Torniamo a parlare di birra, apprezzata bevanda alcolica. Vi siete mai chiesti come sia nata? La leggenda vuole che la nascita della birra sia stata “causata” dalla sbadataggine di una donna la quale dimenticandosi un piatto con dei cereali all’aria aperta, durante un temporale, abbia favorito il processo di fermentazione che ne sta alla base. Molto più probabile è invece il fatto che con lo sviluppo dell’agricoltura e l’abbondanza dei cereali, tra cui l’orzo, il primo coltivato dall’uomo, si sia presentata la necessità di dovere conservare in qualche modo le scorte e che la donna abbia raffinato la tecnica di conservarli in acqua. Quì i lieviti ne hanno favorito la fermentazione ed ecco che il passo fino alla nascita della birra è breve.
In realtà molti sono i popoli che ne vantano la paternità, ma come già detto probabilmente tutti hanno ragione. Non c’è motivo per non ritenere che la nascita della birra non sia potuta avvenire contemporaneamente presso diverse popolazioni. Volendo fornire una data approssimativa si stima che la birra sia nata intorno al 3.700 A.C. epoca alla quale risale una prima testimonianza della sua esistenza grazie ad una tavoletta di argilla raffigurante, tra gli altri oggetti, la birra, definita come pane liquido.
Diffusa tra i Babilonesi e gli Egizi la birra ha ricoperto un ruolo fondamentale anche presso il popolo celtico. Più tardi la fabbricazione della birra approdò anche nei conventi e da quel momento in poi la produzione venne regolarizzata affiancando l’utilizzo del luppolo utilizzato per aromatizzare la bevanda. Nel 1000 si registra invece l’industrializzazione della birra accanto alla nascita della figura del mastro birraio. Il resto è storia.
I tipi di birra sono numerosi così come le sue classificazioni. Volendo distinguere in base al tipo di lievito si classificano in tre categorie. Iniziamo dalle ale, termine utilizzato per indicare la birra tradizionale, caratterizzata da un processo di alta fermentazione a temperature elevate, che però non sono molto diffuse in Italia. Tra queste da citare sono la Sout, birra irlandese a base di malto scuro e dal sapore molto amaro, le birre di frumento, che come si evince dal nome sono caratterizzate da una maggiora quantità di quest’ultimo rispetto al tradizionale orzo e le English Strong Ale e Irish Red Ale, le birre rosse. La seconda categoria riguarda le lager, gran parte di quelle esistenti in commercio, a fermentazione bassa e a basse temperature. Tra queste quelle più apprezzate le light lager ossia quelle più leggere, la pilsener caratterizzata da un colore chiaro ed un sapore piuttosto amaro, le bock, contraddistinte da una gradazione alcolica piuttosto elevata, le dunkel, delle birre di origine tedesca dal colore molto scuro. Una terza categoria di birre, più esigua, è quella delle lambic prodotte esclusivamente in una regione del Belgio e ottenute grazie ad una fermentazione spontanea.
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