Il giorno di San Martino è una giornata particolare per tutti gli amanti del vino e soprattutto per chi il vino lo produce! Per quale motivo? Ebbene, in questa giornata ricade la data tanto attesa dell’apertura delle prime bottiglie di vino dell’ultima vendemmia.
Ma le bottiglie che si stappano, non contengono il vino tradizionale, ma un particolare prodotto: il vino Novello. Il Novello, è il vino nuovo, giovane, dai profumi freschi e molto fruttati, risultato di una particolare tecnica di vinificazione, che permette di ottenere questo tipo di prodotto, molto singolare nel suo genere.
Il caratteristico metodo di lavorazione delle uve che porta all’ottenimento del vino novello fu messo appunto da alcuni ricercatori francesi, ed il prodotto che ne venne fuori è stato il Beaujolais Nouveau, un vino ottenuto da un tipo di macerazione al quanto singolare,detta macerazione carbonica, che successivamente iniziò a diffondersi anche in Italia, come vino Novello, e che oggi è diventato un prodotto lavorato da tutti i Paesi vinicoli.
Il vino Novello è un vino pronto per esser consumato dopo poche settimane dalla raccolta delle uve, e questo grazie alla metodologia di produzione. Addentriamoci un po’ nel discorso e cerchiamo di sintetizzare le principali fasi di lavorazione del vino Novello. Dopo la fase di raccolta dei grappoli giunti al giusto grado di maturazione, quindi senza eccedere nell’accumulo degli zuccheri, l’uva che arriva in cantina segue il seguente processo di lavorazione.
Gli acini d’uva, ancora integri, quindi non pigiati, vengono disposti all’interno di particolari vasche di raccolta, saturate precedentemente con anidride carbonica. La caratteristica fondamentale di questo tipo di procedura di vinificazione consiste, infatti, nel far fermentare le uve in assenza di ossigeno. In queste condizioni, la fermentazione sarà di tipo intracellulare, cioè a carico delle cellule dell’uva.
La fermentazione carbonica, è portata a termine in tempi molto brevi, e consente di estrarre un buona dose di sostanze aromatiche, che conferiscono al vino il suo singolare bouquet. Terminata la macerazione carbonica, gli acini vengono pressati ed il liquido estratto posto in delle vasche di fermentazione dove nel giro di qualche giorno completerà del tutto la fermentazione.
Il vino ottenuto da processi di macerazione carbonica è un vino che matura in tempi molto brevi e deve esser consumato in un breve periodo. Questo perché mentre da un lato la macerazione carbonica consente di estrarre dall’uva profumi freschi e fruttati, dall’altro non permette di estrarre in numero sufficiente tutta un’altra serie di sostanze che garantiscono longevità al vino.