Si chiama scapece alla vastese ed è un piatto della tradizione culinaria abruzzese e di antiche origini.
Si dice che le origini del piatto siano legate alla Puglia e alla città di Gallipolli in generale, ma adesso viene comunemente associato alla cucina abruzzese.
Le zucchine al formaggio abruzzesi sono un contorno ricco, ma veramente facile da preparare. Per portare il piatto in tavola avete bisogno semplicemente delle zucchine, del formaggio e dell’olio: una ricetta veramente gustosa che potrete declinare anche diversamente.
Potrete sostituire le zucchine con altri tipi di verdure e chiaramente potrete preparare un secondo ricco a base di diverse verdure: potrete aggiungere le carote, le patate e altri tipi di verdure fra le varietà che preferite.
Non chiamatelo minestrone perché in effetti non lo è assolutamente: le virtù teramane sono un piatto tipico della città di Teramo che vengono gustate anche in occasione della festa del Primo Maggio, la festa dei lavoratori.
Le origini del piatto di legano anche alle tradizioni contadine quando le massaie preparavano i pasti con gli avanzi delle provviste invernali e le nuove primizie primaverili. Il risultato è un piatto a base di legumi secchi che venivano cotti con le verdure, con la cotica di maiale e con la pasta fresca e secca.
L’agnello cacio e uova altro non è che un piatto appartenente alla tradizione abruzzese pasquale. Si tratta di una pietanza facente parte della cucina povera, che si caratterizza per l’impiego di pochi e semplici ingredienti ma che sapientemente abbinati tra di loro danno vita ad un secondo davvero impareggiabile. Immacabile sulle tavole pasquali abruzzesi, la ricetta che vi propongo oggi, in particolare, proviene dalla trasmissione di Benedetta Parodi, i Menù di Benedetta.
Alla ricerca delle ricette tradizionali di Pasqua, oggi mi sono imbattuta nel fiadone abruzzese. Si tratta di un rustico al formaggio che ha la forma tipica dei ravioloni. Si riempie di formaggi (se sono stagionati e saporiti è meglio) ma anche di salumi, salsiccia e chi più ne ha più ne metta. Il nome “fiadone” proviene dal caratteristico taglietto che si fa sui ravioli in cottura, da cui fuorisce un soffio d’aria, appunto il “fiadone”. Non sono riuscita a capire se esiste una versione originale del fiadone perchè le ricette che si trovano in rete sono abbastanza diverse e credo che molto dipenda anche dai gusti personali. Ottimi da mangiare come antipasto, i fiadoni abbruzzesi li potrete portare con voi anche per la scampagnata di Pasquetta.
Le scrippelle sono un piatto tipico della cucina teramana, davvero immancabile durante i pranzi dei giorni di festa e particolarmente a Natale. Si tratta di sottilissime frittatine a base di uova e farina che si cuociono versando l’impasto in una padella caldissima. Sono molto simili alle crepes francesi che, secondo alcuni, da Teramo furono portate oltralpe al seguito degli eserciti francesi, mentre altri le considerano derivate proprio da queste. Le scrippelle però differiscono dalle crepes non solo per gli ingredienti ma anche per l’uso che se ne fa. In Abruzzo infatti le scrippelle sono la base di molti piatti salati, che sostituiscono la pasta. E addirittura una ricetta tipica abbruzzese, le scrippelle ‘mbusse, prevede che queste frittatine siano riempite di formaggio e poi servite su un letto di brodo di gallina ruspante. Quella di cui parliamo oggi però, è una ricetta golosissima anche se un pochino più complessa da preparare, che richiede calma per chi lo gusta e pazienza per chi lo deve preparare. Si tratta di un timballo di scrippelle, con ragù di carne, carciofi, besciamella e formaggio. Una vera golosità che piacerà a tutti, grandi e piccini. Le scrippelle vanno cucinate in modo che il risultato sia una sfoglia sottilissima e leggera che poi andrà condita come se fosse una teglia di lasagne. Basterà tenere la fiamma bassa e poi rigirare le scrippelle in modo da cuocerle da entrambi i lati. Riguardo al condimento, potete scegliere di mettere i cuori di carciofo sbollentati oppure, come prevede la ricetta originale, soffriggerli con olio e rosmarino e poi cuocerli in tegame con un po’ d’acqua finchè non saranno diventati tenerissimi.
Il nostro viaggio tra le tradizioni culinarie delle regioni italiane oggi approda in Abruzzo. Per la prima volta parliamo delle zuppe di Natale, una portata molto comune nei pranzi di Natale o della vigilia perchè, complice il clima rigido, c’è più voglia di gustare piatti confortevoli e caldi. L’Abruzzo è una terra ricca di lavoro e di passione, di storia e di ideali. Questa regione mantiene intatte le sue tradizioni gastronomiche. Pastorizia ed agricoltura sono attività ancora ben sviluppate e la gastronomia propone gusti forti e genuini, la cucina è robusta nei sapori. Dominano nei piatti abruzzesi aromi e spezie e le ricette sono espressione di una cucina semplice, sia per ingredienti che per modalità di cottura, ma non per questo poco gustosa. La ricetta di oggi è quella della zuppa a base di ceci e castagne, un piatto tipico del pranzo di Natale. Ingredienti poveri dunque, ma al contempo gustosi, che mixati nelle più astruse combinazioni, sono in grado di stuzzicare il palato come pochi piatti al mondo. La tradizione culinaria abruzzese è molto variegata e molto legata alla sua conformazione geografica. Ecco quindi che nelle zone di mare le zuppe di pesce e la materia ittica la fanno da padrona, con la loro freschezza e la loro originalità. Se invece ci avviciniamo alla catena montuosa appenninica ed al Gran Sasso, possiamo subito notare come le tradizioni dei contadini e degli allevatori che solevano sfamarsi con i frutti della terra e della propria transumanza, siano ancora vive nella cucina.
Ho in giardino pacchie piantine di ribes che puntualmente ogni anno danno i loro frutti.
Due anni fa la quantità di ribes raccolto è stata veramente grande e ho l’ho fatto in 4 riprese per avere poi il tempo di lavare, sgranare i grappolini, cuocerli , passarli al passaverdura onde eliminare i semini, cuocere in tutto ed invasare a caldo.
L’estate è sinonimo di pesce, e quale tipo di pesce più degli altri non è un richiamo alla bella stagione se non i gamberetti? Tantissime ricette per cucinare i gamberetti, un elenco infinito lo potrebbe fare Bubba, il ragazzo di colore che Forrest Gump, impersonato nell’omonimo film da Tom Hanks, conosce in Vietnam, la cui famiglia da generazioni si occupa della pesca di gamberi.
Qualche ricetta ve l’abbiamo suggerita anche noi, ma è sempre meglio avere più risorse possibile per poter sfoderare al momento opportuno un piatto differente per far restare a bocca aperta i nostri ospiti.
La ricetta che vi propongo oggi è quella di un classico della cucina italiana delle località che si affacciano sulla costa, la pasta con i gamberi, ma siccome ogni luogo ha una propria tradizione e dei propri assi nella manica, e un piatto è molto differente da regione in regione, vi confido la ricetta dei Maccheroni con gamberi alla pescarese.
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