TEMPO: 40 minuti | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media
VEGETARIANA: NO | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI
Nell’ultimo periodo ho parlato spesso di riso e risotti, non so se è stato un caso, trovarmi proprio tra le mani un ricettario specifico, o se in fondo è una cosa naturale visto che notoriamente sono una fan dei primi piatti e quindi mi ritrovo più spesso a cucinare pasta o riso. In verità ho anche una mia storia personale particolare con il riso.
Mia mamma non cucina i risotti. Lei sa solo bollire il riso, anche se ha sempre affermato, da quando io lo ricordi, che le preparazioni con il riso sono in assoluto i suoi piatti preferiti, ma lei non cucina risotti. Lessa il riso, lo utilizza per valanghe di insalata di riso, lo amalgama al minestrone, a volte lo amalgama ai legumi, ma sempre dopo averlo scolato e lasciato asciugare per un po’ nella colapasta. Col tempo ho scoperto che non si può parlare di “risotto” in questi casi, e soprattutto io trovavo tantissima difficoltà ad emulare questa cosa, non riuscivo a lessare il riso al punto giusto, anche se adesso finalmente ho preso un po’ la mano.
A casa del mio fidanzato si preparano solo risotti. Al massimo quando si fa l’insalata allora si scola dalla pentola il riso lessato, ma nemmeno sempre. Di conseguenza lui, molto bravo in cucina, quando mi preparava i risotti, all’inizio della nostra storia, soffriggeva, cuoceva nella pentola, mantecava. Ottimo. Alla fine gli ho rubato il mestiere, sono diventata bravissima nel prepararli e anche nell’inventare ricette dalle molteplici combinazioni di ingredienti.
Ancora adesso mia mamma storce un po’ il naso quando le preparo un risotto, comunque quel tipo di consistenza le piace solo al ristorante. E io non ho solo imparato a cucinare qualcosa in cui sono molto portata, ho imparato che si attinge sempre da tutti, in cucina e nella vita, che sia riso o che sia risotto.