Non si tratta certo di un’idea allettante, anzi, ma potrebbe accadere che, in un futuro non molto remoto, sulle nostre tavole possano comparire insetti fritti o larve in umido. Il Parlamento Europeo ha infatti regolarizzato ciò che concerne la materia “novel food“. Quest’ultima racchiude non solo gli alimenti provenienti dall’innovazione, ovvero prodotti con nuove tecnologie, bensì anche gran parte dei cibi consumati regolarmente nel resto del Mondo (vermi, alghe e funghi, tra questi).
Così facendo si consentirà una più facile immissione sul mercato di tali alimenti da parte dei relativi produttori. Questi dovranno, però, ottenere non solo l’autorizzazione della Commissione europea, ma anche il consenso del Consiglio dei ministri dell’Unione europea.
L’argomento è tornato quanto mai attuale grazie ad Expo2015, ma i numeri parlano chiaro già da un po’: si stima siano circa 19mila le specie di insetti consumate regolarmente da parte di almeno due miliardi di persone in diversi Paesi del Mondo, dall’America Latina al Sud Est asiatico. Non fa eccezione l’Africa Centrale.
Nonostante l’aspetto, insetti, alghe e meduse, sono caratterizzati da un contenuto elevato di proteine, ferro, fibre e vitamine e sono così in grado di garantire a numerose popolazioni di zone svantaggiate la sopravvivenza. A quanto pare, proprio per tali proprietà, gli insetti entreranno a far parte della piramide alimentare. e potrebbero essere utilizzati in futuro come ingrediente base per la realizzazione di barrette energetiche.
Niente paura comunque perchè, almeno per il momento, in Italia, sembrano essere più destinati a finire nei mangimi alimentari che all’interno delle nostre pietanze. Leggete anche I cibi del futuro: cosa mangeremo nel 2035.
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