Malvasia delle Lipari: a Salina una vacanza tutta da bere

malvasia delle lipari: a salina in una vacanza tutta da bere

Sembra che il nome Malvasia delle Lipari derivi da una leggenda cristiana risalente all’epoca della dominazione musulmana, secondo la quale un contadino isolano che trasportava di nascosto un’anfora colma di vino Moscato, imbattutosi in un governatore arabo che indagava sul contenuto dell’anfora, per salvarsi ripose “succo di malva” pregando Dio perché tramutasse il vino in malva, e venne esaudito. A Salina la coltivazione della vite raggiunse nell’Ottocento il suo culmine, quando i produttori di Malvasia per commercializzare il vino che producevano avevano a disposizione una flotta mercantile che contava oltre un centinaio di velieri.

La scelta di impiantare dei vigneti nell’isola di Salina fu indubbiamente azzeccato. Oggi, quello che si conosce con il nome di Malvasia delle Lipari è uno dei vini da dessert tra più noti d’Italia.  In tutto l’arcipelago delle Eolie gli ettari coltivati sotto il marchio Malvasia delle Lipari sono circa 90, di cui Salina ne detiene ben 60. Questo vino è frutto di un assemblaggio di varietà diverse di uve: la Malvasia gioca un ruolo fondamentale, ma una piccola percentuale, tra il 5 e l’8%, è di uve Corinto Nero. La sua versione più famosa è certamente quella che prevede un appassimento delle uve su graticci; il vento e il sole disidratano gli acini e ne concentrano gli zuccheri naturali. Dopo la vinificazione, il vino matura in recipienti appositi e poi anche in bottiglia. Esiste anche la Malvasia Riserva, che si differenzia dalle altre perché invecchia in piccole botti di legno, diventando così più complessa e ricca di aromi.

Il disciplinare, cioé l’insieme di tutti i regolamenti che sanciscono in modo molto restrittivo, i metodi di produzione (dalla coltivazione alla vendita) di ogni singolo vino italiano, stabilisce che, oltre alla versione da tutto pasto, il vino possa essere prodotto anche nelle varietà  Malvasia Passito – o Dolce Naturale – e Liquoroso. La Malvasia Passita, o Dolce Naturale, è prodotta utilizzando grappoli particolarmente ricchi di zucchero mentre la Malvasia Liquorosa è invece addizionata di alcol. Nonostante in questi ultimi anni la quantità di vino prodotta si sia notevolmente incrementata per l’aumento della superficie vitata e per la presenza di nuovi produttori, il vino Malvasia delle Lipari DOC rimane una produzione di nicchia, realizzata grazie al lavoro di un ristretto numero di produttori e di cantine e all’opera di salvaguardia e promozione del Consorzio di tutela della Malvasia delle Eolie DOC. Nel bicchiere si presenta di un bel colore giallo dorato, a volte più intenso arricchito da delicate sfumature rosee con tutta probabilità conferite dalla presenza del Corinto Nero. Al naso è molto aromatica e gradevole, con note fruttate di albicocca e dolci di miele d’acacia. Al palato è morbida e dolce. Per quanto riguarda gli abbinamenti, di certo sono indovinati quelli con i dolci tipici della tradizione siciliana: dai classici cannoli, alla celebre cassata, passando per tutta la piccola pasticceria a base di mandorle, torte di noci e frutta secca in generale

Il paesaggio verde, i profili delle due montagne gemelle, antichi vulcani spenti, le alte falesie che si tuffano in mare, caratterizzano il profilo di Salina, che deve il suo nome alle saline di Lingua, un piccolo borgo sulla costa meridionale dove si trova anche un antico faro. Salina è l’isola ideale per una vacanza a pieno contatto con la natura. Da tempo selezionata quale isola preferita da famiglie e vacanzieri di lungo soggiorno, negli anni recenti l’Isola di Salina e’ diventata meta turistica apprezzata da giovani viaggiatori che trovano il giusto equilibrio tra mondanità e natura, relax e vita notturna, sempre circondati da un mare cristallino. L’Isola di Salina si fregia anche, da alcuni anni, delle Cinque Vele di Legambiente, assegnate a quelle località turistiche che meglio sono riuscite coniugare l’offerta turistica con il rispetto dell’ambiente.

 

Foto Credits: Thinkstock

Fonti: http://www.salinaonline.net, http://www.salinavacanze.it