L’aperitivo di Natale al completo parte II: biscottini salati e vol au vent

aperitivo

Come promesso ieri ecco la seconda ed ultima parte dell’articolo dedicato all’aperitivo natalizio. Dopo esserci concentrati sui cocktail passiamo a qualcosa da mettere sotto i denti. I biscottini salati al formaggio ed i vol au vent al pollo e speck. Serviti insieme su vassoi colorati fanno la loro bella figura in tavola. Sono entrambi sfiziosissimi, uno tira l’altro. E si possono preparare in anticipo. Se avete molto tempo a disposizione potete preparare i vol au vent in casa, ma se è la prima volta che vi cimentate con la pasta sfoglia, vi consiglio di non rischiare, perchè il procedimento è lungo e laborioso e rischiereste di buttare tutto l’impasto nel cestino. Bene, passiamo alle ricette.

L’aperitivo di Natale al completo parte I: i cocktail

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L‘aperitivo di Natale al completo? Eccolo quà: si parte dagli immancabili coktails. Colorati, festosi, aromatici, mettono sempre allegria in tavola, per iniziare alla grande e con un pizzico di entusiasmo la cena. Ve ne propongo tre tipi, per tutti i gusti, uno spiritoso ai frutti di bosco, uno intramontabile allo champagne e l’irrinunciabile spritz,  scegliete quello che fa per voi e per i vostri ospiti o, perchè no, preparateli tutti e tre, ci sarà più scelta e soddisferete tutti i vostri ospiti, da quelli più giovani a quelli più maturi! A domani con la seconda parte di questo articolo dedicata ai vol au vent e ai biscottini salati al formaggio per completare l’antipasto ideale.

Cocktail ai frutti di bosco

Una busta di frutti di bosco misti congelati, 2 cucchiai di zucchero, 3 cucchiai di Maraschino, 1 bottiglia di spumante secco. Se dovete consumare il bowl a cena vi consiglio di mettere a  macerare i frutti di bosco con lo zucchero ed il liquore in frigorifero la mattina. Un’ora prima di servire, il cocktail stappare lo spumante, versarlo nel bowl di vetro o cristallo in cui macerano i frutti, mescolare bene e riporre in frigorifero fino al momento di servire. Si può offrire sia già nei bicchieri singoli colorati o decorati, che in una ciotola comune dalla quale ogni commensale si servirà con un mestolo.

Il “rito” del tè, come fare un buon tè e come conservare correttamente la teiera

tè all'inglese

Vediamo ora come si prepara il .

Il mo­do più «giusto» è quello all’inglese: si scalda prima la teiera versandovi acqua bollente; poi si svuota e vi si mette sul fondo un cucchiaino di foglie di per persona, più uno per la teiera; quindi si versano sul due dita di acqua bollente e si copre la teiera, lasciando in infusione per cinque minuti. Poi si finisce di riem­pire con altra acqua bollente e si lascia in infusione per altri due minuti. A que­sto punto il è pronto da servire, usan­do ovviamente un passino per trattenere le foglioline.

Latte o limone per accompagnare il té? Gli inglesi prediligono il latte e ne ver­sano una «nuvola» nella loro tazza, pri­ma di mettervi il .

Chi preferisce il li­mone, ne immergerà una fettina nel , che si «rischiarerà» leggermente. Chi non ama il troppo scuro, lo potrà alleg­gerire con l’aggiunta di un po’ di acqua calda. Lo zucchero è questione di gusti!

Il “rito” del tè

rito del tè

C’era una volta… il té delle cinque!

Le si­gnore che invitavano le amiche al ricevi­mento pomeridiano allestivano una vera e propria tavola imbandita, intorno alla quale ci si sedeva per bere il accompagnato da tartine, pasticcini, torte.

Oggi questa usanza è in gran parte tramontata.

E anche le signore più tradizionaliste (e che pos­sono permetterselo perché non lavorano, non hanno figli da seguire, né problemi di altro genere) pur non rinunciando al loro (magari con canasta o bridge po­meridiano) hanno semplificato il rituale, ac­contentandosi di un carrello sul quale di­spongono le tazze, la teiera, la zucche­riera, i cucchiaini, il bricchetto con il lat­te o il piattino per il limone e il vassoio con i dolcetti; esse stesse, poi, provvedono a servire il alle amiche sedute sui di­vani del soggiorno o intorno ai tavolini da gioco.

Mentre la scelta del vasellame di­pende ovviamente dai gusti e dalle pos­sibilità, sulla scelta della teiera si può fare invece una piccola divagazione che riguar­da il materiale.

Come fare le Tartine miste al sapore di mare

Tartine miste al sapore di mare

L’altra sera mi trovavo, per caso, seduto ad un tavolino in di un bar. L’orario, non era proprio quello dell’aperitivo, ma per la precisione quello del tè, le 17.00. Il locale, proponeva, a qualsiasi ora, un menù-aperitivo comprensivo di calice di prosecco e tartine. Io, non ero ancora nello spirito dell’aperitivo, ma una coppia seduta al tavolino di fianco al mio ha ordinato il menù-aperitivo. Osservando lo scarso piattino delle tartine, mi è venuta l’idea di preparare una ricetta di pesce, le Tartine miste al sapore di mare.

Per le Tartine miste al sapore di mare, non bisogna esagerare nella quantità e nella varietà degli ingredienti, ricordiamoci che in ogni caso, si tratta sempre di un’entrée, che deve aprire l’appetito, non toglierlo! Su questa base ho elaborato 3 tipi di Tartine miste al sapore di mare. Come tipo di pesce da utilizzare ho scelto i più comuni per uno stuzzichino: gamberetti, salmone e pesce spada affumicato. Ma quello che rende le Tartine miste al sapore di mare veramente appetitose è l’abbinamento con gli altri ingredienti. Assaggiare per credere!

Giuggiole sotto spirito, un ottimo digestivo

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TEMPO: 30 minuti + tempo macerazione| COSTO: medio| DIFFICOLTA’: difficile

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: NO


Abbiamo già incontrato le giuggiole in passato, concentrandoci sulla loro estrema dolcezza e quindi preparando qualcosa di molto adatto nella preparazione di dessert e dolci, la marmellata di giuggiole. In questa ricetta invece andiamo su un argomento completamente diverso, i digestivi e ciò che possiamo preparare in casa da soli.

Tutti conoscono qualcuno che sa fare il limoncello in casa, così come il fragolino o qualche altro liquore o digestivo più comune, questa ricetta invece vi garantisce una certa originalità, visto che non parliamo del più classico brodo di giuggiole, che oltretutto non so se sanno preparare in molti, ma di un vero e proprio liquore, dal doppio utilizzo, che avrà però bisogno di 6 mesi di macerazione.

Una volta pronto non solo sarà ottimo da sorseggiare, soprattutto se amate i sapori dolci anche per gli amari di fine pasto, ma le giuggiole saranno la vera innovazione, infatti esse stesse, più del liquore da loro ricavato, avranno proprietà digestive, potrete presentarle ai vostri ospiti in un piattino o in una ciotolina e loro potranno mangiarne un paio per avere un dolcissimo effetto digestivo.

Cocktail d’estate, per chi oltre a mangiare sorseggia con classe!

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Si beve, e tanto. L’arsura che ci ha preso in questi giorni di caldo asfissiante, le enormi quantità di acqua consumate, i succhi che nel giro di 24 ore sparivano dal frigorifero, il desiderio di una birra al calar del sole, sperando nella brezza del mare per risollevarsi e non rischiare di scontare il consumo di un po’ di alcool, magari di qualche cocktail, per tutta la notte.

Queste 4 semplici ricette sono molto dissetanti, fresche e al sapor d’estate. Le prime due sono alcoliche mentre le altre sono assolutamente neutre, alla frutta e al caffè, e io vi consiglio di provarle, per due motivi. Il primo, che riguarda quelle alcoliche, è che è sempre molto carino accogliere gli amici a casa, sul terrazzo magari, o anche condividere  con loro una serata nella casa che si è affittata insieme per l’estate, con un cocktail preparato con le nostre mani, nuovo, diverso, casalingo ma sofisticato ed elegante, che rende piacevole stare insieme e spillucare qualcosa di salato, come se si fosse fuori ma restando in casa.

Per quanto riguarda le bevande analcoliche io cerco sempre di mettere in frigo qualche variante fresca, rispetto all’acqua intendo, e oltre ai soliti succhi o al thè freddo è simpatico anche preparare delle bevande fresche, e anche sostanziose, come lo spumone o quelle che contengono la frutta frullata, per sorseggiare non solo qualcosa di diverso, ma anche di un po’ speciale.

Ricette estive: frappè con gelato allo yogurt e fragole

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TEMPO: 15 minuti | COSTO: basso | DIFFICOLTA’: bassa

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: SI


Cosa si fa quando il caldo impazza e noi ci ritroviamo in casa cercando un po’ di refrigerio, che, almeno in questi giorni, sembra difficile, se non impossibile da ottenere? Anche con i condizionatori accesi è un’impresa ardua trovare un po’ di sollievo. Ed allora, tornando a noi, che si fa? Se non si ha la fortuna di trovarsi in vacanza, magari nella classica casa al mare dove basta attraversare la strada per tuffarsi in acqua, l’alternativa è questa: prepararsi un ottimo frappè.

Il frappè è una delle bibite più golose che ci sia, non richiede particolari attrezzature o abilità e si prepara in cinque minuti. Già, basta frullare tutti gli ingredienti insieme per ottenere una bevanda fresca ed accattivante. Oltretutto, aggiungendo il gelato e la frutta preferita otteniamo una bibita sana ed energetica, proprio quello che ci vuole in questi giorni duranti i quali l’afa ci butta a terra.

La ricetta di questo frappè con gelato allo yogurt e fragole si trovava da tempo sulla mia personale lista delle preparazioni da testare, credo di averla scovata su uno di quegli opuscoli che si trovano gratuitamente al super. Ve la consiglio vivamente. Sostituite pure la frutta prevista con quella che preferite, così come il gusto di gelato. Personalemente trovo adattissimo quello allo yogurt, ma anche alla panna o alla vaniglia dovrebbero stare bene.

Gli antipasti della Spagna: tapas di verdure

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Questi piattini di verdure riescono a offrirci, grazie al loro triofo di aromi e di colori, il vero profumo dell’estate, e secondo la tradizione delle tapas, richiamano visioni del mediterraneo e dell’oriente, si destreggiano tra spezie e sapori che riescono anche a farci fare il giro del mondo. Sono piccole delizie da portare in tavola, che colorano l’atmosfera e si fanno assaporare con leggerezza, creando nuove suggestioni e combinazioni sorprendenti.

Gran pisto manchego

Ingredienti per un vassoietto: 1 peperone verde, 1 peperone rosso, 1 zucchina grande, 1 melanzana, ½ kg. di pomodori maturi o in scatola, 1 cipolla rossa, olio d’oliva, sale.

Sbucciate e tritate la cipolla. Lavate i peperoni e puliteli bene, tagliateli a dadini, fate lo stesso anche con la melanzana e la zucchina. Se i pomodori sono freschi privateli dei semi e tritateli. In una padella soffriggete la cipolla con poco olio, quando si sarà imbiondita aggiungete i peperoni e dopo qualche minuto anche la zucchina, la melanzana e il pomodoro. Cucinate per una ventina di minuti, a fuoco basso, mescolando di tanto in tanto. Le verdure dovranno disfarsi quasi del tutto. Salate a piacere, mescolate ancora e servite subito. Il pisto manchego può essere gustato anche freddo.

Antipasti estivi: le Tapas di carne

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Iniziamo il nostro viaggio nella preparazione delle tapas, e partiamo dalla carne. Bocconcini di maiale e di agnello, polpettine speziate, dadini di chorizo (la squisita salsiccia spagnola), sono tantissime le variati e le varietà delle piccole delizie da preparare e disporre tutte insieme sulla tavola, accompagnate da vino rosso o sherry.

Nel nostro brevissimo excursus proveremo a toccare con la punta delle dita questi piccoli piatti tipici della Spagna, una terra vicina e allo stesso tempo esotica, dove i sapori tradizionali occidentali, che anche noi conosciamo bene, si mescolano con gli aromi di Africa e Oriente, dando vita a una cucina elaborata e a tratti arabeggiante.

Le tapas: un viaggio tra origini e tradizioni

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Iniziamo il nostro viaggio alla scoperta delle tapas. Si pensa che sia l’Andalusia, regione famosa per i suoi vini, la terra d’origine delle tapas. La leggenda vuole che siano nate a Siviglia, verso le metà dell’Ottocento, per accompagnare il vino o lo sherry. Un’altra storia tramandata nei secoli vuole che le tapas siano state preparate per la prima volta nel XIII secolo per Alfonso X el Sabio (il saggio), re di Castiglia. Il sovrano, durante una malattia, era costretto ad assumere porzioni di cibo e vino, molto limitate, tra i pasti principali, e pare che, una volta guarito, avesse deciso che gli fosse sempre servito del cibo, accompagnato dal vino, tra il pranzo e la cena. Insomma, qualsiasi sia l’orgine, molto velocemente si espanse in tutta la Francia la tradizione delle tapas.

La parola tapas deriva dal verbo tapar, ovvero coprire. Questo perchè nelle locande andaluse il boccale di vino veniva servito tapado, quindi coperto, da una fetta di pane, di prosciutto, formaggio o salame, o anche da un piattino che conteneva qualcosa da mangiare. Tutto questo per evitare che dentro vi cadessero insetti. Insomma, vino coperto da cibo, anche l’etimologia porta sempre a questa tradizione della bevuta, accompagnata da piccole quantità di cibo, basti pensare, che proprio in Andalusia, le tapas ancora oggi vengono servite con questo spirito di accompagnamento, e quindi sono gratuite, comprese nella bevuta!

Aperitivo, antipasto e stile di vita: una settimana con le Tapas

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Avete mai sentito parlare di Tapas? A me non era nuovo come termine, poi dopo una piccola escursione on line, alla ricerca di molteplici informazioni per un’eventuale vacanza spagnola, ho scoperto la loro origine, le peculiarità, il significato, insomma, sono entrata nel mondo di questi piccoli gioielli gastronomici.

Le tapas sono dei deliziosi aperitivi culinari, che non hanno niente a che fare con il nostro happy hour, sono una tradizione, anche una forma d’arte volendo, e un vero e proprio modo di socializzare che davvero si allontana molto dall’aperitivo all’italiana, che spesso è un solo un modo per farsi vedere, apparire, frequentare il locale più in del momento, o come mi è capitato di sentirdire, nemmeno troppo raramente, “un modo per cenare spendendo poco”! Insomma nel nostro caro bel paese questa moda del pre-cena è divenatato più uno status simbol, che un modo come un altro per stare con gli amici e divertirsi; quello che accade in Spagna è invece molto interessante, proprio dal punto di vista sociale e profondo, e nella piccola introduzione di oggi e in quella di domani ci addentreremo proprio all’interno di questo mondo festoso e genuino. Siete pronti a ir de tapas?

Originale ed estiva: Bavarese di riso aromatizzata al tè

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TEMPO: 1 ora | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: NO | BAMBINI: SI


Tendenzialmente sono una che cerca sempre di conoscere le regole base, che sia per rispettarle, per infrangerle, per variarle o per modificarle non importa, provo a partire da un punto fisso per spaziare. Ma non sempre è così, magari crescendo si acquista sicurezza e non c’è più bisogno di sapere sempre da dove iniziare o quale sia il giusto modo per farlo, insomma, tutta questa introduzione sembra aver poco a che fare con la cucina, serve solo per dirvi che non ho mai preparato una Bavarese Classica, ma quella di riso sì! Certo, se anche la cucina può simulare alcuni tratti della vita, azzardare una ricetta non comporta drastici cambiamenti quotidiani o a lungo termine, però pensarci mi ha fatto sorridere, non ho mai fatto nemmeno una crema inglese, che sta alla base della Bavarese!

Il nome Bavarese deriva da una bevanda francese, un mangia-e-bevi, composto da tè, latte e liquore (e in questa ricetta ritorna il tè), mentre la Baverese che tutti noi conosciamo comunemente è un dolce preparato con crema inglese, gelatina e panna, molto gustoso e adatto a tutte le stagioni, visto che si possono aggiungere alcuni ingredienti, a seconda del clima, cioccolato o aromi come la cannella o lo zenzero, in invero, frutta in estate, e poi anche marmellate di ogni gusto.

Insomma, già da sè la Bavarese è un dolce che tende a variare e ad avere molte sfacciattature, questa è davvero estrema, una preparazione a partire dal riso.

Aperitivo a Milano: tutti in mongolfiera!

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Natro Summer Experience

LUOGO: Milano, Parco Sempione | DATA: dal 2 luglio al 12 luglio | ORA: 18,30- 22,30 PRODOTTI TIPICI: fiumi e fiumi di birra nastro azzurro.


Munitevi di antizanzare, apribotiglie e binocolo. Se siete in zona Milano, stasera aperitivo a Parco Sempione su una mongolfiera. Si avete letto proprio bene, una  m o n g o l f i e r a nel bel mezzo di Milano. Tutto è successo grazie a Nastro Azzurro, che ha organizzato davvero un bel diversivo per queste calde serate milanesi.

Se ancora non ve ne siete accorti, nel bel mezzo di Parco Sempione è stato allestito il Nastro Summer Experience,  un Temporary Lounge Bar, che ultimamente piace tanto a questi milanesi, con djset e litri e litri di fresca e chiara birra, senza ombra di dubbio Nastro Azzurro!

Questi eventi promozionali stanno divetando davvero sempre più interessanti. Trovo che l’aperivo al parco sia già una bella iniziativa, se mi metti una mongolfiera a disposizione poi….

Non siete mai saliti su una mongolfiera??
Bene, questa è la vostra occasione. Potete davvero vivere una situazione surreale, esperienza imperdibile. Avere l’opportunità di sorseggiare una birra gelata a 20 metri di altezza e provare l’ebbrezza di ammirare tutta Milano da una nuova prospettiva, vi sembra poco? E la città che finalmente si strende e si perde all’orizzonte. I milanesi avranno tempo fino al 12 luglio, poi l’evento Nastro Summer Experience, toccherà altre città fino alla fine di agosto, quali Roma e Otranto.

Ecco come prenotare il volo.