A pranzo
Quattro mosse per una cena veloce e gustosa / II parte (finta parmigiana di melanzane)
Un contorno da leccarsi i baffi: le Patate al cartoccio con gorgonzola piccante
Patate al cartoccio.
Le patate sono sempre un contorno molto appetitoso, che raramente viene disdegnato, possono essere cucinate in qualsiasi modo e, statene certi, non ne resteranno mai nel piatto! Le patate sono un contorno ideale per tutti i piatti, il loro sapore delicato, si accosta a tutti i tipi di portate, e la loro pastosità fa sì che puliscano la bocca dal grasso di alcuni piatti, soprattutto di quelli a base di carne.
Le patate al cartoccio sono un classico della cucina del centro Europa o dei paesi anglosassoni, che per tradizione sono dei grandi consumatori di questo tubero. La versione più semplice prevede esclusivamente l’uso di un po’ di burro e, ovviamente delle patate. Ma oggi vi propongo una versione più saporita… le patate al cartoccio con gorgonzola piccante. Ecco gli ingredienti:
Pappardelle al profumo di menta con sughetto….. vegetale
E’ stato “amore” a prima vista.
Quando ho visto questa ricetta su un giornale di cucina di qualche mese fa e che ora non trovo, mi ha conquistata il connubio tra la pasta profumata alla menta, diligentemente preparata e stesa a mano, e un sugo vegetale facile da preparare e con ingredienti facilmente reperibili sul mercato perché di stagione.
Ho fatto però una variante golosa che in seguito ho giudicato ben azzeccata e cioè l’aggiunta di una manciata di mazzancolle che avevo nel freezer e quindi a….. disposizione.
Ricordo ancora che, quando ero piccola, mio padre voleva che la mamma avesse in cucina tutti gli elettrodomestici e robot che le potessero venire in aiuto nella preparazione delle vivande. Non volle mai però che acquistasse la macchina per stendere la pasta. Le tagliatelle le voleva stese a mano e aveva ragione.
Quattro mosse per una cena veloce e gustosa / I parte (buschette fantasia)
Filetti di tonno alla giardiniera, cucinare il tonno con semplicità
Semifreddo di ricotta: una ricetta estiva
Paccheri al pomodorino fresco e calamaretti
Insalata di riso con lenticchie, farro e orzo
I vari tipi di riso: dal vialone nano al riso venere
Bisogna tener conto delle rispettive caratteristiche dei tipi di riso che riguardano esclusivamente le dimensioni dei chicchi e le modalita’ di cottura. Sono poco significative invece le differenze tra le proprieta’ nutritive e le varieta’ a disposizione. Le varieta’ italiane di riso sono divise in vari tipi:
- Comuni: Le varieta’ piu’ note sono l’Originario e il Balilla. Hanno chicchi piccoli e tondi, adatti per minestre, minestroni e dolci e cuociono in 12 – 13 minuti.
- Semifini: riso con chicchi tondeggianti di media lunghezza. adatti per antipasti, risi in bianco, timballi. cuociono in 13 – 15 minuti circa. le varietà più conosciute sono padano, vialone nano, italico r.
- Fini: riso con chicchi lunghi e affusolati. perfetti per risotti e contorni, è molto apprezzato per la sua versatilità in cucina. la cottura è di 14 – 16 minuti. Le principali varietà sono s. andrea, europa.
- Superfini: con chicchi grossi e molto lunghi, particolarmente adatti alla preparazione di risotti e contorni. Cuociono in 16 – 18 minuti. Le principali varieta’ sono Roma, Carnaroli e Baldo.
- Riso Nero Aromatico Venere: appartenente alla sottospecie japonica, il riso Venere, nato nella Pianura Padana, è stato battezzato con il nome della Dea dell’amore e viene coltivato nelle province di Novara e Vercelli. E’ un riso aromatico, profumato, con un sentore di pane appena sfornato, tipico dei risi orientali. L’aroma lo si percepisce già annusando da vicino i chicchi crudi e diventa più incisivo con il calore.
Rotolini di melanzane: un antipasto per le vostre feste
Crostata di ricotta e kiwi
- 250gr di ricotta romana
- 120gr di biscotti friabili
- 100gr di burro
- 85gr di zucchero
- 2 kiwi di dimensioni medie
- 1 uovo
- 1/2 cucchiaino di sciroppo di limone.
Cannoli alla siciliana: origini e ricetta
Piccole delizie ai quattro formaggi
Temo di aver abituato male mia figlia e le mie amiche.
Scherzo ovviamente!!!
Infatti da quando ho cominciato a “chiacchierare” di cucina preparo una quantità notevole di vivande, spesso dimezzando le dosi, e puntualmente distribuendo la maggior parte delle mie elaborazioni ai miei figli i quali sono felici, per qualche giorno, di non doversi arrabattare in cucina per preparare qualcosa che non sia la solita pasta o bistecca.
Spesso regalo qualcosa anche alle mie amiche che, quando mi vedono con un sacchettino sospetto, hanno un brillìo particolare nello sguardo.
Poi aspetto i commenti e le critiche eventuali ed utilissime affinché io possa correttamente postare la ricetta del caso.
Ieri ho trafficato parecchio in cucina anche perché dovendo andare da mia figlia le volevo portare qualcosa di buono equamente suddiviso tra preparazioni dolci e salate.
In casa c’erano vari aromi che spaziavano dall’odore dei formaggi al profumo di vaniglia e non so perché anche il mio gatto profumava di dolce: ancora non capisco come sia successo!