Pane, amore e…. fantasia. Fatti in casa

Il titolo del post ricorda certamente un film del 1956 o giù di lì che vide protagonista la Lollobrigida e Vittorio De Sica. Sicuramente l’accostamento sembra forse un po’ ardito ma, nella preparazione di questo prezioso alimento c’è proprio l’amore, la passione e la fantasia che si esprime nelle forme che con il pane si possono realizzare.

Il pane che ho confezionato è commestibile ma alcuni panettiere che si “divertono” come me a preparare forme insolite per decorare le loro vetrine, danno una consistenza diversa all’impasto con l’aggiunta di grandi quantità di sale per allungare la “vita” delle loro creazioni.

E’ facile intuire che preparo il pane con l’ausilio del mio fedele mixer e successivamente a mano e non con il supporto della macchina del pane certamente utile per una preparazione programmata e “quasi” senza sorprese. Le forme che si ottengono con questo elettrodomestico sono però tutte uguali mentre a mano ci si può sbizzarrire a volontà come ampiamente dimostrerò in seguito.

Baci di dama: antica pasticceria piemontese


Si narra che i baci di dama nacquero dalla fantasia e dall’abilità di un cuoco di Casa Savoia. In una sera di novembre dell’autunno 1852 Vittorio Emanuele II, desideroso d’assaporare qualcosa di nuovo, sollecitò il cuoco in questione a creare un dolce. Mandorle, nocciole, armelline, burro, cioccolata e zucchero: questi gli ingredienti che riuscì a trovare. Gli servirono per confezionare i “baci di dama”, da allora sempre presenti sulle tavole reali d’Italia e d’Europa. I baci di dama si presentano come due delizie accoppiate da una goccia di cioccolato e finemente incartati uno ad uno. Come un delizioso bacio di signora, mai volgare e sempre soave, ti accarezza le labbra in un morbido abbraccio facendotene desiderare altri, altri e altri ancora. La ricetta di oggi ovviamente non è l’originale, depositata gelosamente, ma rispetta ugualmente il gusto, unendo la semplicità nella preparazione.
Baci di dama (ingredienti per quattro persone)
  • 16 amaretti morbidi
  • 100gr di cioccolato fondente
  • 1 dl di panna fresca

Frittelle salate allo speck: un fast food tutto italiano

Molte sono le persone che, per lavoro o per studio, sono costrette a mangiare fuori casa e che quindi si rivolgono ai fast food mangiando panini veloci ma troppo spesso ricchi di calorie. Un buon mangiare non sempre è detto che debba essere lento, l’importante è che sia composto da ingredienti genuini e di qualità. Senza nulla togliere a validissime rosticcerie, bar, fast food e quant’altro, credo che, quando ne abbiamo la possibilità, sia meglio prepararci qualcosa a casa e portarcelo in comodi portapranzi; solo così sappiamo realmente cosa mangiamo!

Proprio per questo oggi vi vogliamo suggerire una ricetta semplicemente sfiziosa, che saprà accattivare i palati non solo dei grandi ma anche dei bimbi. Eh si… perché anche le merende dei bambini, troppo spesso, basate su merendine che non lasciano un completo senso di sazietà, in realtà sono ricche di grassi e prive di nutrienti essenziali per la loro crescita. Le frittelle salate allo speck sono una valida alternativa ad un pranzo in ufficio, ad uno spuntino nella pausa dallo studio e una buona merendina per i nostri bambini.

Torta allo yogurt e cioccolato


La torta allo yogurt rappresenta uno di quei dolci che allo stesso tempo riescono ad essere amati dai grandi e dai bambini, e a cui quasi nessuno sa rinunciare. Adatta alla prima colazione, o ad una merenda rinforzata con qualche piccolo coetaneo, o semplicemente per coccolarsi un po’, la torta allo yogurt è uno di quei dolci soffici e leggeri da cui non puoi fuggire.Di torte abbiamo parlato spesso qui su Ginger, da quelle dai dolci per le feste dei bambini alle complicate torte nuziali, ma spesso la bontà sta nella semplicità delle cose.

La variante che vi presentiamo oggi è ancora più golosa, miscela lo yogurt con un po’ di cacao. Volete riassunti allora i tre buoni motivi per prepararla? Veloce, facilissima da fare e soprattutto eccellente. Una volta letta la ricetta correte in cucina a realizzarla e raccontateci se ha rispecchiato le vostre aspettative.

Torta con yogurt e cioccolato

Ingredienti per 8-10 persone:

Per la tortiera:

  • 20gr di burro
  • 1 cucchiaio di farina

Royal Banana Bread del Château Frontenac a Québéc, Canada

Nell’estate del 1908 il Principe di Galles fece una storica visita alla città di Québec e fu ospitato allo Château Frontenac, probabilmente ancora oggi il più bell’albergo in Canada. Abbiamo già parlato di questa splendida città canadese, di insuperabile bellezza. Comunque, una volta sistemato, Sua Altezza Reale espresse il desiderio di avere una generosa porzione di dolce alla banana come spuntino serale, il che fu fatto con la massima diligenza.
Il giorno dopo l’Aide de Camp di Sua Altezza Reale ando’ ad incontrare personalmente il direttore generale, Tetlor McMahon, al fine di fargli sapere quanto il Principe di Galles aveva apprezzato il suo dolce alla banana.
Da quel giorno, il Royal Banana Bread dello Château Frontenac continua a fare furore coi suoi clienti.
Eccovi la ricetta originale:

Insalata di arance e cipolla rossa di Tropea

Arriva l’estate, il tempo si fa più caldo le giornate si allungano e la voglia di mettersi in costume ci mette in fuga dalla cucina. La paura di aumentare quelle belle maniglie dell’amore che già circondano i nostri fianchi quasi ci impedisce di toccare il frigo come se potessimo ingrassare solo guardandolo.

Eppure una soluzione c’è, non serve per nulla digiunare, anzi, piuttosto che ridursi all’osso per poi riprendere solo con una fetta di pane tutti i chili persi, conviene decidersi a fare un po’ di movimento e soprattutto una sana alimentazione. Ecco quindi venirci in aiuto l’insalata, alimento ricco di sali minerali e vitamine, facile da preparare e comoda da mangiare ovunque. Insalata di arance, questa preparazione è una ricetta consigliatami da un amico un’estate fa, mentre ero in preda all’ansia da pancetta. In alternativa potreste provare anche qualche variante con il pompelmo, per esempio, per le quali valgono le stesse considerazioni nutrizionali.

Il caffè: la sua storia e la sua crema


Sono milioni gli italiani che tutte le mattine amano portare alle labbra una calda tazzina di caffè profumata, ma pochi si saranno chiesti l’origine di questa bevanda e i suoi molti usi. Molte sono le leggende sull’origine del caffè, alcune lo farebbero risalire allo Yemen, altre all’Abissinia, altra ancora all’Arabia, di certo sicuramente c’è soltanto che il caffè mano mano si è diffuso, anche in seguito alla tratta degli schiavi africani, nelle piantaggioni tropicali dell’America meridionale.

In Italia il caffè varcò il nostro confine intorno al 1600 grazie al padovano Prospero Alpino noto botanico e medico, che ne porto’ alcuni sacchi dall’Oriente. Molte sono le specie del caffè più o meno conosciute in Italia; le più note e le più apprezzate commercialmente sono:

Le madeleines: dolcetti morbidi che richiamano la Francia dell’800!

A chi andando in vacanza in Francia e soprattutto nella regione del Centre e nel bacino della Loira non è capitato di assaggiare le madeleines? Una sorta di biscottini molto morbidi la cui forma ricorda molto una piccola barca. In Italia è possibile assaggiarle comperando quelle della Montebovi, non sono uguali a quelle originali ma ci si può stare. Lo stesso Marcel Proust in uno dei suoi racconti parla delle madeleines come fossero un rispecchio dei sensi e della vita ma in realtà è lo stesso suo spirito che si desta da un profondo sogno. Mi piace però farvi sapere che cosa dice Proust in quell’occasione:

Una sera d’inverno, appena rincasato, mia madre accorgendosi che avevo freddo, mi propose di prendere, contro la mia abitudine, un po’ di tè. Dapprima rifiutai, poi, non so perché, mutai parere. Mandò a prendere uno di quei dolci corti e paffuti, chiamati maddalene, che sembrano lo stampo della valva scanalata di una conchiglia di San Giacomo. E poco dopo, sentendomi triste per la giornata cupa e la prospettiva di un domani doloroso, portai macchinalmente alle labbra un cucchiaino del tè nel quale avevo lasciato inzuppare un pezzetto della maddalena. Ma appena la sorsata mescolata alle briciole del pasticcino toccò il mio palato, trasalii, attento al fenomeno straordinario che si svolgeva in me. Un delizioso piacere m’aveva invaso, isolato, senza nozione di causa. E subito, m’aveva reso indifferenti le vicessitudini, inoffensivi i rovesci, illusoria la brevità della vita…non mi sentivo più mediocre, contingente, mortale.

La torta di riso: le origini e un modo per prepararla


La torta di riso è un dolce tipico toscano ma come ogni ricetta regionale che si rispetti si è poi diffuso in tutta Italia assorbendone le diverse varianti locali. Anche io che non sono toscana ma romana apprezzo molto questo dolce facendolo spesso. Ritengo tuttavia che anche la torta di riso così come molti dolci della tradizione italiana abbiano le loro differenze e pertanto invito i lettori a suggerirci dei modi alternativo alla ricetta che sto per presentarvi.

L’antenata della torta di riso era la torta di farro: una preparazione salata preparata con formaggio di capra, latte farro e orzo e poi evolutosi con il riso e nella versione dolce. Oggi in molte zone della toscana la torta di riso è il dolce delle feste comandate. Si prepara con latte, uova, zucchero, liquore e buccia di limone grattata. Non esite paese o frazione del comprensorio, che non ne rivendichi la primogenitura. Ogni anno nel paese di Bedizzano si svolge la Sagra della torta di riso.

Spiedini di frutta: un’ idea diversa al posto della macedonia

Far mangiare la frutta ai vostri bambini è sempre una lotta? Non sapete come sostituire la classica macedonia a fine pasto con qualcosa di diverso e di insolito? Provate con gli spiedini di frutta che, oltre ad essere decisamente invitanti, sono facilissimi da realizzare. La frutta è molto importante per i suoi sali minerali e per le vitamine. Le attuali ricerche nel campo degli oligoelementi hanno evidenziato l’importanza di questi elementi per il mantenimento del nostro stato di salute. In particolare è indicata d’estate quando aumenta la sudorazione o si ha un’intensa attività fisica. In questo caso la frutta reintegrerà sia l’acqua che i sali minerali.
Per ultimo diciamo che la frutta contiene sostanze aromatiche, esteri ed acidi organici che, oltre a conferire profumo e caratteristiche aromatiche esercitano spesso una favorevole azione fisiologica sull’organismo. Agiscono, ad esempio, come lievi diuretici e stimolano le funzioni digestive. Gli acidi organici, in particolare, svolgono un’azione alcalinizzante, atta quindi a neutralizzare l’azione acidificante di altri alimenti come ad esempio la carne. È cosi spiegata, su basi scientifiche l’importanza della frutta per il nostro equilibrio nutrizionale. Proprio per questo è importate mangiare frutta ed un modo carino e divertente di presentarla vi aiuterà anche con i vostri bambini.
Spiedini di frutta (ingredienti per 6 persone)
  • 1 kiwi
  • 12 fragole
  • 12 acini di uva nera
  • 1 piccolo ananas
  • la buccia di ½ limone non trattato
  • 1 bicchierino di kirsch
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 6 spiedini di legno lunghi

Torta al limone: un overture d’estate


Se avete sempre pensato che spremere e condire sia tutto quello che si può fare con un limone, vi invitiamo a realizzare questa squisita torta al limone, forse tra le più buone che abbia mai mangiato. Fresca e genuina questa torta fatta con tutto il buono dei limoni maturati al sole può essere fatta sia in inverno che in estate, certamente la bella stagione rende il gusto degli agrumi sicuramente più appetitoso.
Torta al limone (ingredienti per 6 persone)
Per la pasta
per la crema
  • 3 uova
  • 150gr di zucchero
  • 2 cucchiai di farina
  • ½ cucchiaino di lievito in polvere
  • 8 cucchiai di succo di limone
per la tortiera
  • 1 noce di burro
  • 1 cucchiaio di farina

Il kiwi: un pieno di energia senza calorie!


Un piccolo frutto dalle molteplici proprietà. Nella verde polpa del kiwi sono racchiusi preziosi nutrienti, prima fra tutti la vitamina C, in grado di fornire al nostro organismo l’aiuto necessario per difendersi da virus e batteri e per combattere la fragilità capillare. E’ sufficiente mangiare un kiwi al giorno per superare la quantità giornaliera raccomandata dalle tabelle ufficiali. Il kiwi contiene anche vitamina E (potente antiossidante), B1, B2, PP, nonché fibra alimentare, sali minerali e oligoelementi come fosforo, potassio, magnesio, calcio, rame e zinco.

Un ottimo e salutare spuntino per chi ci tiene a restare in forma, per chi pratica sport (fornisce energia immediata), per le donne in gravidanza (contiene acido folico), per gli anziani (per l’alto contenuto di flavonoidi, dal potere antiossidante) e per chi vuole perdere peso (la pectina dà senso di sazietà e con poche calorie: da 44 a 52 ogni 100 g). I primi ad apprezzare la succosa polpa del kiwi sono stati i cinesi. Oltre 700 anni fa il frutto era considerato una prelibatezza dagli imperatori, che gli attribuirono il nome di Yangtao, in onore del fiume che scorreva lungo la valle in cui erano coltivati, lo Yang-Tse.

Tarte Tatin, la torta di mele francese

Tarte Tatin, la torta di mele francese
Immaginate il Nord della Francia, la Normandia, lungo le coste bagnate da un mare che anche quando è calmo mantiene un colore minaccioso, lunghe spiagge di sabbia che sembrano mangiare il mare a bassa marea, per poi scomparire quasi del tutto prima di sera. A tratti, un bagnasciuga fatto di prati regolarmente bagnati dal mare; qui si allevano le pecore che daranno nascita ai prelibatissimi agnelli ‘dei prati salati’.
Dall’altro lato della strada, che scorre come un nastro lungo la costa, un paesaggio totalmente diverso: immense pianure verdeggianti, disseminate da meli e gruppi di mucche a chiazze bianche e nere che formano un quadro bucolico ed estemporaneo. Siamo nella patria delle mele e, ovviamente, del sidro e del Calvados, un’acquavite potentissima ricavata dalla loro fermentazione.
Questa è pure la patria della Tarte Tatin, un’invenzione, si dice, fatta per sbaglio da una delle sorelle Tatin nel loro alberghetto. Sembrerebbe che, avendo ‘dimenticato’ di foderare la teglia di frolla mentre faceva la sua crostata di mele, questa decise di “aggiustare il guaio” posando la frolla sopra le mele e rovesciandola poi nel piatto di portata una volta cotta.
Il risultato è spettacolare e, con questo in mente, vorrei indirizzarmi particolarmente a coloro che ‘non favoreggiano’ la crostata di mele, o la torta di mele, tanto sono convinta che la Tarte Tatin li convertirà ad amare pure le “mele cotte” !

Cecina, farinata, torta di ceci, cinque e cinque: molti nomi per una sola specialità

Cecina, farinata, torta di ceci, cinque e cinque: molti nomi per una sola specialità
Da toscana, ed ancor di più da livornese, non potevo esimermi dal parlare della torta di ceci, conosciuta anche come cecina o farinata e diffusa in tutta la regione. La vera torta di ceci dovrebbe essere cotta nel forno a legna ed il luogo migliore per mangiarla sono i tortai sparsi per Livorno e Pisa. Il modo tradizionale di magiarla è il “cinque e cinque“, come si chiama qui da noi: in questo caso la sottile torta di ceci viene messa calda dentro una focaccia morbida. Il nome deriva dal fatto che parecchi anni fa il suo costo era di cinquanta centesimi per la focaccia e cinquanta per la torta di ceci.

La torta di ceci mangiata in versione cinque e cinque con una generosa macinata di pepe è consumata tutto l’anno, ad ogni ora del giorno: quando andavo a scuola era la mia merenda di metà mattinata, ma anche il pranzo, e talvolta poteva essere anche la cena. Dopotutto ci sono quei piatti o quegli alimenti che portano con sè il particolare sapore di un ricordo: la torta di ceci è proprio questo per tutti coloro che sono cresciuti in queste zone.

Ora non siete curiosi di assaggiarla? Se non avete in programma di passare dalla costa tirrenica nelle prossime vacanze, vorrà dire che l’unica soluzione è quella di provare a realizzarla seguendo la nostra ricetta!