Come preparare la vera polenta

La polenta è un classico della cucina italiana. Il Friuli ed il Bergamasco sono la vera patria di questo piatto fatto con farina di mais, ossia di granturco. La polenta bergamasca, tipica dei montanari, richiede lunghissima cottura, un’ora e mezza circa. La polenta veneta è invece più morbida, fatta con farina di grano più fina. Nel Veneto si fa la polenta anche col granturco bianco.

Per preparare la vera polenta è necessario il paiolo di rame ed il fuoco di legna, ovverosia un bel camino. Ai fornelli, però, può riuscire (quasi) ugualmente buona. La preparazione è faticosa, poichè occorre mescolarla continuamente, senza interruzione: ci vuole, come per tutte le cose migliori, tempo e pazienza.

I condimenti e gli accordi con la polenta sono numerosi. La combinazione più semplice è la polenta montanara col latte, ottima quella con burro fresco o fuso e formaggio oppure col solo formaggio fresco e molle oppure ancora con le uova al burro. Altri accordi classici e tradizionali: con i funghi, con la selvaggina e gli uccelletti, col pollo alla cacciatora, con gli stracotti e con gli umidi. Vediamo ora come cuocere la polenta.

Dieta dei tre giorni, un week end per disintossicarsi

dieta

Tutte noi donne per quanto possiamo essere in perfetta forma quando arriviamo davanti allo specchio vediamo quella ciccetta in più e non possiamo fare a meno di salire su quel maledetto strumento chiamato, troppo gentilmente secondo me, “bilancia“. Ed eccolo lì, inesorabile, quel chilo in più! E’ lui il responsabile della ciccetta comparsa improvvisamente sul fianco. E non è da solo! Eccone un altro, ben due chili in più che stanno lì e mi fissano!

Questo è quello che probabilmente succede ad ognuna di noi dopo le feste di Natale, dopo la terza volta che saltiamo la palestra, dopo che il nostro ragazzo ci ha preso in giro perchè dobbiamo saltellare per infilare i jeans aderenti (voleva solo fare una battuta innocente ma ha scatenato una bufera!). E allora che facciamo? A stecchetto! No ragazze, a stecchetto non va bene e lo sappiamo (anche perchè tanto non ci riesco e finsice che mi abbuffo!).

Vi propongo quindi una dieta dei tre giorni: non aspettatevi miracoli, immaginatela come un week end di benessere fatto in casa, voi penserete all’alimentazione e l’estetista che prenoterete nel frattempo farà il resto: alla fine dei tre giorni sarete disintossicate, sgonfiate, dimagrite (?!?) ma quello che è certo è che starete meglio con voi stesse.

Antipasto pasquale: uova con fantasia

Si avvicina la Pasqua e siamo un po’ tutti alla ricerca di facili ricette da realizzare, che sappiano coniugare gusto, tradizione ma anche leggerezza. Sembra ieri che abbiamo concluso con i lauti pranzi e cenoni del periodo natalizio che già la nostra mente è alle prese con la preparazione del pranzo e dei dolci di Pasqua. Nei prossimi giorni non mancheranno ricette per l’ occasione, dolci e salate e, se avrete la voglia di seguirci, non rimarrete delusi. Oggi la redazione di Ginger&Tomato vi consiglia un antipasto davvero saporito e facile da realizzare
Uova fantasia (ingredienti per 8/10 persone)
  • 12 uova
  • 250gr di tonno
  • 150gr di piselli freschi
  • 1 bicchiere di aceto
  • 1 cucchiaio di succo d’arancia
  • 1 cucchiaio di succo di limone
  • 3 gherigli di noce
  • 250gr di caprino cremoso
  • 40gr di prosciutto crudo
  • 1 cucchiaio di pecorino sardo grattugiato
  • 12 punte di asparagi
  • erba cipollina
  • 2 rametti di maggiorana
  • 1 pezzetto di cipollotto
  • 1 noce di burro
  • olio extravergine di oliva
  • sale e pepe

Qualche consiglio per saper scegliere tra farina di grano tenero o farina di grano duro

La farina è uno degli ingredienti più utilizzato nella cucina italiana. Pane e pasta, gli alimenti base della nostra dieta sono ottenuti proprio dalla lavorazione della farina.

Per ogni tipo di alimento e per le diverse preparazioni e bene usare le differenti specie di farina che si possono trovare in commercio. Non tutte le farine, infatti, sono adatte alla preparazione del pane, ad esempio, o per fare i biscotti.

La farina, generalmente, si ottiene dalla macinazione dei cereali, in particolar modo di grano e di mais, ma si ottengono farine anche da orzo, farro, riso, avena e segale. La farina più comune, quella impiegata per la preparazione di pane e pasta, è un prodotto della lavorazione del grano.

Nutella, un mito da leccarsi i baffi (e 3 ricette per apprezzarla…)

nutella

E’ lei che ci consola quando siamo tristi, era con noi quando eravamo bambini ed è rimasta quando siamo cresciuti, era presente nei momenti di gioco, di felicità e di difficoltà. Non è un’amica (anche se potreste vederla come tale) e non è neanche la mamma. Stiamo parlando della Nutella!

Alzi il mouse chi non ne ha un barattolo in dispensa! (Non vale se alzate il mouse sporco di Nutella). La celebre crema al cacao e nocciola della Ferrero è nata ben 44 anni fa in Piemonte, ed oggi è presente in quasi tutti i paesi del mondo. Ormai è diventata un simbolo, citata in canzoni e film, inimitabile (in tanti ci hanno provato senza mai riuscire a toglierle la laedership). La Nutella è figlia di un’altra crema piemontese, la “giandujot“, una cioccolata preparata con l’impasto di gianduia e la crema di cocco nata dall’illuminazione di Mastro Ferrero nella sua pasticceria negli seguenti al secondo dopoguerra. Nell’estate, almeno così dice la leggenda, le barrette comincarono a sciogliersi e nel magazzino della pasticceria c’era ormai solo una crema di giandujot. A quel punto i Ferrero decisero di far colare la crema nei barattoli di vetro e venderla in questo modo.

Oggi non proverò a fornirvi una ricetta della Nutella “fatta in casa”, come ho fatto ad esempio per i Mac Nuggets; sarebbe troppo da parte mia pensare di suggerirvi come replicarla, dal momento che il suo successo non è legato solo ed esclusivamente al sapore, per cui mi limiterò a suggerirvi alcuni modi di adoperarla in cucina.

Organizzare un romantico picnic: regole da seguire

Un picnic per due è, forse, una delle cose più romantiche da organizzare. Tuttavia se volete essere sicuri di organizzare un picnic a regola d’ arte seguite questi semplici suggerimenti così da lasciare nella memoria del vostro lui/lei un buon ricordo. Prima cosa da fare è la scelta del posto; naturalmente, a seconda di dove vivete, avrete diverse opzioni: spiaggia, montagna, parco, il vostro cortile di casa, sul pavimento di fronte al caminetto ecc..

Una volta scelto con cura il posto, altro elemento importante è la scelta di cosa mangiare: scegliete con cura prodotti alimentari che possono essere gustati freddi tipo insalate di pasta, verdure mantecate in precedenza al forno, insalate di frutta, olive, formaggi vari, crackers, panini o tramezzini. È possibile portare anche cibo caldo, se correttamente isolato in una borsa termica.

Per le bevande se optate di portare un buon vino dovrete accontentarvi di gustarlo in bicchieri di plastica così da non dovervi preoccupare che si possano rompere. Se invece optate per un picnic più casual potete portare della birra oppure, se non si vogliono portare alcolici, un bel succo di frutta miscelato con un po’ di spumante renderà più briosa la giornata. Da non dimenticare ovviamente l’ acqua: una giornata all’ aperto, magari sotto il sole fa perdere molti sali minerali da reintegrare con abbondanti bicchieroni di acqua.

Il latte: non solo a colazione! Ecco un’insolita variante della zuppa di cipolle

In una dispensa il latte non dovrebbe mai mancare.
Indispensabile negli anni della crescita e prezioso alleato una volta divenuti grandi, il latte, è ricco di principi nutritivi che non devono mai mancare al nostro organismo: proteine, grassi, carboidrati, sali minerali, vitamine, acqua.

Composizione del latte animale in percentuale:

Latte di …; acqua; proteine; lattosio; grassi; sali; Valore energetico

  • vacca: 87,47 — 3,51 — 4,92 — 3,68 — 0,74 — 729
  • pecora: 82,70 — 6,10 — 4,60 — 5,80 — 0,80 — 980
  • capra: 85,50 — 4,00 — 5,00 — 4,80 — 0,70 — 790

Cosa mangiano gli astronauti?

homer space

Oggi risponderemo a un enorme dilemma: “ma cosa mangiano gli astronauti nello spazio?” Fondamentale è che seguano una dieta bilanciata, ricca di vitamine e proteine, ma con poche calorie dal momento che in assenza di gravità il nostro corpo consuma meno e gli astronauti non possono assolutamente ingrassare poichè le tute vengono loro fatte su misura, quindi a dieta come una modella.

Ma cosa mangiano esattamente? Le tecnologie di conservazione sono talmente avanzate che permettono agli astronauti di consumare pasti molto simili a quelli “terrestri”. Alcuni alimenti non hanno neanche bisogno di essere precedentemente trattati, altri vengono disidratati, come la pasta, il formaggio e le uova e gli astronauti devono aggiungervi l’acqua prima di mangiarli. Altri necessitano invece di essere termostabilizzati dal momento che a bordo non ci sono frigoriferi.

E’ molto importante che nessuno degli alimenti contenga batteri e microbi perciò vengono trattati appositamente, anche con le radiazioni. Ci sono poi tutta una serie di alimenti da evitare come le bevande gassate (che in assenza di gravità “schiumerebbero” continuamente e soprattutto continuerebbero a fare la solita cosa una volta ingerite, cosa che non deve essere proprio piacevole!), pane e tutto ciò che fa briciole, cipolle ed aglio (queste per un semplice motivo legato alla convivenza forzata in ambienti ristretti).

Abate Fetel, Passa Crassana, William, Decana del Comizio, Kaiser, la nostra pera preferita? Quella al cioccolato!

La pera è un frutto molto versatile, si trova tutto l’anno in quanto le diverse varietà maturano in periodi diversi e può affiancarsi a ricette sia salate che dolci. Le varietà più conosciute sono:

Abate Fétel: il frutto è grosso, la buccia è giallastra, soffusa di rosso all’insolazione. La polpa è bianca, fondente, molto succosa, zuccherina e aromatica. I frutti, molto resistenti e serbevoli, si raccolgono nella prima metà di settembre.

Passa Crassana: il frutto è grosso, la buccia è verde, gialla alla maturazione, spesso alquanto rugginosa nella zona del peduncolo. La varietà rossa è color ruggine sulla quasi totalità della buccia. La polpa è bianca, granulosa, di buon sapore. I frutti si raccolgono in ottobre e presentano un’ottima serbevolezza e resistenza.

William cultivar inglese (detta anche Bartlett): la polpa è biancastra, molto succosa, dolce-acidula, con aroma moscato caratteristico, fine, compatta. Oltre che per il consumo diretto, le pere William sono largamente utilizzate dall’industria per la preparazione di sciroppi e succhi.

Decana del Comizio: anche questo frutto si presenta grosso, rugginoso, la buccia è giallo verde, liscia, cosparsa di numerose e piccole lenticelle. La polpa è bianca, fine, fondente, succosa, dolce-acidula e aromatica. I frutti sono delicati nella manipolazione ma ben serbevoli. Si raccolgono nella prima/seconda decade di settembre e possono essere conservati in frigorifero fino a dicembre/gennaio.

Crostata di Carote, un’idea adatta per un picnic o un veloce piatto unico

Una ricettina semplice semplice per una serata, tra amici o da passare rilassatamente in casa. Non confondetevi, sembra complicata ma non lo è.
Tanti ingredienti per un piatto, che può benissimo esser considerato unico, nel senso che può, da solo, costituire un intero pasto. Per i più voraci è un ottimo secondo, e per gli amici vegetariani una nuova ricetta da provare!
Escludendo la sfumatina con il vino bianco può essere una pietanza ottima per una colazione al sacco, per una coppia che decide di passare una giornata all’aperto con i propri figli.