dall’ostia, che lascia vedere il mosaico di mandorle immerso in un lucido strato bianco. Il Mandorlato richiede una preparazione particolare, soprattutto per quanto riguarda il dosaggio degli ingredienti e in particolare la loro cottura, che ne determina la qualità e la differenza tra mandorlato e mandorlato. Miele, zucchero, albume d’uovo e mandorle tostate, il tutto fuso in caldaie di rame dove viene continuamente mescolato a temperatura costante, per essere poi versato in stampi dalla tradizionale forma rotonda.
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