Non so voi ma le ricette della Paneangeli le adoro. Come vado matta pure per i loro ricettari: ne ho alcuni conservati gelosamente da diversi anni, qualcuno pieno di macchie di olio, un pò impolverato di farina, segnato insomma dai diversi anni, ma non solo, anche dall’uso spasmodico che ne ho fatto. Le ricette della Paneangeli mi regalano un senso di tranquillità, riescono sempre, ma anche il sapore antico della tradizione, è come se fosse il ricettario della nonna, quello di casa, non so se mi spiego. Ecco perchè continuo a raccoglierli e a ordinarli su internet non appena vengo a conoscenza sul loro sito del fatto che ce ne sia in circolazione uno nuovo, e non esito a provarne le ricette in tutta tranquillità. Non a caso oggi vi propongo la torta campagnola, una torta semplice, da colazione, da perfetto inzuppo, ideale per incominciare bene la giornata ma senza appesantirsi troppo.
Sulla zucca abbiamo detto già tutto. Personalmente l’adoro, secondo me ha tutte le qualità per essere un ottimo alimento. A dir la verità aspetto l’autunno quasi solo per questo ortaggio. Come darmi torto, è uno di quegli alimenti che potresti non smettere di mangiare mai, contiene pochissime calorie, e ci potresti cucinare di tutto, tanto che negli ultimi giorni vi abbiamo proposto persino delle torte. Ma questa volta vorrei farvi conoscere il pane di zucca, un pane profumato e dolce che potete utilizzare tranquillamente a colazione spalmato di marmellata o miele, accompagnato da una tazza di caffè e latte, oppure a pranzo al posto del comune pane, se vi piace il contrasto con il dolce a tavola, io lo vedo ben con un formaggio dal gusto deciso.
E’ domenica mattina. Una mamma si alza silenziosamente e senza tirare su le serrande inizia a preparare qualcosa di speciale per la colazione della sua famiglia. Ha già pensato il giorno prima a comprare due qualità diverse di tè aromatizzato e senza far rumore le estrae dalla dispensa, insieme alla farina, allo zucchero e allo zucchero a velo. Dal frigo prende le uova e la pasta frolla già pronta, i frutti di bosco per adesso li lascia lì, li prenderà quando sarà il momento.
Durante la preparazione della crema di tè potrebbe esserci il rischio che qualcuno si svegli, le narici che si riempiono di quel buon profumo potrebbero mandare informazioni al cervello e allo stomaco, in grado di far aprire gli occhi e poi far correre in cucina a vedere cosa sta succedendo. Ma non succede nulla, i bambini non si alzano e nemmeno il marito si sveglia. Le crostatine sono nel forno, tra poco saranno pronte per essere riempite con la crema e con i frutti di bosco, e la mamma va proprio a prendere questi ultimi dal frigo, li scarta, e attende, consumando una tazza di latte tiepido davanti alla finestra. Fuori piove, proprio come qui, adesso, stamattina.
Le crostatine sono farcite, pronte, attendono in cucina di essere portate sulla tavola imbandita, che la mamma sta preparando nella sala da pranzo. Dei piccoli piedini si muovono nella penombra della casa, giungono in cucina mentre le manine strofinano gli occhi, che increduli si spalancano di fronte alla vista sbilenca delle crostatine, la piccola testina riccioluta non arriva fino al tavolo su cui sono appoggiate. La mamma arriva sorridendo, e tira su la bambina, la avvicina a tavolo e la manina prende una delle crostatine, mentre la mamma porta il vassoio a tavola. Inizia una giornata di festa in famiglia.
E’ il pasto più importante della giornata. Personalmente forse è il pasto che preferisco, quello a cui non riesco proprio a rinunciare e per di più io sono una di quelle persone che la mattina mangia qualsiasi cosa, dolce, salato, fritto… Mi bastano cornetto e cappuccino, ma durante i miei viaggi non ho disdegnato pacakes e frullati, succhi di frutta, uova fritte, pancetta, salsicce e fagioli. La mattina ho proprio lo stomaco aperto, posso ingerire e digerire di tutto! Amo molto anche dedicare delle mattine, magari di domenica o nei periodi di festa, a delle “colazioni imperiali”, in cui si imbandisce la tavola, e si preparano dolci e cereali, panini, qualcosa di salato e da bere immancabili latte e caffè, ma anche qualche succo di frutta.
Gli americani sono i sovrani della colazione, possiamo notare come in ogni film e telefilm che li riguardi si prendono tutto il tempo che serve per gustare colazioni eccezionali, e non importa se mangiano attorno alla tavola, se una madre amorevole sforna pancakes e frittelle o se un papà sbadato brucia le uova nella padella, i giovani mangiano le ciambelle in piedi appoggiati alla credenza e le adolescenti si concedono solo una tazza di latte e cereali, insomma, la colazione per loro e sacra, e chissà se anche qualche famiglia italiana si prende tutto questo tempo, ogni mattina, senza farsi prendere dalla frenesia. Non so se è nel nostro DNA. Io ho sempre fatto colazione con calma, ma per calma intendo tipo 5 minuti!
Questa è una ricetta scovata su uno di quei libriccini che sponsorizzano un noto addensante di marmellate, l’avrete capito subito. Bene, detto questo spero che siate molto più abili di me per quanto riguarda le marmellate perchè raramente, e sottolineo raramente, a me ne è riuscita una come si deve, con tutti i crismi insomma. Tutto questo prima di conoscere, acquistare e provare questo prodotto. Sono dell’idea di non ricorrere ad aiuti di questo tipo in cucina, ma ormai era una battaglia persa per me. Ottenevo solo o marmellate troppo liquide o troppo solide tanto che dopo essersi raffreddate sarebbe stato necessario utilizzare un martello pneumatico per poterne staccare un cucchiaino. Ma la settimana scorsa complice il fatto di avere a disposizione dei frutti di stagione, le castagne, mi sono ricimentata con tutte le preghiere e gli scongiuri del caso, in questa marmellata di castagne aromatizzata al brandy. Ovviamente se la marmellata deve essere consumata da bambini, cosa molto probabile, evitate di mettere il liquore aumentando della stessa quantità la dose dell’acqua prevista dalla ricetta.
Ci avviciniamo alla stagione caratteristica della frutta secca e un ottimo modo per utilizzare fichi, prugne, albicocche e datteri, oltre alle mandorle, alle nocciole e alle altre specialità del genere, è quello di preparare dei dolci! In commercio troviamo la frutta secca intera, a pezzi, sminuzzata, in polvere e questo ci permette di utilizzarla in moltissimi modi all’interno delle ricette, non solo dolci per giunta.
La frutta secca può essere divisa in due categorie: glucidica e lipidica. Praticamente tutta la frutta che abitualmente consumiamo fresca può essere essiccata e da essa si ottiene la frutta secca glucidica. Per quanto riguarda la frutta secca lipidica invece in Italia non troviamo con facilità tutte le varietà, è facilissimo reperire arachidi, noci, nocciole, mandorle, noci brasiliane e pinoli, ma gli stessi anacardi non sono facili da trovare e ancora meno frutti come macadamia e pecan. La frutta secca lipidica non comprende solo frutti veri e propri, ma anche semi di alcune piante o di legumi, come nel caso delle arachidi.
Tornando ai nostri fichi secchi una delle caratteristiche della frutta secca glucidica è quella che per conoscere le sue proprietà basta conoscere quelle della frutta fresca prima che venga essicata, visto che rimangono inalterate. Per quanto riguarda il fico esso viene fatto essicare al sole, dopo essere stato raccolto nel periodo di massima maturazione, utilizzando trattamenti di disinfestazione fisici o chimici. In Italia le regioni che producono i fichi secchi sono la Puglia, la Calabria e la Sicilia, ma è da segnalare anche la Toscana per il suo famoso fico secco di Carmignano, prodotto vicino Prato. Le varietà utilizzate in Italia per la produzione di fichi secchi sono principalmente Farà, Pissalutto, Brogiotto e Dottato, mentre in Turchia, paese che risulta il maggiore produttore di fichi secchi, viene utilizzata la varietà Fico di Smime.
Sono anni che non guardo più laProva del Cuoco, il famoso programma televisivo lanciato dalla simpaticcisima conduttrice Antonella Clerici, non perchè non voglia ma semplicemente perchè da quando lavoro non mi è più possibile essere in casa durante l’orario di programmazione. Solo il sabato, a volte, posso godermi la visione, che tra l’altro è il giorno che coincide ( o coincideva?) con la presenza del grande pasticcere Salvatore de Riso, per il quale ho una profonda ammirazione. Trovo che da quando Antonella abbia lasciato la conduzione il programma abbia un pò perso, nulla togliere alla nuova conduttrice Elisa Isoardi, solare e simpatica, se la cava abbastanza bene ormai destreggiandosi tra i fornelli ed avendo perso quell’aria un pò intimorita ed impacciata dei primi tempi, ma la Prova del Cuoco per me era sinonimo di Antonella Clerici, c’è poco da fare, è stata lei ad averci creduto e ad aver portato il programma al successo. Proprio in una delle puntate di quest’anno Anna Moroni ha preparato questa sofficissima e profumatissima ciambella all’arancia.
Credetemi se vi dico che erano anni, ma davvero anni, che volevo provare la torta amor polenta. La corteggiavo da tanto, e pur non avendo il classico stampo scanalato, avevo deciso che l’avrei provata comunque, se non fosse stato per un piccolo particolare: la farina di mais. Embè? Direte voi? Non l’hai trovata? Si, in giro la vedevo eccome, è solo che di quella finissima prevista per questa ricetta nemmeno l’ombra. Sorvoliamo sul fatto che una volta dopo averla cercata per mari e monti e averla trovata, ne avrei sicuramente consumato giusto la quantità prevista per la torta, e avrei dimenticato la confezione mezza aperta in dispensa salvo poi ricordarmi della sua presenza in casa, in occasione del periodico inventario del contenuto della dispensa (chi di voi non lo fa?). Si perchè a me succede spesso, ho un’attrazione incontrollata per gli ingredienti impossibili: mi fisso su questo o quell’ingrediente, introvabile nella maggior parte delle occasioni, che io ritengo essere indispensabile alla mia esistenza in quel preciso istante. Cercarlo disperatamente, trovarlo, utilizzarlo una sola volta e ignorarlo per mesi e mesi: questo il quadro della situazione.
E’ tempo di castagne, anche qui su Ginger&Tomato ce ne siamo accorti e vi stiamo consigliando tutte le ricette che la nostra fantasia, i nostri amici, i nostri parenti e i nostri ricettari ci hanno a loro volta descritto e consigliato! Per oggi io mi butto sui classici, le frittelle e la marmellata, che in teoria potrete anche abbinare per una merenda tutta a base di castagne!
La marmellata è sempre una preparazione speciale, perchè dura a lungo. Quella per la marmellata di castagne poi è una vera e propria passione, è così particolare e dolce che o la sia ama o la odia, un po’ come le castagne, anche se quasi tutti le amano! Come per tutte le marmellate ci vuole un po’ di pazienza per prepararla, in questo caso non c’è semplicemente tanta frutta da sbucciare ma le castagne da cuocere e pulire bene, però il risultato è assicuarato, le marmellate fatte in casa sono davvero un must da non sottovalutare, e oltretutto sono molto semplici da fare, niente di complicato!
Anche le frittelle hanno una preparazione semplice, e come per il castagnacciovi basterà avere sotto mano un po’ di farina di castagne per prepararle spesso e senza troppa difficoltà.
Direttamente dal libro “ I dolci, il gusto di una tradizione nelle dolomiti” di Annelise Kompatscher vorrei condividere con voi questo mio ultimo successo in cucina, la crostata di prugne. Permettetemi di definirlo successo perché si tratta di una crostata buonissima ma soprattutto molto profumata. Già le prugne hanno un sapore dolcissimo, l’incontro con la cannella le rende ancora più appetitose. La pasta frolla infine le accoglie dando vita ad una crostata indimenticabile.
La crostata di prugne può essere consumata a colazione, come ho fatto io, oppure essere servita a fine pasto come dessert magari accompagnata da un cucchiaio di crema alla vaniglia. Un solo morso manda in estasi. Io vi consiglio di affrettarvi prima che le prugne scompaiano dalla crircolazione. Non vorrete mica perdervi la possibilità di gustare questa crostata, vero?
TEMPO: 15 minuti + la cottura | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media | VEGETARIANA: si |PICCANTE: no | GLUTINE: si | BAMBINI: si
Continuiamo le ricette della settimana con tante idee per i compleanni delle nostre bambine, poi ci dedicheremo anche ai maschietti. Qui a Ginger molti ci scrivono chiedendoci idee e consigli per le torte e gli stuzzichini per i compleanni dei nostri piccoletti, ed allora eccovi alcune idee. Le Cupcakes fondamentalmente sono delle tortine grandi come bocconcini che possiamo preparare e decorare come più ci piace, o meglio come più piace ai nostri bambini. Mia figlia in particolare, in questa fase della sua vita, predilige qualunque cosa si rosa o viola, per cui non fa altro che chiedere decorazioni e glasse su queste tonalità. Voi regolatevi tranquillamente su quelli che sono i gusti dei vostri bimbi. Questa ricetta prevede la preparazione di Cupcakes bicolore -vaniglia e cioccolato – e poi una piccola decorazione ancora di cioccolato con perline di zucchero rosa. Sarà sufficiente cambiare cartina decorativa e colore delle perline per renderla più maschile.
TEMPO:2 ore e 1/2|COSTO:basso|DIFFICOLTA’:medio-bassa
VEGETARIANA:SI|PICCANTE:NO|GLUTINE:SI|BAMBINI:SI
E’ appena uscito il loro terzo libro La buona cucina, che oltre a tutta una serie di ricette varie suddivise tra primi, secondi, contorni, dolci, aspic, contiene una prima parte tutta dedicata alla loro passione: il pane. Inutile sottolineare chele sorelle Similisono una garanzia. E che le loro ricette sono sempre un successo assicurato. Oggi ci concentriamo su uno dei loro lievitati, il panbrioche dolce.
Questa ricetta del panbrioche è super colludata, l’ho provata diverse volte sempre con risultati eccellenti. La pasta rimane morbida e profumata per giorni e si presta a numerose varianti ed utilizzi. Pensate che una delle ultime volte l’ho utilizzata per la preparazione della torta di rose, prima ancora per farci dei croissants.
Le noci, così come le mandorle e le nocciole, o i pistacchi anche, riescono a dare ai dolci quel tocco in più che solo gli ingredienti croccanti possono donare. Le noci inoltre, con quel sapore che non è chiaramente nè dolce nè salato, offrono sempre qualcosa di davvero particolare.
In comune con le ciliegie le noci hanno quella proprietà di una tira l’altra difficile da evitare, soprattutto se qualcuno le schiaccia e le apre per noi! In questa ricetta le ciliegie da utilizzare sono candite, ma in primavera potrete provare a utilizzare delle ciliegie o delle amarene, belle dure, i pasticcini risulteranno ancora più dolci e particolari.
Per adesso buona preparazione, e ai prossimi appuntamenti sulle ricette dei dolci autunnali e delle preparazioni con le noci.
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