I dolci con il forno a microonde: introduzione

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Il forno a microonde è diventato ormai un alleato di tutti. C’è chi lo usa solo per scongelare e riscaldare, chi ormai ha imparato a utilizzarlo per cucinare non può farne a meno, chi è diffidente ma lo trova comodo e veloce. Comunque sia il forno a microonde può risultare un’ottima soluzione per sfornare dei dolci, anche per ricette che necessitano proprio di questa specifica cottura.

Innanzi tutto il microonde non cuoce solo più velocemente, ma può aiutare anche nella preparazione degli ingredienti, può ammorbidire la frutta o sciogliere il burro, ad esempio.

I risultati della cottura non sono identici a quelli del forno tradizionale, visto che il forno a microonde non può dorare nè rendere croccante la superficie di una torta. Un dolce preparato con ingredienti chiari  rimarrà chiaro. Anche usando degli accorgimenti, per cercare di scurire un po’ la superficie, come ad esempio utilizzare la melassa, la farina integrale o i datteri, non riusciremo mai ad avere una vera e propria crosta, però si potrà maschere il pallore. Questo è il motivo per cui le teglie che andranno nel microonde non devono mai essere infarinate, i residui di farina non risulterebbero come un bel bordo scuro, ma come uno strato scolorito e umido. Se proprio è necessario, se il tipo di dolce rischia di rimanere troppo attaccato alla teglia, di possono utilizzare delle briciole di biscotti.

Come utilizzare il forno: posizionamento e cottura

forno

Nelle vecchie cucine di un tempo venivano utilizzati due diversi modi di azionare e regolare la fiamma del forno. Una era orizzontale, nella parte inferiore del forno, e una verticale, che invece era posizionata in alto. La prima veniva utilizzare per i dolci principalmente, per farli crescere, e invece quella “alta” serviva per arrostire e gratinare le vivande.

Le cucine moderne hanno un’unica fonte di calore, e per di più, con l’avvento dei forni ventilati i metodi e i tempi di cottura sono cambiati. Non esistono quasi più i forni a gas ad esempio, come quello che aveva mia nonna. C’era questo buchino al centro della parte inferiore, sono sicura che molti di voi lo ricordano, e bisognava azionare il gas con la manopola, che era insieme alle altre dei fornelli, e poi chinarsi, con un cerino di quelli lunghi per dare la fiamma. Mia nonna dava fuoco a un foglio di giornale e lo appoggiava nel foro, la fiamma prendeva immediatamente. Si propagava nella casa uno strano odore, molto piacevole, sapeva ancora di tempi antichi, anche se ormai era tutto più che moderno e mia nonna stessa si era adattata a cucinare in modo più veloce, pratico, dinamico.

Impariamo ad aprire la noce di cocco e prepariamoci dei dolcetti

dolcetti al cocco 

TEMPO: 20 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: medio-bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Esotico e sfizioso il cocco, quel simpatico frutto dalla corazza dura e dal cuore candido e gustoso che al primo assaggio evoca atolli, spiagge bianche e mari cristallini. Fresco e nutriente è un frutto dalle mille proprietà oltre che, ahimè, dalle numerose calorie. Quando acquistate una noce di cocco prendetela in mano, deve risultare pesante, e scuotetela per sentire lo sciacquio del succo: tanto più il liquido è abbondante, tanto meno la noce di noce è matura. La presenza del liquido tuttavia non è sinonimo di qualità. Dipende semplicemente dall’uso che se ne deve fare: se quello che ci serve è la polpa, dovremo secgliere un frutto maturo. In ogni caso non buttate il liquido: l’acqua di cocco, ricavata dai frutti maturi ha proprietà dissetanti, rinfrescanti ed è leggermente lassativa.La noce di cocco intera si conserva in luogo fresco e può essere consumata entro una settimana. Chi si trova a dover aprire una noce di cocco sicuramente avrà notato che non si tratta di un’operazione semplicissima. Allora per evitare le scenette tipiche dei cartoni animati, vi do qualche indicazione per eseguire l’operazione di apertura.

Innanzitutto forate il guscio con un punteruolo facendo fuoriuscire il liquido, i punti da bucare dovranno coincidere con gli opercoli (termine che indica le macchie scure presenti nella parte superiore del frutto). Dopodichè procedete con un martello all’aperura dando un colpo secco alla parte esterna dopo aver appoggiato il cocco su un piano solido. Dopo aver praticato l’apertura, inserite la lama di un coltello per facilitare l’operazione, ed il gioco è fatto, siete pronti per rimuovere la polpa dal guscio. In alternativa provate così: mettete la noce di cocco qualche minuto in forno a 180C°, dopo averla svuotata del liquido. Il calore asciuga e induce delle crepe nel guscio, che si puo’ poi rompere con facilità. Visto che ci sono vi lascio una ricetta semplicissima per dei dolcetti di cocco veloci.

 

 

La granita siciliana? Facciamola in casa

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TEMPO: 10 minuti+6 ore nel freezer |COSTO: basso|DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: SI| PICCANTE: NO| GLUTINE:SI| BAMBINI: SI

Chi ha avuto la fortuna di approfittare del 2 giugno per allungare il suo week-end magari avrà già avuto la possibilità di assaporare qualche ora di mare. Purtroppo io non sono rientrata tra i fortunati, ma il caldo non mi ha dato tregua ugualmente ed allora per risollevarmi un po’ ho deciso di prepararmi la granita al limone, quella vera però.

Mi piacerebbe condividere la mia ricetta, utile anche a chi, come me, non possiede gelatiera e Co. Difatti il procedimento è facilissimo oltre che, perchè no, un po’ anomalo, ma il risultato ve lo garantisco io, è la ricetta di casa da anni e con un piccolo accorgimento, che vi svelerò nel corso della ricetta, otterrete una granita degna di qualsiasi pasticceria siciliana. Allora procuratevi dei bei limoni e mettetevi all’opera.

Piccolo dizionario della cucina

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Ecco la seconda parte di questo piccolissimo dizionario culinario, che per qualcuno potrà essere solo una semplice ripetizione, mentre per altri risulterà non solo molto interessante ma anche molto ma molto utile!

Come dicevo anche nella prima parte di questa specie di grammatica della cucina, a volte ci sono dei termini specifici dei quali dobbiamo conoscere al meglio il significato, in modo che durante la preparazione di una ricetta non rischiamo di sbagliare qualcosa, magari cuocendo troppo una pietanza che in relatà andava solo scottata, oppure pelando in un certo modo frutta o verdura, rischiano di eliminare la buccia o dei ciuffi che potrebbero poi servire nel corso della preparazione. Per questo ho deciso di pubblicare questo elenco di termini culinari con i loro significati.

Un semplice dizionario alimentare

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Mai dare per scontate le parole che utilizziamo, anche in cucina. Tutti i termini hanno dei loro significati specifici, che magari variano di poco tra una parola e l’altra, però il mondo del cucinare è proprio uno di quegli ambienti in cui una piccola variazione può dar vita a un’altra ricetta!

Già da prima di iniziare a vivere da sola mi sono trovata in difficoltà a volte, sfogliando un ricettario o volendo provare una ricetta che sentivo e vedevo nei tanti programmi tv, c’erano dei termini specifici, che adesso mi sono chiarissimi, ma che allora rappresentavano un gran mistero! Così l’altro giorno, mentre sfogliavo un vecchio libro di ricette, ho trovato tra le prime pagine un piccolo dizionario, con i termini fondamentali, e ho immediatamente pensato di proporlo. Alla fine serivrà alle cuoche esperte per dare una ripassatina e a quelle più giovani e che si stanno addentrando in questo fantastico mondo, per capirci qualcosa tra le mille sfumature di cottura, tagli, pulizia degli alimenti e altro ancora!

Rimettiamoci in forma, le buone abitudini

Vegetali

Non abbiamo più scuse adesso, sono tutte esaurite. Prima perchè l’estate era ormai finita, “nessuno mi vedrà in costume per almeno altri 10-11 mesi“, poi è arrivato l’inverno “figurati che me ne frega di quei 2 chili in più, tra maglioni e giacconi nessuno se ne accorgerà“, poi in vista della Pasqua, alzi la mano chi non ha pensato “dopo la grigliata del lunedì, ho deciso, questa volta è sicuro, mi metto a dieta”.

Solo che adesso i chili in più potrebbero non essere solo 2, ma inspiegabilmente (o forse no) potrebbero essere saliti di qualche unità. Ed allora ? Meglio correre ai ripari fin da ora che c’è tutto il tempo necessario per smaltirli.

Armiamoci di tanta, ma proprio tanta, forza di volontà e con qualche piccola rinuncia e qualche accorgimento potremmo davvero eliminare i chili in eccesso.

Questa non vuole essere una guida, anche perchè non sono una dietologa e non ho le competenze necessarie, ma una serie di suggerimenti utili, quindi mi sento di condividerli. Ovviamente sono dei consigli per chi è in salute e non ha particolari problemi.

Sac à Poche: come utilizzare la tasca per le decorazioni

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La tasca per decorazioni, conosciuta come Sac à Poche, è lo strumento che si utilizza per decorare i dolci. Ne esistono di diversi tipi e possono dar vita a moltissime decorazioni diverse, grazie alle forme dei beccucci che si applicano per effettuare i disegni decorativi.

C’è chi la usa da sempre, chi l’ha vista usare dalla mamma o dalla nonna, chi non saprebbe assolutamente come utilizzarla e chi non ne può fare a meno. La tasca per decorazioni è  comunque diventata un comune utensile da cucina, non più utilizzato soltanto per i dessert che mangiamo nei ristoranti, anche se sicuramente non è uno strumento facile da usare. Bisogna fare prima molta pratica, alrtimenti si richia di rovinare una bella torta e soprattutto bisogna tener presente che a seconda di ciò che ci metteremo dentro avremo dei motivi e delle decorazioni differenti.

Principalmente nella tasca mettiamo: panna, creme, formaggi. Se la panna è montata il risultato sarà estremamente spumoso, e bisognerà anche fare attenzione a non eccedere nelle quantità. Con la panna densa invece il risultato è lo stesso che si ha con la crema pasticciera e comunque in generale con le creme preparate con le uova: decorazioni morbide e consistenti. Quando si utilizzano i formaggi invece i motivi risulteranno solidi e marcati. La tasca maggiormente utilizzata è quella con il beccuccio a stella, infatti i bordi o le piccole decorazioni, vengono realizzati nella maggior parte dei casi con questo beccuccio.

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Ricette rapide: la Schiacciata di piadine

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TEMPO: 15 minuti| COSTO: basso| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:NO | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Qualche volta, tornando a casa dopo il lavoro, non ho molta voglia di mettermi in cucina per molto tempo ed allora devo inventarmi qualcosa di buono e di rapido da poter mettere sotto i denti. Una fettina di carne o di pollo arrostite con un po’ d’insalata, un sandwich o un panino, possono essere una soluzione, ma con un po’ di fantasia si può fare di meglio! Se, per esempio, passando tra i banconi del supermercato acquistate delle piadine già pronte, ne potrete fare delle belle!

Con la piadina potrete preparare i rotolini con salmone e feta o condirle come suggerisce la nostra amica Liulai in: La piadina romagnola: come realizzarla stando a casa. Ma se volete sperimentare e spingervi oltre provate questa stravagante ricetta che mi sono inventato in una di queste sere di svogliatezza: la Schiacciata di piadine. Altro non è che una schiacciata, ma preparata non con l’impasto normale, ma bensì usando come base e come copertura la “piada”. Ecco a voi la ricetta della Schiacciata di piadine, provatela e ditemi!

Decorare i nostri dolci

decoriamo-le-nostre-torte

Spesso decorare un dolce semplice, una torta di compleanno, dei pasticcini preparati per concludere una cena, vuol dire aggiungere molte calorie alla nostra preparazione, rendere pesante anche una semplice torta della nonna o un pan di spagna, ricoprendoli di glassa o con decorazioni fatte con cioccolato, zucchero e panna.

Qui troverete alcuni suggerimenti per decorare i vostri dolci in modo simpatico e gustoso, senza dover aggiungere troppo grasso o troppo zucchero alle torte e riuscendo anche ad accontentare tutti, i golosi, gli amanti della cioccolata, chi vuole rimanere leggero, chi tiene molto alla presentazioni delle portate e inoltre così potrete evitare di sconvolgere il sapore di un dolce soffice e semplice, magari preparato per una festa dei vostri bambini.

Le salse dell’estate: il Guacamole e possibili variazioni

guacamole

Il Guacamole é una delle salse più apprezzate dell’estate. A onor del vero sulla mia tavola comincia a comparire già con i primi soli primaverili, perché l’avocado é un frutto fresco dalle qualità organolettiche notevoli. Purtroppo é anche praticamente l’unico frutto fresco ricco di grassi oltre che di vitamine, per cui il suo consumo deve essere moderato. Comunque sorvolando sulle questioni strettamente nutrizionali ed abbracciando quelle di gusto vi propongo ora una ricetta “classica” del guacamole e una “variata”, potete proporle entrambe per un aperitivo o un brunch accompagnate dai soliti nachos oppure dal pane carasau.

Allora per preparare 2 tazze di Guacamole vi occorrono i seguenti ingredienti

2 avocado pelati e privati del seme | 2 cipollotti bianchi privati della pelle e tritati finemente | 1 lime spremuto | foglie di coriandolo tritate

Preparazione: schiacciate con la forchetta l’avocado e lavoratelo insieme al succo di lime spremuto e filtrato, poi aggiungeteci le cipolle tritate e le foglie di coriandolo. Trasferitelo nelle tazza in cui lo servirete coprite con la pellicola e riponete nel frigo per 2 ore prima di portare a tavola.

Per quanto riguarda la variante gli ingredienti sono 

La crema pasticciera e le sue varianti

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TEMPO: 20 minuti circa | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


La crema pasticciera potrebbe essere definita come la farcitura per eccellenza. Ma anche come elemento finale e decorativo ha tutti i suoi bei vantaggi. E infine non dimentichiamo che una bella coppa di crema pasticciera fatta in casa, accompagnata da frollini, savoiardi o qualsiasi altro biscotto, risulta sempre e comunque un ottimo dolce improvvisato e davvero buonissimo.

La crema pasticciera è considerata principalmente come uno degli elementi fondamentali dell’alta cucina, o semplicemente come una componente dei dessert che spesso mangiamo andando a cena fuori. Io per prima mi sono sempre limitata ad utilizzare marmellate e nutella come farcitura per le crostate o per i dolci base, fino a che un bel giorno ho deciso di sfornare tante crostate, per regalarne alcune agli amici, e allora ho provato a fare una crema pasticciera fatta in casa, per variare un po’ la farcitura e le decorazioni delle mie crostate. Il risultato è stato davvero ottimo!

Prima di iniziare con la ricetta è fondamentale aggiungere che gli ingredienti per prepararla devono essere freschissimi e di ottima qualità, visto che questa crema è molto delicata. Una volta pronta, se non la utilizzate tutta, potete conservarla in frigorifero per 3-4 giorni, mettendola in una ciotola e coprendola con la pellicola trasparente. Potete utilizzarla per farcire dolci soffici e crostate, per i bignè, come base per le torte alla frutta, come base o accompagnamento per le coppe di frutta o di gelato e anche per farcire brioche so per rimpire delle frittelle da friggere.

La mia storia della Carbonara di verdure

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TEMPO: 30 minuti| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA:SI | PICCANTE:NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Ore 18.30, mi trovo sulla strada che percorro solitamente per rientrare a casa dopo il lavoro, con le belle giornate di sole mi piace passeggiare un po’ prima di rincasare. Squilla il cellulare. Gli amici, propongono di andare a bere un aperitivo. Un aperitivo ci stà, penso. Li raggiungo al solito bar. Mentre mi avvio penso a Pyondi ed ai suoi consigli su come sopravvivere all’aperitivo.

Arrivo al bar. Sono già tutti seduti, chi con un bicchiere di Negroni, chi con uno di Mojito, chi con un calice di vino. Riconosco tutti i loro volti, tranne quello di una ragazza messa un po’ in disparte che fa roteare timidamente il suo bicchiere di vino, prima di portaselo al naso per sentirne i profumi. Adesso capisco. I miei cari amici, mi hanno organizzato un incontro! Saluto. Mi presento. Mi siedo ed ordino da bere. Chiacchierando, scopro che siamo stati tutti invitati a cena dalla nuova amica. Domando: cosa si cena? E lei: Carbonara. Però io sono vegetariana, perciò pensavo ad una Carbonara di verdure! Ed io: deve esser buona! Non conosco la ricetta. Lei: non preoccuparti ti insegnerò io.

Burro alla maitre d’hotel e altri burri composti

Questo burro composto lo abbiamo visto più volte nei ristoranti, servito come accompagnamento, separatamente o già adagiato nei nostri piatti. Viene sistemato a fettine su bistecche, fette di carne, pesci interi o a fette, cotti in padella o lessati.

E’ una preparazione molto elegante anche da servire a casa, adagiando queste fettine di burro sulle portate o mettendole in un piattino separato in modo che i vostri ospiti possano servirsi.

Per prepararlo tritate finemente il prezzemolo con la mezzaluna. Mettete 100gr. di burro freschissimo ammorbidito in una ciotola, aggiungete il prezzemolo, un pizzico di sale e di pepe bianco. Mescolate bene con un cucchiaio di legno unendo un po’ alla volta in succo della quarta parte di un limone. Sistemate il burro su della carta stagnola, formate un rotolino avvolgendolo nella carta e tenetelo in frigo almeno per un ora.

Al momento di servirlo, una volta liberato dalla carta, tagliatelo a fettine con un coltello a lama sottile e poi adagiatelo sul pesce o sulla carne, o su un piattino o tagliere. Se lo mettete su della carne questa non deve essere troppo calda, altrimenti il burro non rimarrà cremoso ma tenderà a formare una sottile patina oleosa.

Queste invece sono le atre ricette dei burri composti.