Si dice che le tapas furono create in Spagna nel 1200 da re Alfonso e poi elargite al popolo per renderlo più felice. Di fatto le tapas sn diventate qualcosa di irrinunciabile mea cucina spagnola e nn solo visto che la tradizione gastronomica spagnola si è praticamente diffusa ovunque trasformando le tapas in deliziose piccoli assaggi di vario genere.
Oggi proponiamo la ricetta delle tapas di peperoni arrotolati alle erbe con capperi e pinoli.
Dite gazpacho e pensate immediatamente alla bevanda al pomodoro tipica della Spagna: oggi però proponiamo la ricetta del gazpacho di melone e pesca, una ricetta di Mattia Poggi cheripensa il classico gazpacho per proporlo in un mix deciso e invitante di sapori esotici.
Dissetante e perfetto per l’estate, la ricetta proposta è una rivisitazione colorata e allegra della classica zuppa fredda andalusa.
Basta andare in Spagna per poter apprezzare il rito delle tapas, piccoli stuzzichini che vengono serviti in tutta la penisola dalle 20 alle 22. Simbolo della convivialità, sono piccoli assaggi di diverse pietanze diffuse in tutta la Spagna nate originariamente in Andalusia per poter accompagnare lo sherry, il classico vino spagnolo che veniva coperto da un piattino vuoto (per tenere lontano le mosche).
Nel corso del tempo i piattini sono stati riempiti da diverse squisitezze, ciascuna diversa per ogni regione e preparate con le pietanze caratteristiche della zona. Vediamo le tapas più diffuse, semplicissime da preparare.
Si festeggia il 15 giugno il #Tapasday, la giornata che da tre anni a questa parte celebra il terzo giovedì del mese di giugno pintxos e tapas gli stuzzichini più amati della Spagna.
Il Tapasday viene contemporaneamente festeggiato non solo in Italia, ma anche in 30 Paesi, dalla Spagna alla Francia agli Stati Uniti, dal Giappone all’Argentina fino alla Norvegia. E per festeggiare questi deliziosi stuzzichini che possono essere serviti freddi o caldi sono in programma iniziative e appuntamenti che promuovono e diffondono la cultura gastronomica iberica legata al suo modo di socializzare all’insegna della convivialità.
Si chiamano Ensaimadas e sono classici dolci argentini lievitati che vengono preparati con un impasto molto semplice a base di farina, acqua, zucchero, uova e arricchito da un ingrediente non leggerissimo, lo struttodi maiale.
In realtà si tratta di un dolce spagnolo che si caratterizza proprio per la presenza dello strutto e che sono stati importanti in Sud America, a San Pedro, in particolare, da un pasticcere spagnolo.
La Tortilla de patatas o anche semplicemente tortilla de patata, è uno dei piatti spagnoli più famosi e diffusi in tutto il mondo.
Ormai non si può consumare solo in Spagna, ma ovunque: è un piatto saporito e che regala sazietà e che richiede due ingredienti molto poveri, le patate e le uova.
Ricordo ancora quando le assaggiai per la prima volta in occasione di uno dei miei viaggi in Spagna. A prima vista molto simili alle nostre di patate, le crocchette di prosciutto spagnole si differenziano notevolmente in quanto a preparazione, consistenza e sapore. Niente patate ma un impasto molto simile alla nostra besciamella, molto più denso ed arricchito con un soffritto di cipolle che regalano ulteriore gusto, per poter essere manipolato facilmente e reggere durante la cottura. Le crocchette di prosciutto spagnole risultano ottime per un aperitivo sfizioso o come secondo piatto.
Amanti della Spagna, ma soprattutto della buona cucina, ecco per voi le più buone ricette dei piatti tipici spagnoli. Se pensate che questi ultimi si riducano alla sola paella, vi sbagliate: la Spagna è ricca di prelibatezze tutte da scoprire, di una tradizione caratterizzata da sapori mediterranei, non molto lontani dalla nostra, ecco perchè risultano particolarmente apprezzati agli occhi degli italiani.
Il gazpacho è in assoluto la preparazione che più identifico con l’estate. Sicuramente agevola il fatto che sia a base di ortaggi e che venga servito completamente freddo, ecco perchè, soprattutto durante i giorni più caldi lo porto spesso in tavola ed ho imparato a farlo apprezzare anche al resto della famiglia, solitamente restia di fronte alle preparazioni insolite, almeno per quanto riguarda casa mia. Un incentivo per la sua preparazione poi è che si prepara davvero in pochissimo tempo e, ancor di più, che non si deve cuocere nulla, quindi niente fornelli accesi e conseguente caldo.
Ed oggi mentre annaspavo per il caldo, ma più che altro per l’umidità (a proposito, ma anche da voi è così?) mi è venuta la brillante idea di prepararmi ungazpacho. A dir la verità sono stata indecisa se pranzare o no, non avevo molta fame nè tanta voglia di masticare, così gira e rigira in cuicna mi è saltato all’occhio ilbimby e con lui tutta una serie di verdure ed ortaggi che avevo lì vicino, detto fatto, la scelta non è stata obbligata ma quasi, avevo proprio voglia di qualcosa di fresco e nutriente ed ilgazpacho con il bimbyè stato quanto di più azzeccato potessi preparare.
Per chi non lo conoscesse, dietro questo nome si cela una zuppa piuttosto modesta (in quanto ad ingredienti, perchè in quanto a sapore è a dir poco paradisiaca!) di cipolle, peperoni, cetrioli, pomodori, etc etc, rigorosamente fredda e condita con un filo di olio extra vergine di oliva, e cubetti di pane tostato.
L’insalata. Troppo spesso interpretata solo come contorno è invece un piatto che può contenere tantissime sfumature e può essere arricchito in modi molto diversi. Innanzi tutto le insalate con la carne e con il pesce sono squisite, pensiamo all’insalata di pollo oppure a quelle con i gamberetti, non solo possono essere un secondo piatto e contorno, tutto compreso, ma arricchendole in modo completo, con foglie verdi e pomodori, uova, anche patate, insomma ci ritroviamo di fronte a un pasto vero e proprio!
A parte queste derivazioni ecco che possiamo ritrovarci anche di fronte ad insalate come questa aragonese, lattuga, pomodori, olive e peperoni, ma ecco comparire uova e prosciutto, e così l’insalata diventa una cena, secondo piatto che basta a se stesso. Vado a sottolineare la presenza del prosciutto serrano, uno dei caratteristici prosciutti prodotti in Spagna, di lavorazione artigianale e dal sapore assolutamente inconfondibile. Chiaramente non è così facile trovarlo, quindi potrete sostituirlo con delle fette di prosciutto tagliate piuttosto spesse e che ridurrete poi a dadini o a listarelle, come indicato in ricetta, e il risultato sarà probabilmente meno iberico e più nostrano, ma sempre buonissimo!
La sangria: sicuramente la bevanda dell’estate, quella che solo a vederla con tutti i pezzettini di frutta galleggiante mette di buon umore, con tutte quelle spezie (tra le quali cannella, vaniglia e chiodi di garofano) regala profumi e aromi invitanti. La sangria, tipica della penisola iberica, è la bevanda spagnola per eccellenza: un mix di vino rosso (anche se ho scoperto che esista la versione a base di vino bianco nella Catalogna, se non erro), frutta di ogni tipo e spezie. Il ghiaccio a completare il tutto, del resto sarebbe impensabile dissetarsi senza, almeno con queste temperature.
Quando ero piccola mia nonna mi preparava sempre il “pane con il pomodoro schiacciato” per merenda. Ed io lo adoravo. Sarà stato per il caldo o forse per il colore ma quella era davvero la mia merenda preferita. Ed ecco allora che in un’epoca e in un mondo in cui si fa sempre più ricorso all’utilizzo di cibi preconfezionati, soprattutto alle merendine, vi propongo un ritorno alle origini, un ritorno al mio cibo evocativo per eccellenza: il pane con il pomodoro. La Spagna, soprattutto nella zona Catalana, ne ha fatto il suo cibo emblematico: infatti in qualunque bar di o ristorante di Barcellona vi accoglieranno con una buonissima fetta di pane e pomodoro come antipasto. E allora noi italiani che anche di pomodori ne abbiamo a bizzeffe? abbiamo solo l’imbarazzo della scelta della varietà da usare: ciliegini, a grappolo, costoluti, datterini o ancora i classici e mitici San Marzano? a voi la scelta ma comunque la mettiate a merenda date ai vostri figli e anche a voi stesse uno snack leggero, sano, nutriente, rinfrescante e buonissimo: il pane con il pomodoro appunto.
Appena letto il titolo di questa ricetta ricordo di aver subito pensato che si trattasse di una specie di cotoletta di pesce, di baccalà, appunto. Ma man mano che scorrevo con lo sguardo gli ingredienti, dopo aver letto pasta briseè ho pensato: “ma che c’entra?” Non mi era venuta in mente l’immediata e forse più scontata associazione con le empanadasspagnole. Ed in realtà proprio di questo si tratta, se non delle originali, delle lontane cugine italiane. Già, perchè nella ricetta di questo articolo il guscio di pasta è costituito dalla briseè, base di tante torte salate. Mentre la pasta base delle empanadas spagnole è più simile alla pasta di pane, o quella della pizza. Certo: ogni famiglia ha la sua ricetta propria, quella tramandata di mamma in figlia, quella risultato di varie modifiche e dei gusti dei componenti la famiglia, ma in generale le empanadas rispecchiano l’uso, comune a molti paesi, di riempire la pasta di pane con i più svariati ingredienti. Molto diffuse in Spagna sono quelle ripiene di pesce, che forse quì in italia non sono così comuni,(ecco il motivo del mio stupore iniziale di fronte alla prima lettura della ricetta).
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