Impariamo a riconoscere il pesce fresco

Il pesce, come tutti sapete, è un alimento prezioso per il nostro organismo, è molto digeribile e nutriente pur contenendo poche calorie: in un regime alimentare equilibrato andrebbe consumato tre volte a settimana. Quando vogliamo acquistare del pesce, l’aspetto più importante da valutare è certamente quello della freschezza. Grazie allo sviluppo delle tecniche di trasporto, oggi è possibile trovare una grande varietà di pesci in perfetto stato di freschezza, qualunque sia la distanza tra la zona di pesca ed il consumatore.

D’altronde, la premessa per la buona riuscita di una ricetta sta sempre nell’acquistare bene le materie prime, nel nostro caso il pesce. Ne possiamo riconoscere la freschezza in base alle seguenti caratteristiche:

  • L’odore. E’ necessaria l’assenza di odore eccetto quello gradevole del mare. Se il pesce emana odore fetido o di ammoniaca significa che è iniziato il processo di decomposizione.
  • L’occhio. L’occhio deve essere vivace, brillante, ben sporgente dalla cavità orbitale. Se è opaco, il pesce è “vecchio”.
  • La carne. La carne deve essere soda ed elastica sotto la pressione del dito. Scartate sempre il pesce che si presenta flaccido e sul quale l’impronta del dito resta marcata!
  • Le branchie. Le branchie devono essere brillanti e vivide, non afflosciate.

Risotto agli asparagi selvatici, appena colti

risotto asparagi selvatici

Qui dalle mie parti, ed in particolare all’Isola d’Elba, è già possibile trovare asparagi di campo, piccoli, fini e molto, molto più saporiti di quelli che si trovano comunemente negli alimentari o nei supermercati. Andiamo alla scoperta quindi di questi asparagi particolari, un po’ più difficili da trovare, ma che valgono la ricerca.

 

L’asparago è conosciuto fin dall’antichità ed i greci lo usavano anche per le sue proprietà terapeutiche, preparandoci tisane e decotti. Le sue origini le ritroviamo probabilmente in Mesopotamia, ma il nome deriva dal latino Asparagus, germoglio.

 

Gli asparagi selvatici rispetto a quelli di serra hanno un sapore più penetrante ed amarognolo e sono perfetti per frittate e risotti. Da noi in Toscana sappiamo che quando le giornate tornano ad allungarsi e si sente aria di primavera i campi si riempono di questi steli. So per esperienza che un occhio non allenato (come il mio) difficilmente riesce a distinguere i piccoli asparagi, abilissimi a mimetizzarsi nel verde dei campi. Fortunatamente ho chi li raccoglie per me!

Un contorno per tutti i piatti, le Zucchine Ripiene

Un problema che mi sono posto molto frequentemente, quando mi dedico alla fase di programmazione di un pranzo o di una cena, riguarda i contorni.

Sia che il piatto forte è a base di carne o di pesce, fa sempre piacere pulirsi il palato con una verdurina o con qualche ortaggio.

Certo, si può sempre fare la solita buona vecchia insalata semplice o un po’ più studiata, ma non tutti la gradiscono, e poi …se invito qualcuno alla mia tavola mi fa piacere servire qualcosa di più originale!

Dalla Lunigiana: testaroli e panigacci

La Lunigiana è una zona storico-geografica che s’estende fra la Toscana e la Liguria, nell’area compresa fra Massa Carrara e La Spezia, adiacente alla Garfagnana. Anticamente questa regione era abitata dagli Apuani, di etnia ligure, che vennero deportati nel 177 a.C. in cinquantamila dalle città, dai villaggi e dalle campagne e sostituiti da romani o romanizzati per ripopolare la capitale Luni, da cui appunto il nome “Lunigiana”, centro portuale voluto dai romani come punto strategico nel Tirreno, sopratutto in funzione commerciale.

Questa vera e propria pulizia etnica fu attuata durante la Seconda guerra punica, quando gli Apuani decisero di schierarsi con Annibale, cui restarono fedeli sino alla fine, rifiutandosi di arrendersi al nascente Impero Romano ed attuando una efficacissima tattica di guerriglia montana che non pochi problemi causò ai nemici.

Ma non è soltanto per la storia militare e politica che la Lunigiana è ricordata ed amata: da questa terra affascinante che comprende anche parte dell’Appennino Tosco-Emiliano provengono molti prodotti tipici di eccezionale qualità, fra i quali meritano una menzione d’onore due pietanze semplici e gustose: i panigacci ed i testaroli.

Da una confezione di uova la ricetta di un piatto unico: la Torta Gustosa

Una sera, inaspettatamente, mi sono ritrovato ad avere ospiti a cena un paio di amici.
Erano venuti a trovarmi nel pomeriggio e così, dopo quattro chiacchiere ed una tazza di tè verde, si è fatta sera.

La compagnia era spensierata e nessuno aveva voglia di rientrare a casa propria, si stava insieme in allegria! Senza pensarci troppo, li invito a restare per la cena.

Arrivato in cucina …il terrore! Cosa preparo? Trovo una scatola di uova, la apro e sul retro del cartone ecco la soluzione a tutti i miei problemi! La ricetta per la serata: la Torta Gustosa, una torta salata a base di uova e peperoni, ottima come piatto unico.

La bistecca alla fiorentina

Pellegrino Artusi nel suo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” ci racconta della bistecca con precisione scientifica: “Bistecca alla fiorentina. Da beef-steak, parola inglese che vale costola di bue, è derivato il nome della nostra bistecca, la quale non è altro che una braciuola col suo osso, grossa un dito o un dito e mezzo, tagliata dalla lombata di vitella”.

I macellai definiscono lombata il taglio di carne staccato dai lombi (parte posteriore dell’addome) dell’animale mentre chiamano “costata” l’adiacente taglio rivolto verso la testa. Naturalmente, come in tutte le cose, questo piatto viene chiamato in modo diverso a seconda della città/regione in cui ci si trova; perciò ordineremo un “sottofiletto” a Torino, un “lombo” a Roma e una lombata di manzo a Firenze.

Coniglio alla Marengo con riso e miele, sintesi di una cena

Un piatto unico, un pasto completo dal punto di vista nutrizionale ed un ottima soluzione per risolvere in una sola portata una cena. In questa ricetta in particolare troviamo tutto, dal primo (il riso), al secondo (il coniglio), senza dimenticare il dolce (il miele).

Il coniglio alla Marengo è stretto parente del pollo alla Marengo e si prepara quasi nel medesimo modo. Le sue origini lo collegano nientemeno che al celebre condottiero Napoleone Bonaporte. Marengo è una località vicino a Torino, in cui si svolse la battaglia che ha preso il suo nome ed in cui Napoleone sconfisse gli austriaci nel 1800.

Conclusa la battaglia il condottiero ordinò al proprio chef, Dunand, di preparare la cena. La battaglia era stata lunga e lo chef aveva poche provviste, per cui si ingegnò nel mischiare gli ingredienti a sua disposizione, per quanto l’abbinamento potesse sembrare azzardato. Il piatto invece piacque molto a Napoleone che chiese a Durand di cucinarlo al termine di ogni battaglia.

Zuppa di zucca, quando fuori fa troppo freddo per uscire

Non so nelle vostre città, ma qui a Palermo, dove io vivo, in questi giorni ha fatto un po’ di freddo. Le nuvole si sono alternate con il sole e con la pioggia. Insomma nulla invitava a metter piede fuori casa.

Ben comodo, al calduccio di casa mia, non sentivo proprio la necessità di uscire. Anche se dopo una settimana passata in casa, una seratina fuori, magari al ristorante, per assaggiare qualche piatto goloso, ci sarebbe stata, anche, bene.

Ma perché uscire, piove! …fa freddo! Vediamo un po’ quali sorprese riserva il frigorifero per una bella cenetta in casa, con un bel bicchiere di vino. In fin dei conti cucinare mi piace e qualche buona ricetta si trova sempre.

Pomodori verdi fritti alla fermata del treno (ovvero: Fried Green Tomatoes)

fried

Il cibo è sempre stato uno dei grandi protagonisti del cinema, come abbiamo già più volte descritto in Ginger&Tomato. Questa volta parliamo di un classico, Pomodori verdi fritti alla fermata del treno, uscito nelle sale nel 1991.

Nel film una casalinga frustrata passa il suo tempo facendo compagnia ad una ottuagenaria signora ricoverata in un ospizio che le racconta una storia avvenuta 50 anni prima, la storia della sua infanzia, della sua giovenù e soprattutto della sua migliore amica. Interpretato da Kathy Bates, Mary Stuart Masterson e Mary Louise Parker e la vincitrice di un Oscar Jessica Tandy, il film è ambientato negli anni ’30.

Sono molti i piatti cucinati durante il film, soprattutto dal momento che le due ragazze aprono un loro ristorante, ma concentriamoci su quello del titolo. Pomodori Verdi Fritti può suonare strano come nome ed ancora più strano nell’aspetto, ma ha un sapore delizioso.

Taurasi, un vino campano per impreziosire lo stracotto

Pochi giorni addietro, riguardando delle fotografie, mi sono soffermato su alcune scattate a Caserta Vecchia, l’ameno vecchio borgo medievale della città di Caserta, e, per un attimo, mi è sembrato di essere nuovamente tra quei vicoli.

Ricordo che, in quella particolare occasione, arrivai a Caserta Vecchia, nella tarda mattinata, poco prima dell’ora di pranzo. Il centro era quasi deserto e l’atmosfera che si respirava aveva un non so che di molto pacifico. Dopo una lunga passeggiata, il mio stomaco iniziò a farsi sentire. Mi misi alla ricerca di un ristorante, e trovai un bel posto, all’interno di un atrio in stile medievale.

Non ricordo ne il nome del ristorante ne che piatti ordinai con esattezza, e poco importa, l’unica portata di cui ho un ricordo molto vivo è lo Stracotto al Taurasi . Lo stracotto in genere è un piatto, abbastanza, comune in tutte le regioni italiane, ma quello che rendeva particolare questa pietanza era l’aroma assolutamente esclusivo del Taurasi.

La tartrà piemontese, scopriamo le origini di questa ricetta regionale

La tartra o tartrà è una specie di budino salato, preparato con ingredienti poveri e di semplice esecuzione. Le sue origini si perdono nella storia della cucina piemontese: tra gli storici della gastronomia è opinione diffusa che la tartrà sia nata dall’incontro tra la abitudini alimentari saracene e le nostre in un’epoca compresa tra il 900 e l’anno mille.

Oggi in molti ristoranti della regione viene servita come un antipasto raffinato, magari arricchito con salse ed ingredienti diversi, ma in origine era un piatto unico, consumato nelle cascine, in particolare durante i freddi inverni.

Ingredienti:

  • 4 uova intere più due rossi
  • 1/2 l di latte intero fresco
  • 2 dl di panna
  • 3 cucchiai di parmigiano
  • 1 cipolla o la parte bianca di un porro
  • 50 g burro
  • un rametto di rosmarino
  • qualche foglia di salvia
  • un rametto di timo
  • una fogli di alloro
  • un pizzico di noce moscata (facoltativo)
  • sale e pepe

Sfogliatine di funghi ripiene alla crema di noci

pasta

Se siete amanti dei funghi e delle noci, questa è la ricetta che fa per voi. Ghiotte sfogliatine di funghi ripiene alla crema di noci. Un piatto sofisticato, ma non troppo elaborato: é abbastanza semplice da realizzare.

Ecco gli ingredienti per 8 persone:
  • 300 g di pasta sfoglia
  • 1200 g di funghi (porcini, chiodini o champignon)
  • 1 spicchio di aglio
  • sale
  • burro
  • legumi secchi

Filetti di Platessa all’arancia, le proteine del pesce e le qualità degli agrumi

Qualità nutrizionali, digeribilità, rapidità di cottura lo rendono un alimento adatto a tutta la famiglia. Il pesce è costituito dall’80% di acqua e dal 2o% di proteine; è facilmente digeribile e particolarmente ricco di sostanze minerali e vitamine. Per l’elevato contenuto proteico e nutrizionale, il pesce non differisce sostanzialmente dalla carne, ma se le proteine del pesce sono uguali a quelle della carne, la differenza è sostanziale per quel che riguarda i grassi.

Quelli della carne sono saturi e, se ingeriti in eccesso, possono creare disturbi alla circolazione; quelli del pesce sono polinsaturi (della specie Omega 3), importantissimi per lo sviluppo e la difesa dell’organismo umano. La percentuale di grassi varia moltissimo: dallo 0.3% al 14%, fatto che permette di distinguere tre categorie di pesce: magro (meno del 5%), semigrasso (dal 5 al 10%) e grasso (oltre il 10%). I pesci contengono calcio e il rapporto fosforo-calcio è significativamente più favorevole rispetto alle carni.

Per finire, garantiscono un apprezzabile apporto di iodio. Il pesce essiccato (stoccafisso, baccalà, aringa, ecc.), qualunque sia il procedimento impiegato, non perde le sue qualità nutritive e perciò rappresenta un alimento concentrato di elevato valore nutritivo. In genere la carne del pesce è la più digeribile della carne. Il consumo di pesce è particolarmente consigliato per prevenire e per ridurre l’accumulo del colesterolo nel sangue: infatti il pesce è particolarmente ricco di acidi linoleici e linolenici, o acidi grassi insaturi, che con un meccanismo ancora sconosciuto riducono i tassi di colesterolo nel sangue.

Carbonara di zucchine, la variante light e vegetariana di un classico italiano

Qualche estate fa, mi è capitato, dopo una mattinata di mare di essere invitato a pranzo da amici, per un pranzo veloce, estivo senza troppi convenevoli. Aspettando la classica pasta col tonno e pomodorini, immaginerete la mia enorme sorpresa, sentendo nominare la carbonara.

Mi si rizzano le orecchie e lo stomaco si chiude al solo pensiero, ben inteso, sono un grande amante della carbonara, ma con i trenta e passa gradi estivi mi sembra un po’ troppo. Ascolto meglio e scopro allora, con stupore, che non si tratta della normale carbonare, con il guanciale o la pancetta, ma di una versione light in cui il guanciale è sostituito dalla zucchina.

Una volta servita in tavola, mi approccio incuriosito all’assaggio. Ebbene, la carbonara non si smentisce mai, rimane in ogni sua versione un piatto squisito.