La sesta ondata di caldo del mese dell’estate 2017 continua a fare danni non solo nell’agricoltura, ma anche in mare: l’assenza delle precipitazioni anche nel mese di agosto fa strage anche di cozze, incluse quelle tarantine le già pregiate in circolazione.
L’allarme lanciato dalla Coldiretti conferma che gli operatori del settore hanno denunciato perdite di prodotto tra il 40 ed il 45% per raggiungere addirittura punte del 70%. L’afa eccezionale di questa estate ha causato un innalzamento delle temperature dei mari fino a valori che sono arrivati anche a 35 gradi vicino alla costa. In più, a gravare sulla situazione, anche l’assoluta mancanza di piogge che contribuiscono in condizioni normali a raffreddare le acque del mare. Senza piogge e con le altissime temperature si è arrivati anche alla fermentazione delle alghe, con l’acqua che è stata privata dell’ossigeno con conseguente moria di pesci e molluschi presenti negli impianti. E con la strage delle cozze. Adesso il mercato è invaso da cozze provenienti dall’estero che vengono invece spacciate come italiane come italiano e soprattutto nel settore della ristorazione visto che al momento non è nemmeno obbligatoria l’etichettatura dell’origine del prodotto. A rischio insomma non solo le cozze, ma anche molti altri prodotti della dieta mediterranea.
Il problema riguarda anche la produzione del latte, scesa anche del 20% di latte in meno visto che il caldo eccessivo stressa le mucche, ma anche del miele (con una produzione dimezzata rispetto alla media) visto che le api hanno sofferto delle gelate anche primaverili e della siccità degli ultimi mesi. Sono arrivate a 2 miliardi in totale secondo la Coldiretti le perdite provocate alle coltivazioni e agli allevamenti da un andamento climatico del 2017 particolarmente anomalo e dannoso.
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