Oggi vi propongo un primo piatto appartenente alla cucina romana, la ricetta dei rigatoni con sugo della pajata. Prima di passare al relativo procedimento, è d’obbligo però specificare, per chi non lo sappia, cosa sia la pajata. Non si tratta altro che dell‘intestino del vitello, il quale contiene al suo interno una sostanza chiamata chimo, dall’aspetto lattiginoso. I rigatoni con sugo della pajata trarrebbero le loro origini presso il quartiere Testaccio, anticamente sede del mattatoio, in particolare dall’usanza dei lavoratori presso lo stesso, di utilizzare gli scarti delle carni macellate, ovvero il quinto quarto, ricevuto al termine della giornata lavorativa, per preparare pasti sostanziosi in grado di sfamare le proprie famiglie.
Giudaico-Romanesca
Cucina giudaico-romanesca: i Saltimbocca alla romana
Carciofi alla giudia, spaghetti alla carbonara, spaghetti cacio e pepe … sbirciano nella pagina dedicata alla cucina giudaico-romanesca ho notato che sono state inserite tante ricette della cucina della Capitale, ma cercando più attentamente mi sono accorto di una svista, o meglio di un’assenza, di cui mi scuso, in quanto anch’io autore di queste pagine. Non era stata inserita la ricetta dei Saltimbocca alla romana! Com’è stato possibile non scrivere prima di un piatto così eccezionale come i Saltimbocca alla romana?
Tante ricette da inserire, svariati argomenti di cui parlare ed una svista come questa può succedere. Siamo pronti, anzi prontissimi a rimediare, oggi, inserendo la ricetta dei Saltimbocca alla romana. Vi siete mai domandati il perché di tale nome? Quasi ovvia la spiegazione. La carne di vitello cucinata in questo modo è talmente buona, che non avrete bisogno di accompagnala alle fauci, salta direttamente in bocca per quanto è strepitosa nella sua semplicità! Ed ora: Saltimbocca alla romana.
TuttoKosher, dove acquistare prodotti kasher online: dal pane azzimo ai dolcetti ebraici
Abbiamo già parlato sulle pagine di Ginger dell’alimentazione Kosher (o Kasher), tipica della tradizione ebraica. Navigando in giro per il web ci siamo imbattuti in un prodotto davvero interessante: si tratta di Tuttokosher.com che è un nuovo sito Internet in cui è possibile acquistare i prodotti kosher online.
Kosher in ebraico significa “adatto” e si riferisce a tutti i cibi consentiti dall’ebraismo.
Con l’osservanza della Kasherùt, un elemento centrale della vita ebraica, nutrirsi diviene non solo un mezzo di sopravvivenza biologica ma soprattutto un’espressione culturale e religiosa che coinvolge il corpo e la mente.
Gli alimenti della tradizione ebraica non sono rivolti ai soli ebrei. L’uso del pane azzimo, per esempio, è diffuso ovunque per le grandi proprietà nutritive e dietetiche di questo alimento. Nei supermercati però spesso l’azzima (o matzah, in ebraico) è confinata nei scaffali dl cibo biologico e i costi sono altissimi. Su Tuttokosher.com abbiamo scoperto con piacere che c’è una promozione che propone un pacco da un chilo di pane azzimo a 1,50 euro. Questa iniziativa è nata in occasione della pasqua ebraica (Pesach). In tale festività si ricorda la fine della schiavitù degli Ebrei in Egitto, che sancisce un passaggio fondamentale perla loro storia: la vera ed effettiva nascita del popolo d’Israele. Una primizia secondo la Torah (Antico Testamento e testo di riferimento per la Legge ebraica). Una primizia ricordata anche dal harosset, una marmellata di primizie appunto (fatta principalmenete di mandorle, miele e altra frutta), che ricorda l’argilla con cui gli Ebrei costruivano le piramidi durante il giogo egiziano.
Cena estiva a base di: Palombo con piselli alla romana
TEMPO: 1 ora| COSTO: medio-alto| DIFFICOLTA’: media
VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI
Parliamo di una gustosa ricetta a base di pesce, pietanza molto estiva, visto che la parola pesce è quasi sinonimo d’estate e di vacanze. Il piatto di oggi è il Palombo con piselli alla romana, una ricetta della cucina giudaico-romanesca, che, chi non si trova in luoghi di villeggiatura e di vacanza, può comodamente preparare nella propria cucina e sognare di trovarsi in riva al mare.
Il Palombo è una varietà di pesce molto singolare. La forma e l’aspetto ricordano quelli di un piccolo squalo, ed, infatti, il Palombo appartiene proprio alla famiglia degli squali.
Se volete preparare un menù completo a base di ricette di pesce vi consiglio di accostare due differenti secondi da portare in tavola. Provate a mettere accanto gli spiedini di code di scampi ed il Palombo con piselli alla romana e poi, fatemi sapere che risultato avete ottenuto!
Come fare i Carciofi alla giudia
TEMPO: 35 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: media
VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI
Coltivati in quasi tutta l’Italia, i carciofi sono una verdura molto apprezzata e consumata nelle varie regioni del nostro paese. Una varietà per ogni regione, dal violetto di Sardegna al violetto di Palermo, ed ancora il carciofo romanesco e il violetto Toscano entrambi senza spine. Così come le varietà anche le ricette sono diverse da regione in regione.
Una tra le ricette più conosciute e stimate è indubbiamente quella dei Carciofi alla giudia. Piatto tipico della cucina romanesca, i Carciofi alla giudia sono caratteristici per la loro particolare forma aperta, a rappresentare un fiore. Una volta pronti sembrano veramente dei fiori dorati ben disposti sui piatti. Buon appetito con i Carciofi alla giudia.
Ricette tradizionali: gli Spaghetti alla carbonara
TEMPO: 30 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa
VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI
Tra le ricette tradizionali una che indiscutibilmente è entrata a far parte del patrimonio storico e culturale Italiano è quella degli Spaghetti alla carbonara. Orgoglio della nostra cucina, la pasta alla carbonara è un piatto apprezzato da tutti i popoli del mondo. Ricordo che l’anno scorso, hanno addirittura proclamato il giorno degli Spaghetti alla carbonara, una giornata in cui tutti i cuochi del globo si sono sfidati nella preparazione della carbonara. Momenti indiscutibili in cui sentirsi fieri di essere Italiani.
La ricetta originaria è molto antica e di origini povere, la maternità di questo piatto è indubbiamente della cucina giudaico romanesca, ma poi ogni luogo ne ha fatto delle proprie variazioni. C’è chi mescola della panna alle uova, per renderle più cremose, o chi prima le fa strapazzate e poi le unisce alla pasta; o ancora c’è chi non usa il guanciale, ma del semplice prosciutto cotto. Insomma tante versioni più o meno apprezzabili, ma non vogliamo discutere di questo. Eccovi la ricetta degli Spaghetti alla carbonara.
Pappardelle al profumo di menta con sughetto….. vegetale
E’ stato “amore” a prima vista.
Quando ho visto questa ricetta su un giornale di cucina di qualche mese fa e che ora non trovo, mi ha conquistata il connubio tra la pasta profumata alla menta, diligentemente preparata e stesa a mano, e un sugo vegetale facile da preparare e con ingredienti facilmente reperibili sul mercato perché di stagione.
Ho fatto però una variante golosa che in seguito ho giudicato ben azzeccata e cioè l’aggiunta di una manciata di mazzancolle che avevo nel freezer e quindi a….. disposizione.
Ricordo ancora che, quando ero piccola, mio padre voleva che la mamma avesse in cucina tutti gli elettrodomestici e robot che le potessero venire in aiuto nella preparazione delle vivande. Non volle mai però che acquistasse la macchina per stendere la pasta. Le tagliatelle le voleva stese a mano e aveva ragione.
Semplicità e gusto con le Tagliatelle alla romana
Pane, amore e…. fantasia. Fatti in casa
Il titolo del post ricorda certamente un film del 1956 o giù di lì che vide protagonista la Lollobrigida e Vittorio De Sica. Sicuramente l’accostamento sembra forse un po’ ardito ma, nella preparazione di questo prezioso alimento c’è proprio l’amore, la passione e la fantasia che si esprime nelle forme che con il pane si possono realizzare.
Il pane che ho confezionato è commestibile ma alcuni panettiere che si “divertono” come me a preparare forme insolite per decorare le loro vetrine, danno una consistenza diversa all’impasto con l’aggiunta di grandi quantità di sale per allungare la “vita” delle loro creazioni.
E’ facile intuire che preparo il pane con l’ausilio del mio fedele mixer e successivamente a mano e non con il supporto della macchina del pane certamente utile per una preparazione programmata e “quasi” senza sorprese. Le forme che si ottengono con questo elettrodomestico sono però tutte uguali mentre a mano ci si può sbizzarrire a volontà come ampiamente dimostrerò in seguito.
Cucina Kasher (o kosher) Conosciamo le principali regole alimentari ebraiche
I Prodotti Kasher (o Kosher, secondo la dizione Yiddish) sono per definizione quei prodotti che, in seguito a lunghi processi di controllo, possono essere consumati oltre che dai buongustai di tutto il mondo, anche dagli esponenti delle Comunità Ebraiche e da quelle Musulmane (Halal è l’equivalente in arabo di kosher). Kashèr significa valido, adatto, buono. Un cibo è kasher quando è stato preparato nel rispetto delle norme alimentari ebraiche, e kasherut è l’insieme di queste norme.
Oltre a garantire i requisiti fondamentali necessari ai principi religiosi dell’ebraismo, tali prodotti e tali norme offrono un livello di controllo qualitativo superiore, e non a caso negli Stati Uniti la maggior parte delle industrie alimentari si propongono sul mercato contraddistinte da tale marchio (una “K” o una “U”, che sta per “Union of Orthodox Congregation of America“). Gli alimenti permessi costituiscono la base fondamentale della cucina ebraica, le cui pietanze, per un pubblico di non ebrei possono essere preparate anche con alimenti non a norma (non disperatevi quindi, se non riusciste a reperire della carne kasher nella vostra città, potete cucinare anche con quella normale).
Vediamo quali sono le principali norme della kasherut, allora. Le norme alimentari ebraiche andrebbero inserite in un contesto più ampio delle regole che permeano la vita spesa secondo i precetti dell’ebraismo. Cercheremo di riassumerle nella maniera più sintetica possibile, consapevoli del fatto che non potremo essere esaustivi, data la complessità della materia. Per chi volesse approfondire maggiormente la tematica della cucina kasher, rimandiamo alla fine di questo articolo. La Torah (il principale testo religioso per l’ebraismo) classifica gli animali in vari gruppi (quadrupedi, acquatici, volatili, insetti, ecc.) e distingue nell’ambito di ogni gruppo le specie permesse e quelle proibite.
Frigo vuoto? Nessun problema, si può cucinare con poco
Cucinare alla giudia: polpette con carne e spinaci
- 200gr di carne di manzo tritata
- 200gr di spinaci
- 200gr di passato di pomodoro
- 50gr di pane all’olio raffermo
- 1 tazza di brodo
- 1 uovo
- 1 presina di noce moscata
- sale
Dall’antica festa di Tu Bishvat, composta di frutta israeliana
- 1/2lt di vino rosso
- 100gr di uvetta sultanina
- 1 mela Smith (acidula)
- 200gr di prugne nere secche snocciolate
- 70gr di albicocche essiccate
- 1 cucchiaio di succo di limone
- 100gr di zucchero
- 1 cucchiaio di miele
- 70gr di gherigli di noci pecan
- 50gr di mandorle a filetti
- 50gr di gherigli di noce
- 1 mazzetto di mentuccia
Recensione: SORA MARGHERITA | Trattoria, Roma
SORA MARGHERITA – Trattoria
P.za delle Cinque Scole, 30 – Roma
- Telefono 06 6874216, Niente Carte di credito
- Chiusura: Aperto solo a pranzo dal Martedì al Sabato (Nel Weekend anche la sera)
- Coperti: 35
- Ambiente: Familiare
- Cucina: Tradizionale, Giudaico-romanesca
- Target: Turisti, clientela affezionata
Una piccola perla nel cuore del ghetto, al centro di Roma, così si potrebbe definire la trattoria di Sora Margherita. Una porta appena visibile, senza insegna, come le vecchie osterie di una volta, (quando è chiuso non si vede nemmeno) è un vero miracolo che sia sopravvissuta indenne fino ad oggi. Ambiente caldo e familiare, piccolissimo, con una cucina minuscola ma di qualità, che si contraddistingue per tutto ciò che è casareccio: quasi tutto fatto in casa, dalla pasta al pane. Agnolotti, fettuccine a cacio e pepe, involtini, carciofi alla giudia, la parmigiana estiva, abbacchio a scottadito o alla cacciatora, aliciotti con indivia, baccalà. Fortissima l’ispirazione della più tipica cucina romana con un’importante penetrazione della cucina giudaica (siamo nel quartiere che corrispondeva all’area del ghetto ottocentesco).