Si chiama Il cervello affamato ed è il best seller di Stephan Guyenet, scienziato e celebre blogger americano che in pratica sostiene che si mangia prima con il cervello e solo dopo con la pancia. Questo è anche il trucco per poter gestire al meglio l’alimentazione quotidiana e soprattutto la linea imparando pertanto a gestire i meccanismi che regolano la fame.
Quello di Guyenet non è un libro di dieta, ma un libro “essenziale per capire perché si mangia troppo” scrive il New York Times.
Ed ecco i 6 consigli pratici da mettete quotidianamente in atto per poter ingannare un cervello affamato.
- Necessaria la forza di buona volontà per liberarsi di tutti i cibi allettanti e ipercalorici che si hanno in casa o in ufficio: sbarazzatevi dei gelati nel freezer, degli snack, delle noccioline, cracker, arachidi salate o patatine e sostituiteli con la frutta fresca o secca, ma che richieda del tempo per essere sbucciata.
- Cibi che saziano il cervello: scegliete cibi che saziano il cervello perché riesce a inviare segnali di sazietà più di altri. Spazio quindi alla frutta fresca, verdure, patate, carne, pesce, uova, yogurt, cerali integrali, fagioli e lenticchie.
- Eliminate i cibi di ‘compenso’: cibi che possano regalare un altro livello di gratificazione proprio perché grassi o pieni di zuccheri o amidi e sale (dimenticate gelati, biscotti, torte, patatine fritte, cioccolata).
- Dormite: restare più a lungo nel letto e nelle ore serali lontani dalle cui blu.
- Fate movimento; magari anche per parcheggiare l’auto o per andare in ufficio a piedi.
- Attenuate lo stress senza ricorrere alle abbuffate compensative concentrandosi sul metodo per affrontarle e non sui cibi.
CIBO, LE SCELTA VARIANO IN BASE AL MOMENTO DELLA GIORNATA
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