Oggi proverò a deliziarvi, virtualmente purtroppo, con un antipasto tipico della cucina laziale, un piatto di antica tradizione che però si adegua in modo straordinario alle nuove tendenze ed ai più recenti usi gastronomici come ilfinger food.
Trattasi dei Crostini di Provatura al burro di alici, una versione ricca delle bruschette, anch’esse tipico piatto della cucina romanesca. Per chi, come me prima che me ne documentassi, non conoscesse la Provatura, deve sapere che la Provatura, come suggerisce lo stesso nome, è una parte della massa del formaggio, usata per provare la filatura della pasta. In parole povere la Provatura è l’antenata della mozzarella.
Di torte salate abbiamo già parlato in precedenza, vi abbiamo suggerito le ricette per preparare la torta al radicchio o la torta di spinaci e crescenza, ma oggi ci buttiamo sulla cucina esotica, e prendiamo spunto dalla terra degli zar, descrivendo una ricetta tipica della cucina russa.
La Coulibiac, come è chiamata nella cucina internazionale, o Koulebiak, il nome russo, è una torta salata che si prepara tradizionalmente chiudendo in una crosta di pasta sfoglia delle verdure o del riso cotti precedentemente. L’alta cucina propone delle versioni del Coulibiac con del salmone fresco, e visto che ormai noi siamo diventati dei cuochi provetti faremo il Coulibiac di salmone.
La Fricassea può essere considerate un parente molto stretto dello spezzatino. Come il gulasch e lo spezzatino, infatti, anche la fricassea è un piatto a base di tocchetti di carne, che vengono cotti insieme al proprio condimento.
Le origini del nome si perdono nella storia, la radice di origine latinafrixùra vuol arrostire, friggere da cui poi la parola francese fricasseé che indica la preparazione delle carne tagliata a tocchetti e fatta cuocere in una salsa.
Seppure il nome fa intendere che la fricassea abbia delle origine francesi, nel 1739 lo scrittore Charles de Brossesla descrive come un specialità della cucina ligure, in particola di Savona. Tra le ricette più moderne figura come una pietanza tipica della cucina Nordafricana. Oggi noi vi proponiamo la ricetta della Fricassea di carne e melanzane alla tunisina.
Un classico del nord-est degli Stati Uniti, la New England Clam Chowder ha in effetti origini nel Canada atlantico, anticamente la Nouvelle France. Il nome stesso, Chowder, deriva da Chaudrée, che in francese vuol dire qualcosa cotto nella Chaudière, che era il classico pentolone di rame che si appendeva sul fuoco. La cultura e le abitudini culinarie di questa zona sono ancora oggi caratterizzate dalla storica guerra tra gli Inglesi ed i Francesi del nuovo mondo, rivalità e patriottismi che col passare dei secoli sono risultate in fusioni interessanti e diversità altrettanto mitiche. Si pensi che la cucina Cajun tipica della Nouvelle Orléans (oggi New Orleans) in realtà è la cucina degli Acadiens (o Acadjans come erano chiamati dagli Inglesi) che, una volta l’Acadia conquistata, erano stati esiliati dal loro territorio, verso la Louisiana che allora apparteneva ancora alla Francia. L’Acadia che era per l’appunto nella zona Atlantica canadese, oggi sarebbe divisa tra il Québec atlantico ed il New Brunswick.
La Clam Chowder è dunque una zuppa di vongole, che erano e sono ancora un alimento di base sulla costa atlantica, come lo sono il merluzzo, l’astice ed il granchio. Era, all’origine un piatto povero, il piatto unico delle famiglie dei pescatori e non è un caso quindi ritrovare in questa zuppa pure qualche pezzetto di merluzzo, le immancabili patate ed il mais. Oggi, nei bei ristoranti le Chowders si fanno più nobili con carne di granchio ed astice, dentice e lupo di mare… ma i vecchi sapori, quelli più semplici, sono quelli che parlano della storia dei primi coloni e qui in Canada vengono conservati gelosamente.
L’aringa è l’alimento di base nella cucina del nord Europa sin dal 3000 A.C. e, secondo le regioni, viene consumata cruda, fermentata, marinata o messa sotto sale. È una varietà di pesceparticolarmente ricca in benefici acidi grassi Omega-3, sia in EPA che in DHA, oltre ad essere una fonte importante di vitamina D, il che la rende molto interessante dal punto di vista alimentare. Bisogna pero’ tener presente che le grandi aringhe dell’atlantico spesso eccedono i limiti concessi di PCB e di diossina, anche se non sufficientemente da ridurre gli effetti altamente benefici e anticancerogeni degli acidi grassi che contengno. Siccome il contenuto di fattori contaminanti aumenta con la crescita delle aringhe, si consiglia dunque di scegliere aringhe più piccole, sotto i 17 cm, che possono essere mangiate liberamente senza nessun rischio.
La ricetta che vi propongo è un classico nelle famiglie svedesi ed è un piatto completo molto gustoso, perfetto da servire accompagnato da una bella insalatina mista. E se proprio le aringhe non sono il vostro forte, provate questa ricetta usando i filetti di sgombro…
La ricetta che vi propongo oggi è il piatto preferito di un personaggio letterario creato dalla penna dello scrittore italiano Antonio Tabucchi. Il personaggio di cui parlo è il Sig. Pereira, protagonista del romanzo Sostiene Pereira, che ha una passione viscerale per le omelette ed in particolare per l’Omelette alle erbe aromatiche.
Un mazzetto tradizionale di erbe aromatiche, come citato da più autori, è composto da prezzemolo, dragoncello, cerfoglio ed erba cipollina tutte in dosi uguali. Nella cucina Italiana, tradizionalmente, le erbette aromatiche erano basilico, mentuccia e poco rosmarino perché in passato era più difficile trovare il dragoncello ed il cerfoglio. Oggi che si possono trovare quasi tutte le varietà di erbe aromatiche, procuratevi quelle indicate tra gli ingredienti e provate l’Omelette alle erbe aromatiche.
Siamo sempre alla ricerca di variazioni per cucinare le verdure, accompagnate magari da salsine saporite e stuzzicanti. Nella fattispecie i fagiolini, quelli teneri e privi di filamenti laterali, sono i migliori da accompagnare a questa gustosa salsa di pomodoro alle noci. Anche se non è una ricetta propriamente estiva, viste le temperature ancora torride per me siamo ancora in piena estate, potete sempre conservarla e riproporla appena le temperature calano un pochino. Fagiolini verdi in salsa di pomodoro alle noci (ingredienti per 6/8 persone)
1kg di fagiolini verdi freschi
425gr di pomodori pelati in scatola
1 cucchiaio di olio d’oliva extravergine
2 spicchi d’aglio, schiacciati
2 cucchiaini di cumino in polvere
2 cucchiaini di coriandolo in polvere
1/4 di cucchiaino di pepe di Cayenna
90gr di noci tritate, tostate
1/2 tazza di foglie di coriandolo fresche
1 cucchiaino di zucchero
1 piccolo peperone rosso (150 gr)
1 piccolo peperone giallo (150 gr)
Le carni bianche e delicate di sapore, come lo sono i petti pollo, si apprestano bene ad essere insaporiti in maniera sostenuta. La farcitura è un metodo a duplice effetto: insaporisce la carne dall’interno e nello stesso tempo è gradevole alla vista.
La preparazione dei petti di pollo farcitinon è complicata come sembra e spero che le mie spiegazioni su come prepararli vi tolgano ogni esitazione, se ne aveste. Questa è una delle mie iarciture preferite, ma cimentatevi pure a creare le vostre, oppure sbizzarritevi con quanto trovate nel fondo del vostro frigorifero: vi rimangono due cucchiaiate di caponata? Tre fettine di zucchine grigliate? Allungate gli avanzi spezzettati con un po’ di pangrattato insaporito con aglio e prezzemolo o basilico, un pezzetto di formaggio… e via!
Una ricetta di pesce che potrete utilizzare come secondo piatto o come antipasto, molto semplice e fresca dall’aspetto un po’ sofisticato, ma non lasciatevi ingannare: è un piatto per tutti, anche per chi è di gusti più semplici.
La ricetta di cui sto parlando è quella dei Cetrioli al tonno, una scoperta che ho fatto qualche tempo fa e di cui vado molto fiero, beninteso, la ricetta non è mia, ma la scoperta si!
Unico inconveniente dei Cetrioli al tonno è che per prepararli occorre trovare del tonno freschissimo, poiché la ricetta prevede una marinatura della carne e non una cottura.
Chi mi segue da un po’ avrà capito la mia passione per le polpettine diverse dal solito, fatte con ingredienti semplici ma che sappiano stuzzicare l’appetito. L’altra sera ero appunto alla ricerca di una preparazione diversa dal solito e sfogliando i miei numerosi ricettari ho letto questa ricetta, Polpettine alle noci corrette al peperoncino! Ho pensato bene che al mio lui, amante del piccante, queste polpettine sarebbero sicuramente andate a genio e così è stato. Provatele anche voi e buon appetito! Polpettine alle noci corrette al peperoncino (Ingredienti per 4 persone)
310gr di fagioli di Lima in lattina scolati e risciacquati
Una serata in allegria? Una rapida cenetta per due senza troppo impegno tra i fornelli? I bocconcini di mozzarella con verdure in salamoia fa proprio al caso nostro! Cosa c’è di più buono delle mozzarella fritti accompagnate da verdure preparate in salamoia? Io ho già l’aquolina in bocca! Per le verdure in salamoia vi avevamo gia dato in passato in un precedente post, mentre per le mozzarelline fritte vi vogliamo dare qualche suggerimento. Uno dei problemi a cui spesso sono andata incontro è la rottura delle mozzarelline in fase di frittura; per ovviare a questo problema ricordate sempre di scolare molto bene le mozzarelline prima di passare all’impanatura che dovrà essere sempre doppia. In questo modo avrete dei bocconcini di mozzarella croccanti e perfetti. Bocconcini di mozzarella con verdure in salamoia (ingredienti per 6 persone)
L’altro giorno ero alla ricerca di qualche piato da poter preparare per servirlo nel corso di una riunione tra amici, volevo fare qualcosa in anticipo, così da non avere il problema di dover lasciare gli amici per andare a cucinare, e nello stesso tempo volevo qualcosa da poter mettere a centro tavola e lasciare liberi i miei ospiti di servirsi da soli.
Ho pensato ad una bella insalata di riso: classica, sempre gradita e semplice da preparare. Poi ho avuto un ripensamento è mi son detto perché preparare un piatto tradizionale, vediamo se posso trovare qualche ricetta alternativa. Sfoglia che ti sfoglia ho letto la ricetta che faceva al caso mio: l’ Insalata di riso alla polpa di granchio.
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