Cocktails estivi: le ultime proposte. Meno alcol e più profumi

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La bella stagione richiama serate in giardino, alla ricerca di qualcosa di fresco, e i cocktails estivi si fanno intriganti, colorati, profumati, come il tempo che porta con sé il caldo e i fiori, gli aromi e i colori.

Gli ingredienti diventano freschi, fatti di erbe, frutta, aromi caraibici. E l’alcol diminuisce, perché il caldo cerca più freschezza, che corposità.

Va così alla grande il Butterfly Pea Flower, aromatico, colorato, fresco. Un bicchiere pieno di un brillante viola e del fresco aroma del fiore. Viene usato tanto per i cocktails analcolici, ma anche per leggeri long drink da bere sulla spiaggia o a bordo piscina.

Anche le erbe aromatiche sono protagoniste, come il pino mugo, che regala aromi profondi da mescolare con la tequila, o la rosa selvatica e il rosmarino.

Vanno le centrifughe, per alleggerire i sapori delle carote e del pomodoro, ma i bartender dell’ultima generazione sono arrivati ad usare anche il peperone.

Le nuove tendenze, tra spezie ed erbe

Le spezie sono quasi un obbligo, ma il tabasco è ancora molto usato, per chi ama le sensazioni forti. Per chi ama farsi pizzicare la lingua per dissetarsi, ecco il mix tra pompelmo rosa e cardamomo, oppure il più leggero pepe rosa, nel gin tonic.

Pulizia è la parola d’ordine. Niente di corposo, pesante, ma colori vivaci e cristallini, come il mare dove ci si bagna di giorno, così è il cocktail che si beve di sera.

I toni balsamici sono benvenuti, con la tequila e il gin, per fermare la freschezza in un bicchiere, magari con tanta soda, e un succo di agrumi. E questa freschezza diminuisce il ghiaccio, che prima era l’elemento usato, forse il solo, per dare freschezza al drink.

Ma in quanti ci lamentavamo? Questo cocktail è tutto ghiaccio, era la solita frase per il barman, che oggi vuole regalarci di più. Una volta c’erano solo i sour, per l’estate, poi sono arrivati lo zenzero e la ginger beer del Moscow Mule.

È stato l’inizio di un nuovo ciclo, che oggi si completa con l’esclusivo utilizzo delle erbe e dei fiori, là dove una volta si evitavano prodotti troppo esotici, per non infastidire i classicisti e i puristi.