Credo che alle ricette apparentemente più facili, meno elaborate e ricche, in realtà si debba prestare molta più attenzione per quel che riguarda il risultato finale. Ad esempio un piatto semplice come possono essere gli spaghetti cacio e pepe, facenti parte della tradizione romanesca, diventano una vera e propria opera d’arte se preparati con tutti i crismi. Pecorino romano grattugiato oltre che pepe nero in grani, questi gli ingredienti fondamentali di questo primo piatto, ma non solo, anche loro, gli spaghetti, che devono essere di ottima qualità.
Come tutte le ricette popolari anche la cacio e pepe reca con se delle diatribe. L’olio, ci va o non ci va? Nella ricetta di Anna Moroni viene utilizzato insieme al burro, ma il primo solo per soffriggere l’aglio ed il pepe, mentre il secondo viene aggiunto a fine cottura per mantecare la pasta.
C’è anche chi sostiene che l’acqua di cottura della pasta non debba essere salata per via della presenza del pecorino romano grattugiato già abbastanza saporito di suo. Fatto sta che rientra tra le preparazioni della cucina povera, e come tale ha un gusto particolare che viene dalla tradizione. Voi come la preparate la cacio e pepe? Qualche esperto? Attendo consigli!