Leggero, light, con poche calorie, sono tutti termini che, credo, mi sentirete (anzi leggerete) dire spesso da quì alla porssima estate, o forse no, fino a Pasqua? No, no, non credo, facciamo fino a Carnevale. Già, perchè passate le feste l’obiettivo primario per la maggior parte della gente, soprattutto per noi donne, è dimagrire. Le miriadi di calorie ingurgitate durante le feste avranno lasciato i loro adorabili ricordini sui nosri fianchi, ma noi, imperterrite, li smaltiremo, ne sono sicura. L’unione fa la forza, no? Ed allora iniziamo a sconfiggerli dalla tavola.
Non amo moltissimo il pollo e il tacchino, non nel senso che non mi piacciono per niente, ma diciamo che li apprezzo veramente solo quando sono molto ben conditi e cucinati, quindi cotolette, scaloppine, fritture, pollo arrosto e via discorrendo. Anche la semplice fettina, fa molta differenza mangiarla ben rosolata nell’olio o nel burro che poco condita o cotta alla griglia, per evitare grassi in eccesso! Ecco, diciamo che il punto è un po’ quello, visto che tengo sempre molto al mangiar sano (per poi godere senza scrupoli e problemi di tutte le delizie del palato dolci e salate!), diciamo che cerco sempre di trovare il modo più gustoso per preparare le carni bianche, che altrimenti mangio solo per forza, perchè sono un alimento che proprio non può mancare nella dieta quotidiana.
L’insalata di pollo è un’ottima soluzione. E’ una preparazione che prevede una grande quantità di varianti che possono permettere di gustare al meglio il pollo con le verdure, che possono davvero essere molteplici, dalle classiche insalate, mescolate ai pomodori o al mais, passando per peperoni e spinaci crudi, fino ad arrivare anche ai formaggi, che daranno sì un apporto calorico maggiore, ma renderanno anche più sfizioso il piatto, se magari state offrendo l’insalata di pollo agli amici.
PS: se volete rendere il piatto ancora più dietetico invece di passare in padella il pollo, grigliatelo senza olio oppure lessatelo, vedrete che poi insieme agli altri ingredienti risulterà comunque saporito e non secco.
Meno uno! Eh si, manca solo un giorno ormai alla notte di Capodanno. Il lungo banchetto che accompagnerà la notte del 31 fino allo scoccare della mezzanotte è ormai vicino. Cerchiamo, allora, di mantenerci leggeri fino a quel momento. Per stare leggeri ma non lasciar brontolare lo stomaco dall’appetito, vi propongo un’insalata/piatto unico, molto completa dal punto di vista nutritivo e gustosa al punto giusto: l’Insalata di tacchino.
Perché appesantirsi proprio in questi giorni? Ed allo stesso tempo che necessità c’è di digiunare? Infatti, non credo che ci sia il bisogno di passare da un eccesso ad un altro, mangiare con moderazione piatti completi e saporiti come l’Insalata di tacchino, che fornisce al nostro organismo le proteine della carne, i sali minerali e le vitamine delle verdure ed i carboidrati delle patate, può essere la soluzione ideale. Fate spazio, quindi, all’Insalata di tacchino.
Direttamente dal libro “Il cucchiaio d’argento” vi suggerisco la ricetta del tacchino ripieno. Se non aveste ancora deciso cosa portare in tavola il giorno di Natale, il tacchino ripieno è un’ottima idea, costituirà il piatto di punta del vostro pranzo festivo. Certo, la sua preparazione è lunga e leggermente laboriosa, ma il risultato vi ripagherà di tutto il tempo “perso” dietro al volatile. La ricetta in questione è super valida in quanto proveniente dal libro” il cucchiaio d’argento“. Chi non ne ha mai sentito parlare? Chi ce l’ha lo definisce una piccola enciclopedia della cucina, un libro completo, di facile consultazione, indispensabile in cucina. Insomma il libro perfetto, quello da cui attingere di volta in volta idee e spunti per il pranzo, per portare in tavola qualcosa di sfizioso e mai scontato. Unica pecca, poche foto, a mio avviso non farebbero altro che arricchire questa piccola bibbia della cucina, ma si può anche sorvolare, considerata la validità delle ricette.
Spesso si pensa che il pollo arrosto possa essere considerato un piatto scontato. Io credo invece che preparare un arrosto degno di questo nome sia una piccola grande arte sempre capace di stupire. Questo pollo in particolare poi é arricchito dalla Gravy sauce. Se non sapete di cosa sto parlando potete sbirciare qui. Comunque in sostanza si tratta di una salsa ottenuta dal fondo di cottura dell’arrosto che si può addensare facendo un roux a freddo, ovvero aggiungendo del burro maneggiato. Inoltre questo pollo é arricchito nel sapore da un mix di erbe aromatiche quali prezzemolo, coriandolo, rosmarino, timo e origano che donerà alla carne un profumo ed un sapore stupefacente. Potete infornare il pollo circa 80 minuti prima dell’arrivo dei vostri ospiti e preparare la salsa al momento, in questo modo avrete l’occasione di servirlo caldo bollente. Se invece preferite avvantaggiarvi potete cucinarlo anche tre ore prima dell’arrivo degli altri avendo però cura di avvolgerlo nella stagnola per far sì che i succhi non vadano persi e la carne non si asciughi troppo.
Oggi un piatto ricchissimo, costituito da due sfizi fritti: le crocchette di pollo ai funghi porcini e le frittelle di patate. Si tratta di una ricetta tratta dalla trasmissione televisiva La Prova del Cuoco di quest’anno, preparata direttamente da Anna Moroni. Sulle frittelle di patate non c’è molto da dire, costituiscono una preparazione classica che credo tutti avranno assaggiato o preparato in casa almeno una volta nella vita. Sulle crocchette di pollo invece troviamo l’abbianamento di questa carne bianca con i funghi porcini, che tra l’altro sono pure di stagione. A questo proposito vi suggerisco di sostituire i funghi secchi con quelli freschi, sempre se ne avete a disposizione, sarebbe un sacrilegio non approfittarne adesso che si trovano freschi freschi appena raccolti.
Tra le ricette di carne, insaporite dal gusto lievemente pungente della senape, non potevo non annoverare la ricetta del Maiale alla senape. Uno splendido secondo da preparare in poco tempo, il Maiale alla senape, vi permetterà di portare in tavola un piatto prelibato e dall’aspetto ricercato e dai sapori decisi.
Con la carne di maiale si possono preparare tanti piatti appetitosi come l’arista di maiale all’aneto, e la senape può essere usata per insaporire molte pietanze, basti pensare al cous cous tabulè alle erbette e surimi. Unendo i due sapori, quello delicato ed un po’ anonimo della carne di maiale e quello deciso ed aromatico della senape nasce il Maiale alla senape.
Trovo che il Pollo sia una fonte pressoché inesauribile di ricette, si può cucinare in bianco o anche al pomodoro, alla griglia o in intingolo, al vino o all’aceto sarà comunque eccellente, sempre che la materia prima sia più che buona. Ecco io sono una sostenitrice del fatto che il Pollo non si può acquistare al supermercato, é troppo bianco e tira sempre fuori troppa acqua in cottura. Spesso i polli della grande distribuzione sono davvero pieni di antibiotici e fanno più male che bene, il pollo bisogna comprarlo ruspante oppure biologico. Per cucinare bene é necessario sempre partire da materie prime di grande qualità.
In questa stagione poi possiamo tranquillamente farci coccolare da piatti un pochino più sostanziosi ed confortevoli. Ecco secondo me questa ricetta rientra nel novero del “comfort food” tanto declamato dalla cucina inglese. Si tratta di una pietanza infatti piuttosto semplice ed anche veloce da preparare, ma dal gusto e profumo capaci di avvolgerti in una coccola senza confini, soprattutto se servita in una tipica serata autunnale, di quelle un pochino umide e piovose. Per completare il tutto potete godervi questo piatto con un buon bicchiere di Cabernet Sauvignon, asciutto ed odoroso.
Il nome delle pappardelle deriva dal verbo “pappare”. Questa pasta è lunga e a sezione rettangolare, larga circa 3 centimetri. Può essere prodotta e confezionata in due modi diversi, o con semola e acqua o con farina e uova. Il sugo che solitamente accompagna le pappardelle è di selvaggina, e penso che tutti, tranne i vegetariani, avranno assaggiato le pappardelle al sugo di coniglio o di lepre. Questa è invece una variante più economica, con sugo bianco e non rosso e con il tacchino al posto della selvaggina.
Potete provare tanti sughi diversi con le pappardelle, anche un semplice ragù, magari arricchito di piselli, o anche con l’agnello, sempre preparando un sugo come se fosse un ragù. Le pappardelle sono un classico piatto domenicale, come le lasagna, i cannelloni e la pasta al forno, se ne preparate un po’ di più a pranzo potrete trovarvi avvantaggiate per il pasto della sera o per quello del giorno dopo, potrete preparare un’ottima frittata di pasta.
L’altra sera mi è capitato di dover preparare una cena all’improvviso, senza aver troppi ingredienti a disposizione e nessuna idea di cosa poter portare sulla tavola. La classica situazione: gli amici si sono fermati più a lungo del previsto ed io gli ho proposto di restare a prendere un boccone. Apro il frigo e trovo delle fettine di pollo ed un vasetto di yogurt. Penso: con il pollo potrei fare le scaloppine di pollo ai funghi, ma le ho già proposte un paio di volte e non vorrei diventare monotono. Cerco tra le ricette per cucinare la carne bianca, e trovo una preparazione che sembra fatta proprio per me: il Pollo al papavero
Per preparare il Pollo al papavero, è sufficiente avere in casa il pollo, dello yogurt, i semi di papavero e pochi altri ingredienti di uso molto comune in cucina. Vi assicuro che il Pollo al papavero ha risollevato le sorti della serata, e la cena improvvisata è riuscita perfettamente. Gli amici sono tornati a casa soddisfatti ed io mi sono ritrovato a dover pulire una padella vuota!
Chi di voi non conosce Cityil famoso giornale/quotidiano distribuito gratuitamente a Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Genova, Firenze, Verona e Bari? Forse solo chi non vive in queste città, o non le frequenta per motivi di studio o lavoro. Il giornale fa parte del gruppo editoriale del Corriere della Sera e viene distribuito alle uscite delle metropolitane, davanti alle Università, alle aziende e alle strutture pubbliche. Potrete vedere persone di ogni età sfogliare le pagine di questi piccoli quotidiani, che parlano non solo di fatti di cronaca e costume nazionale, ma anche di cultura e sport, e si concentrano sui fatti cittadini e regionali, che spesso incuriosiscono e interessano di più le menti assonnate della prima parte della mattinata.
Ciò che ci interessa davvero è che City, a partire da questa settimana e per altre cinque settimane, offre delle piccole guide culinarie, ricche di fantastiche ricette e volte al risparmio e alla creatività. Su Ginger&Tomato questo argomento non poteva non essere trattato!
Le scaloppine sono un po’ come le cotolette, mi spiego meglio per intenderci a pieno. La scaloppina è un piatto da mamma, così come la fettina panata o cotoletta che sia, ovvero una di quelle cose che finchè sei bambina, o comunque sei nel nido, mangi con moltissimo piacere, ne sei golosa anche (io adoro le scaloppine), ma che poi tu non prepari mai!
Magari questo discorso vale solo per me, nel senso che da quando vivo da sola, e ormai sono più di tre anni, non ho mai preparato nè una cotoletta nè una scaloppina! Ma come, direte voi, ti piace cucinare, ti gingilli per tutti i piatti che cucini bene, e poi non sai fare una fettina panata?! Non è questione di non saper fare credo, e più un discorso di tempo, la fettina la faccio in padella, non mi metto a sbattere uova, a girare la carne nella farina…
Vabbè, io mi riprometto di prepararmi da sola questi piatti, e di non ridurmi a comprare le cotolette già pronte e a mangiare le scaloppine solo al ristorante, ma voi provate questa ricetta, nostrana e un po’ orientale, grazie al curry.
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