Lo spumante per il brindisi di Capodanno!

Si avvicinano le ore magiche della vigilia di Natale e del veglione di Capodanno. Gioia, intimità, sorrisi, fiducia. Nulla deve mancare in queste occasioni che sono il rito sociale con cui, ancora oggi, si marca il momento di passaggio più importante dell’anno: il solstizio d’inverno che da tempi immemorabili scandisce la fine di un ciclo passato e l’inizio – o il ritorno – del nuovo.

 Ovviamente non deve mancare nemmeno la tradizionale bevanda alcolica con cui allegramente ci si unisce nel brindisi, e cioè lo spumante. Ma come nascono le bollicine? La caratterizzazione di questo singolare prodotto è data dall’anidride carbonica disciolta nel liquido e che conferisce ad esso la nota pressione che fa scappare via il tappo e il successivo risalire delle bollicine. Non vi è nulla di misterioso in tutto questo.

 Lo spumante si ottiene facendo rifermentare un vino, aggiungendovi altro mosto o degli zuccheri, poi trattenendo i gas prodotti dai lieviti; infatti, nel processo di fermentazione, sono i funghi unicellulari (lieviti) che degradano lo zucchero producendo l’alcool etilico e l’anidride carbonica. Quanto più le bollicine saranno a gran sottile, tanto più sarà delicato il perlage e maggiore il valore dello spumante.

Il caffè all’irlandese, ovvero l’Irish Coffee

Queste fredde sere d’inverno, mi hanno fatto ripensare alla vacanza di qualche anno fa trascorsa in Irlanda. Immerso nei ricordi di Dublino, del St. Patrick ‘s day, della fantastica Guinness, del delizioso Irish stew e le altre bontà della cucina irlandese mi sono riempito di calore. Tra le abitudini locali, con i miei compagni di viaggio avevamo subito fatta nostra quella dell’ Irish Coffee. Questo splendido cocktail a base di caffè e whiskey, che viene preparato con maestria dai barman irlandesi.

Dopo un paio di giorni per ambientarci nella verde Irlanda, avevamo capito che non c’era modo migliore di ristorarsi dopo le lunghe passeggiate della giornata, sotto la dolce pioggia dei cieli d’Irlanda, che rinchiudersi al calore di un pub e sedersi a sorseggiare un caldo e corroborate Irish Coffee.

Qualche tempo dopo, sono venuto a sapere, che la sensazioni di ristoro che ci portava la calda bevanda al caffè, fu proprio il motivo scatenante per cui fu inventato questo cocktail. Dovete sapere, infatti, che la nascita dell’Irish Coffee si deve al barista Sheridan, capo barman del bar dell’aeroporto di Shannon.

Novembre mese di Vino Novello, impariamo a conoscerlo [2]


Dopo aver parlato di come si fa il vino novello, possiamo passare ad osservarlo come dire … nel suo aspetto fisico. La particolarità che colpisce subito l’occhio, non appena si versa il primo goccio di vino novello nel bicchiere, è il colore molto particolare di questa tipologia di vino. Nel bicchiere, il vino, appare con un colore particolarmente vivo e brillante di tonalità porpora con riflessi violacei, che preannuncia profumi freschi ed intensi.

Dopo aver ammirato lo splendido colore del Novello, accostando il bicchiere al naso potremo cogliere dei profumi molti spiccati di frutti di bosco, di lamponi ed in generale dei piccoli frutti rossi. In bocca il vino novello rinnova le sensazioni che aveva dato all’olfatto, prevalgono, infatti, sapori fruttati e freschi, dosati ad una buona acidità.

Novembre mese di Vino Novello, impariamo a conoscerlo [1]

Il giorno di San Martino è una giornata particolare per tutti gli amanti del vino e soprattutto per chi il vino lo produce! Per quale motivo? Ebbene, in questa giornata ricade la data tanto attesa dell’apertura delle prime bottiglie di vino dell’ultima vendemmia.

Ma le bottiglie che si stappano, non contengono il vino tradizionale, ma un particolare prodotto: il vino Novello. Il Novello, è il vino nuovo, giovane, dai profumi freschi e molto fruttati, risultato di una particolare tecnica di vinificazione, che permette di ottenere questo tipo di prodotto, molto singolare nel suo genere.

Il caratteristico metodo di lavorazione delle uve che porta all’ottenimento del vino novello fu messo appunto da alcuni ricercatori francesi, ed il prodotto che ne venne fuori è stato il Beaujolais Nouveau, un vino ottenuto da un tipo di macerazione al quanto singolare,detta macerazione carbonica, che successivamente iniziò a diffondersi anche in Italia, come vino Novello, e che oggi è diventato un prodotto lavorato da tutti i Paesi vinicoli.

Il limoncello

TEMPO: 1 ora circa + 1 settimana | COSTO: medio | DIFFICOLTA’: media

VEGETARIANA: SI | PICCANTE: NO | GLUTINE: SI | BAMBINI: NO


Ho preparato il limoncello in vari modi, ma, visti i risultati, ho preferito farlo seguendo la mia ricetta preferita, datami da un’amica di famiglia.
Il risultato si puo “ammirare” dalla mia foto: è trasparente, a differenza dalle solite preparazioni sia industriali che casalinghe e, cosa MOLTO importante, si può gustare dopo solo una settimana dalla preparazione.

Storia della birra: dal medioevo la Ayinger Ur-Weisse

La Baviera è la patria delle birre di frumento tedesche: le Weizenbier o Weissbier (birre bianche) hanno la più alta percentuale di grano. Per legge non inferiore al 50 per cento del cereale impiegato e non superiore al 70 per cento. Il nome Ur-Weisse (Weizenbier originaria) di questa birra vuole sottolineare la lunga tradizione della tipologia, già nota nel Medioevo.

 Lo suggerisce il colore ambrato opalescente: all’epoca non esisteva un sistema di calore uniforme, per cui anche i malti, responsabili del colore, risultavano eterogenei e più tostati di quelli odierni. Perciò nel Medioevo le birre più chiare erano ambrate.

Avanti a tutta birra … Ceres, promozione e stile unico

Una tra le marche più celebri di birra, soprattutto tra i più giovani, la Ceres, presenta delle nuove ed accattivanti confezioni per auto promuoversi. Due speciali box, dai colori vivissimi e dal contenuto molto invitante, che riprendono l’inconfondibile stile delle pubblicità televisive della nota casa produttrice.

I nuovi special packs si chiamano The Fan Box e Confezione Speciale Degustazione. C’è ne proprio per tutti i gusti, dai più spensierati ai più fanatici. La casa danese ha studiato un packaging di sicuro impatto sul consumatore, perché … non si vive di soli sapori ed anche lo stile vuole la sua parte.

Il Cognac, l’acquavite dallo spirito francese – parte2

Ieri abbiamo scoperto insieme i luoghi dove nasce il cognac e quali sono gli elementi fondamentali per ottenere un prodotto di così alto pregio. Ma dobbiamo ancora scoprire la magia che si nasconde sotto questo liquore.

Il segreto del cognac si cela, infatti, dietro il metodo di distillazione dell’acquavite, che è rimasto invariato da circa cinque secoli. Il particolare alambicco, rigorosamente costruito in rame, che si utilizza per la distillazione dei vini destinati alla produzione del cognac, fu messo a punto nel quindicesimo secolo e prende il nome di alambicco di tipo Charentais.

I vini da distillare, caratterizzati da un basso grado alcolico e da alta acidità, sono fatti distillare per ben due volte. Nel corso della prima distillazione si recupera il cuore del distillato, la parte più nobile, dove si concentrano l’alcol etilico ed i profumi. Dopo un attesa di dodici ore, avviene la seconda distillazione, dalla quale si ricava un liquido incolore con gradazione alcolica tra i 65 ed i 70 gradi.

Il Cognac, l’acquavite dallo spirito francese – parte1

Osservando attentamente una cartina geografica della Francia, cercando ad ovest, dalla parte che si affaccia sull’Oceano Atlantico, poco sopra Bourdeaux potrete scorgere una piccola cittadina di nome Cognac, ebbene è proprio da questo punto che inizia il nostro viaggio.

In questo piccolo comune francese, come rivela lo stesso nome del luogo, si produce il celebre distillato di vino che tutto il mondo conosce come Cognac, e visto che questo è l’argomento che tratterò oggi, non potevo far a meno di iniziare collocando geograficamente l’area di produzione di questo liquore.

Area di produzione, che come esige la tradizione viticola francese, è più che determinante per la qualità e la tipicità del vino e dei distillati. Il Cognac, in particolare, visto che dal punto di vista produttivo è uguale al Brandy, deve molto alla sua zona d’origine che gli conferisce il nome e che ne caratterizza la personalità.