Quando si ha voglia di un piatto leggero, nutriente e che sia considerato dietetico, ci si butta sempre sulle ricette di carne bianca. La carne di pollo e tacchino, poco grasse e facilmente digeribili, spesso e volentieri, infatti, sono consigliate nelle diete.
Con il pollo si possono preparare tante ricette interessanti come le linguine con pollo e asparagi o l’insalata di pollo leggera. Oggi, però, voglio proporvi una ricetta un po’ insolita, quella degli Spiedini di pollo e albicocche. Un modo differente per cucinare il petto di pollo, servendo in tavola un piatto originale ed esotico, pur restando leggeri e non intaccando la linea! Ecco come fare per preparare gli Spiedini di pollo e albicocche.
Come avrete notato quasi tutte le ricette ultimamente virano sul Carnevale, ma dopotutto siamo ancora in inverno, per cui io direi di dedicarci anche al cioccolato. In particolare questi tartufi sono molto semplici e scenografici da preparare, potete prepararli il giorno prima ed adagiarli in un magnifico vassoio da portata, fidatevi farete un vero figurone. La base dei Truffles è sempre la crema ganache che calda e non montata si può utilizzare come glassa oppure per ottenere dei buonissimi cioccolatini, invece fredda e montata si può usare per farcire i dolci. Gli ingredienti della Ganache sono semplicemente due: cioccolato fondente e panna, entrambi dovranno essere di ottima qualità. Potrete poi aromatizzare la vostra base con del caffè, oppure con del liquore oppure potete dargli anche una nota agrumata con della scorza di arancia. Infine potrete far rotolare i vostri truffles nel cacao in polvere, nel caffè solubile o ancora nella frutta secca sbriciolata.
Le tisane si preparano in modo molto semplice, per infuso o per decozione in acqua, come abbiamo visto anche ieri per le tisane digestive. Le erbe officinali che possono essere utilizzate sono davvero moltissime e molte di esse possono anche essere coltivate sul balcone di casa, o in un piccolo giardino, per chi lo ha. In più, con un po’ di buona volontà e quando si è sicuri di non incorrere in errori si possono anche raccogliere alcune erbe che crescono abbastanza comunemente in modo spontaneo, nei giardini e nei parchi, chiedendo sempre il permesso dove e quando necessario!
In questi casi è opportuno privilegiare luoghi esposti a un inquinamento non eccessivo, e la raccolta delle erbe può anche diventare il pretesto per una bella passeggiata all’aria aperta! Dopo la raccolta le erbe devono essere essiccate in luoghi ombrosi, asciutti e areati, e conservate al buio.
Se non avete tempo o voglia, di coltivare o di raccogliere, esistono ormai moltissime erboristerie e spesso anche le farmacie più grandi hanno un reparto omeopatico e dedicato alla fitoterapia e alle tisane, potete quindi trovare le erbe di cui avete bisogno in modo anche più comodo e veloce!
Due giorni fa abbiamo avuto il nostro primo approccio con il seitan, scoprendo di cosa si tratta e quali sono le sue principali caratteristiche, concludendo poi con due ricette molto veloci e semplici. Ieri invece abbiamo visto come si prepara il seitan fatto in casa e invece, per chi desidera acquistarlo, vi ho dato alcuni consigli per comperare del seitan di ottima qualità. Oggi concludiamo il nostro viaggio nel mondo del seitan e del vegetarianesimo con tre ricette un po’ più elaborate, da provare, se siete in vena di sperimentare nuovi gusti.
Brasato di seitan
Ingredienti: 300gr. di seitan, 1 cipolla media, 1 carota, 1 spicchio d’aglio, 2 rametti di rosmarino, 3 foglie di salvia, ½ bicchiere di vino bianco secco, 1 cucchiaio di salsa di soia, 2 cucchiai di maizena.
Tagliare il seitan a fette e disporlo in una teglia da forno. Sistemarvi intorno la cipolla sbucciata e tagliata e fette, la carota pulita e tagliata a listarelle non troppo sottili, lo spicchio d’aglio sbucciato e schiacciato, il rosmarino e le foglie di salvia. Arrostite il seitan girandolo più volte, in modo che possa rosolare da tutte le parti, poi bagnate con il vino, lasciate che evapori e infine unite del brodo preparato con acqua, salsa di soia e il liquido presente nelle confezioni di seitan acquistato (abbondante nelle confezioni di vetro, poco in quelle sottovuoto). Lasciate sobbollire per un quarto d’ora circa e infine unite la maizena, in modo che il brodo la assorba e si formi una crema. Servire ben caldo.
Ieri abbiamo parlato del seitan, abbiamo spiegato cos’è e da cosa è composto, e alla fine abbiamo anche visto un paio di ricette per imparare e provare a cucinarlo. Oggi ci concentriamo su una cosa un po’ particolare, la sua preparazione casalinga, visto che non è affatto difficile!
Tutto ciò che serve per ottenere il seitan in modo casalingo sono acqua e farina. In una terrina molto larga si pone la farina, integrale o parzialmente setacciata, si aggiunge dell’acqua fredda o appena tiepida e, come per la preparazione del pane, si impasta a mano vigorosamente, in modo da ricavarne una massa soda ed elastica. Per quanto rigurda la quantità d’acqua dipende dal fattore proteico: se la farina è ricca di proteine si utilizza una quantità d’acqua pari a quella della farina, se invece la farina non è molto proteica, o è macinata di fresco, si utilizza una quantità d’acqua minore. Nel caso in cui l’acqua aggiunta risulti troppa basterà aggiungere farina per asciugare l’impasto. L’operazione dell’impastare va eseguita con molta cura, visto che consente alle molecole del glutine di agglomerarsi. Una volta finito di impastare la pasta va fatta riposare, coperta da un panno, per mezz’ora a temperatura ambiente. Alcuni consigliano di lasciare la pasta a riposare coperta di acqua tiepida, in modo da avviare subito il processo di separazione del glutine. Entrambi i sistemi sono giusti e garantiscono uan buona riuscita del seitan fatto in casa.
Lo so che, finito il Natale, dovremmo metterci tutti un pò a dieta, vista la mole di dolci, dolciumi e panettoni, mangiata, ma smontare l’albero di Natale, il Presepe e tutti gli addobbi che mi hanno tenuto compagnia durante le feste, a me mette sempre un pò di tristezza ….quindi via alla terapia anti malinconia con una bel dolce.
Per Capodanno hanno regalato a mio marito una enorme cassa di arance biologiche….grandi, anzi no, grandissime, dal profumo meraviglioso e dolci come lo zucchero….ma erano davvero tante….idea! e se facessi la marmellata?
Mentre l’odore della marmellata di arancesi diffondeva dolcemente come un abbraccio, pensavo e ripensavo che dolce avrei potuto fare con quella profumatissima marmellata, fu a questo punto che mi venne in mente una cassata che mangiai qualche tempo fa da un’amica di mia sorella; in quell’occasione questa ragazza riempì la cassata di Nutella…è inutile stare a precisare che era straordinariamente buona! Ovviamente mi feci dare la ricetta ed è proprio con la ricetta di “Ivana” e con l’aiuto del mio inseparabile Bimby che ho realizzato questa Cassata con marmellata di arance!
Come anticipato ieri ecco una piccola sorpresa, per gli irriducibili amanti delle arancine;
In questi giorni abbiamo visto come fare il riso per le arancine, vi ho dato qualche suggerimento per i ripieni classici e per quelli un po’ più particolari e vi ho dato delle dritte sul come riempire le arancine e friggerle, ma, ecco una vera e propria chicca, per i golosi d’eccellenza, per chi come me ama il cioccolato, e se è fondente lo ama ancora di più! Per chi nel giorno di Santa Lucia vuol prendere per la gola grandi e piccini, per chi vuole farsi un dolce regalo in vista dell’ imminente Natale, ecco le arancine dolci al cioccolato fondente deliziose e semplicissime da preparare.
Oggi, dopo avervi fatto vedere nei giorni passati, come preparare il riso per le arancine, come preparare i ripieni classici e come preparare i ripieni più particolari, come promesso, vi spiegherò come riempire le arancine, prima però dobbiamo fare la famosa pastella, dove dovremo passare le arancine prima di panarle nel pan grattato; essa è indispensabile per evitare che, una volta messe le arancine a friggere, si aprano.
La pastella la faremo in un modo molto semplice e veloce, emulsionando mezzo litro d’acqua salata, 2 uova intere e farina quanto basta per far diventare cremoso il tutto.
A questo punto dovrete avere a portata di mano delle ciotole contenenti i ripieni e cioè:
il ragù’ con i piselli
il salmone sfilacciato con la besciamella
la besciamella
il pollo sfilacciato con le carote
gli spinaci tritati
la mozzarella per pizza a dadini
il prosciutto a dadini
il galbanino a dadini
i funghi trifolati (privi del loro sughetto)
In oltre davanti a voi dovrà esserci:
il vassoio con il riso freddo
una ciotola con dell’olio d’oliva
una ciotola con del pan grattato salato
una ciotola con la pastella
Bagnatevi le mani con l’olio, prendete una parte di riso e fate una conca sul palmo della vostra mano (foto 1), riempite questa conca con il ripieno come illustrato nelle fasi di seguito
Dopo aver fatto il riso per le arancine ed averne preparato i ripieni tradizionali, eccovi dei suggerimenti molto validi, invitanti e squisiti per delle arancine un po’ diverse dal solito.
Oggi, vi illustrerò come fare il ripieno per le arancine
al pollo
ai funghi
al salmone
A costo di essere ridondante, vi ricordo che:
le dosi di condimento sono per 2 kg. e mezzo di riso, con il quale vengono molte arancine, circa 10 per tipo;
il litro di besciamella che vi faccio preparare per il ripieno delle arancine al burro, basterà anche per quelle agli spinaci e per quelle al salmone di oggi;
non esagerate mai nella quantità di ripieno, onde evitare che le arancine, durante la frittura si aprano;
Oggi come promesso ieri, andremo avanti con la spiegazione della preparazione delle nostre arancine Palermitane, in attesa dell’arrivo di Santa Lucia.
Cominciamo ad occuparci dei ripieni classici, nei prossimi giorni, ci occuperemo di quelli un po’ più “particolari”.
Oggi vedremo come preparare il ripieno per:
le arancine alla carne
le arancine al burro
le arancine agli spinaci
Prima di procedere, tengo a precisare un paio di cose:
le dosi di condimento sono per 2 kg. e mezzo di riso, con il quale vengono molte arancine, circa 10 per tipo;
il litro di besciamella che vi faccio preparare per il ripieno delle arancine al burro, basterà anche per quelle agli spinaci e per un altro tipo che non vi anticipo, ma che vedremo domani;
non esagerate mai nella quantità di ripieno, onde evitare che le arancine, durante la frittura si aprano;
Carissimi amici di Ginger & Tomato, fra qualche giorno sarà Santa Lucia e nella mia amata Palermo, è usanza festeggiare questo giorno mangiando le arancine (no arancini e nemmeno supplì, arancine, è così che si chiamano, e le originali sono solo made in Palemo!) oltre che la “cuccia” (grano cotto e condito in un modo particolare che mi auguro potervi illustrare quanto prima).
Le arancine sono delle palline di risotto, e non di semplice riso, più o meno grandi, e ripiene di ciò che si vuole, dal dolce al salato; le arancine, una volta ripiene, vanno passate in una pastella, poi in del pan grattato e infine fritte in olio bollente e, cosa importantissima, le arancine vanno mangiate assolutamente calde!
Oggi, cominciamo con spiegarne la base, vale a dire il riso.
Come fare il riso per le arancine palermitane “originali” salate.
Cosa molto importante, il riso va fatto la sera prima
Durante le feste natalizie si preparano tanti dolci e spesso ci si ritrova anche ad improvvisare delle ricette. Un figlio che organizza una cena con gli amici e chiede alla mamma di preparare un rustico o un dolce in poche ore, qualche amico che ci raggiungerà a casa per fare gli auguri, o semplicemente abbiamo voglia di preparare qualcosa di nuovo e di diverso, e allora questi impasti base potranno servirci proprio per essere il punto di partenza per la nostra creatività. Non mi sono soffermata sulla pasta frolla e la pasta sfoglia, che trovate comunque qui su Ginger, così come il Pan di Spagna e la Torta della Nonna, vi propongo impasti semplici ma un po’ più rari e diversi.
Pasta brisée
Ingredienti: 250gr. di farina, 150gr. di burro, 1/2 bicchiere d’acqua, sale.
Disporre la farina a fontana su un piano da lavoro, mettere nel centro il burro, un pizzico di sale e l’acqua. Lavorare bene la pasta con le mani, stendendola e riavvolgendola. Con un matterello tirarla fino ad ottenere uno spessore di 1cm e piegarla 3 volte su se stessa. Ripetere questa operazione per 3 volte di seguito e poi lasciarla riposare almeno 1 ora prima di utilizzarla. La pasta brisée serve per timballi, torte salate, crostate e dolci di vario genere; è più morbida della classica pasta frolla e risulta comunque sfogliata anche se è più leggera e meno grassa della pasta sfoglia. E’ una via di mezzo buona per tantissime preparazioni!
Durante le feste natalizie può essere simpatico, e anche molto goloso, accompagnare le torte e i dolci con delle salse alla frutta, o anche al cioccolato! Mia zia ad esempio ha un suo classico natalizio, che forse molte altre di voi preparano, pandoro e panettone accompagnati da zabaglione, infatti in fondo ho anche aggiunto la ricetta per prepararlo, che non fa mai male fare un piccolo ripasso anche dei classici! Queste possono essere delle idee natalizie per colorare ancora di più le feste che ci attendono a breve!
Salsa di albicocche
Diluire della marmellata di albicocche, passata al setaccio, con qualche cucchiaio di sciroppo, preparato a caldo, con metà acqua e metà zucchero. Quando la salsa risulterà densa profumarla al Kirsch o al maraschino.
Salsa di arance
Seguire la ricetta precedente per preparare la salsa di albicocche, utilizzando però la marmellaa di arance. Profumare la salsa con gin o Grand Marnier.
Abbiamo parlato in passato della crema pasticciera e delle sue varianti visto che molto spesso questa crema è la soluzione migliore per tutta una serie di farciture, anche per un semplice Pan di Spagna che farcito e con una spolverata di zucchero a velo diventa un dolce delizioso e anche semplice.
Qui vediamo come si prepara la crema inglese, sempre ottima per le farciture e anche poi alcune varianti di questa, la crema alle nocciole e al cioccolato, per poi finire invece con la crema alle fragole, ottima per decorare magari la torta di compleanno di una bambina.
Crema all’inglese
Ingredienti: 5 tuorli d’uovo, 1/2 litro di latte, 75gr. di zucchero, cannella.
Sbattere i tuorli con lo zucchero e aggiungere anche un pizzico abbondante di cannella (o di vaniglia o la scorza grattuggiata di un limone). Unire il latte e versare tutto in una casseruola. Mettere a cuocere a bagnomaria, mescolando di continuo con una spatola di legno, senza far prendere mai l’ebollizione. Dopo circa 8-10 minuti la crema inizierà ad addensarsi, formando sulla spatola una specie di velo giallognolo, a questo punto ritirare la casseruola dal fuoco, mescolare ancora per qualche minuto e poi lasciare che si raffreddi. Bisogna prestare molta attenzione nella preparazione di questa crema: il calore eccessivo di una fiamma troppo alta può farla scomporre. Nel caso dovesser accadere passate la crema al setaccio fine, aggiungete un altro tuorlo d’uovo e rimettete sul fuoco.
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